La Valle dell'Ufita, o più comunemente Valle Ufita, è una valle dell'Appennino campano situata tra le province di Avellino (che ne comprende la parte maggioritaria) e di Benevento. La valle deve il suo nome all'omonimo fiume che nasce in una conca compresa tra i rilievi della Baronia e l'altipiano del Formicoso e, dopo un percorso inizialmente contorto e poi quasi rettilineo in direzione nord-ovest, riceve da destra l'affluente Miscano per divenire infine a sua volta tributario del Calore Irpino, entro cui si riversa all'altezza della stazione di Apice-Sant'Arcangelo-Bonito.[1]
I rilievi che cingono la valle raggiungono elevazioni relativamente modeste, tipiche dell'unità di Ariano e, più in generale, del settore interno dell'Appennino campano. Le altitudini maggiori si registrano nella Baronia ove Trevico raggiunge i 1094 ms.l.m.. Nel medio corso del fiume, soprattutto lungo la sua sponda destra presso la confluenza con il torrente Fiumarella, il fondovalle si apre a formare un'area pianeggiante piuttosto estesa, compresa amministrativamente nei comuni di Ariano Irpino, Castel Baronia, Flumeri, Frigento, Grottaminarda e Sturno. Più a valle il corso del fiume si restringe sensibilmente, mentre i rilievi tendono gradualmente ad abbassarsi fino ad assumere la conformazione di semplici colline che non superano i 650 ms.l.m.
La valle dell'Ufita è interamente compresa nel distretto sismico dell'Irpinia. Nel comune di Grottaminarda (epicentro del disastroso terremoto del 1732) vi è un centro per la sismologia e l'ingegneria sismica gestito dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il centro, mediante una sala di monitoraggio sismico, collabora allo sviluppo di una rete sismica nazionale che consente l'immediata localizzazione automatica degli eventi sismici che avvengono nell'ambito del territorio nazionale.[2]
Il fondovalle dell'Ufita si caratterizza soprattutto per le colture irrigue intensive, grazie alla presenza di un sistema di irrigazione (realizzato dal Consorzio di bonifica dell'Ufita) che sfrutta l'acqua emunta dalla falda sottostante e accumulata in invasi collinari nonché in una diga situata nei pressi di Castel Baronia. Nelle aree non irrigue è invece diffusa la coltivazione estensiva dei cereali e del pomodorino, un prodotto tipico che si fregia del marchio PAT.[3]
Sulle colline che circondano la valle è assai praticata la coltura degli olivi di varietà Ravece destinati alla produzione dell'olio di oliva Irpinia - Colline dell'Ufita, fregiantesi invece del marchio DOP. Discreta è anche la produzione di vino, principalmente della cultivar Aglianico.
La principale area industriale, facente capo al comprensorio ASI, è situata nel comune di Flumeri, ove vi è un grande stabilimento metalmeccanico appartenente alla società Industria Italiana Autobus e sono inoltre attivi opifici specializzati nella produzione di pasta e nella lavorazione delle carni. Altre aziende, attive in prevalenza nel settore agro-alimentare, sono localizzati anche nei comuni di Ariano Irpino, Castel Baronia, Frigento e Sturno.
Lo scalo ferroviario di riferimento è la stazione di Ariano Irpino, attiva dal 1868 e posta sulla tratta Benevento-Foggia della linea Roma-Bari. Una nuova moderna infrastruttura ferroviaria, destinata a servire l'intera Irpinia, è inoltre in fase di costruzione proprio al centro della valle, nello stesso territorio di Ariano Irpino.
Comuni
I comuni che geograficamente si affacciano almeno in parte sulla Valle Ufita sono:
I suddetti comuni ricadono nella comunità montana dell'Ufita, ad eccezione di Apice (che ne ha fatto parte fino al 1998 per poi passare alla comunità montana del Fortore), di Guardia Lombardi (che rientra nella comunità montana Alta Irpinia), di Melito Irpino e Sturno (comuni non montani che però ne hanno fatto parte temporaneamente dal 1999 al 2009), di Sant'Arcangelo Trimonte (comune non montano ma comunque reintegrato dal 2023 alla comunità montana del Fortore) e di Bonito e Grottaminarda (anch'essi comuni non montani). Di contro il comune montano di Ariano Irpino, pur essendone a sua volta uscito nel 2009 a causa del numero di abitanti superiore a 20 000, costituisce tuttora la sede della comunità montana dell'Ufita.
^La sede Irpinia, su Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. URL consultato il 14 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2018).