Valentino Vailati (Milano, 30 giugno 1914 – Manfredonia, 1º febbraio 1998) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Biografia
È nato a Milano, città capoluogo di provincia e sede arcivescovile, il 30 giugno 1914. Da giovane si è trasferito con la famiglia a Pancarana, in provincia di Pavia e diocesi di Tortona, luogo di origine dei genitori.[1]
È stato alunno prima del seminario di Tortona, poi del Pontificio seminario lombardo a Roma dove ha conseguito la laurea in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana.
Il 22 agosto 1937 è stato ordinato presbitero, nel duomo di Voghera, per la diocesi di Tortona.[2]
Ha avuto diversi incarichi e, quindi, ha insegnato lettere classiche nel seminario vescovile di Tortona, ottenendo poi la cattedra di teologia dogmatica e storia ecclesiastica nel seminario teologico, ha scritto alcuni volumi di meditazioni e di teologia per i laici ed ha insegnato lettere in Liguria e Piemonte. È divenuto parroco di Pietrabissara, nella diocesi di Tortona, nell'agosto 1938, in seguito è stato rettore del seminario minore di Stazzano e di quello teologico di Tortona. È stato cofondatore della Piccola Opera Regina Apostolorum di Genova.
Ministero episcopale
L'8 dicembre 1960 papa Giovanni XXIII lo ha nominato vescovo di San Severo; ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 marzo 1961, nella cattedrale di Tortona, dal vescovo Silvio Cassulo, co-consacranti i vescovi Carlo Ferrari e Carlo Angeleri. Il 4 maggio successivo ha preso possesso della diocesi, dove ha restaurato e sistemato il seminario ed ha rinnovato ed ornato la chiesa cattedrale costruendo nella cripta il sacello per la sepoltura dei vescovi.
Ha istituito tre nuove parrocchie nella chiesa di Maria santissima della Provvidenza, dell'Immacolata Concezione, nell'agosto 1966 e nella chiesa del Sacro Cuore nel marzo 1968. Ha partecipato al Concilio Vaticano II e perciò ha promosso l'applicazione dei decreti conciliari ed il restauro delle più antiche pergamene del capitolo cattedrale con l'opera dei monaci benedettini.
È stato amministratore apostolico di Termoli, Larino e Lucera.
Il 5 giugno 1970 è stato nominato da papa Paolo VI arcivescovo metropolita di Manfredonia ed amministratore apostolico di Vieste, il 22 agosto seguente entra solennemente in diocesi, dove ha istituito le parrocchie di san Camillo de Lellis, della Sacra Famiglia, san Giuseppe sposo della beata Vergine Maria e san Carlo Borromeo.
Il 30 aprile 1979 l'arcidiocesi di Manfredonia ha perso la dignità metropolitana ed è diventata, con la diocesi di Vieste, suffraganea dell'arcidiocesi di Foggia. Il 30 settembre 1986, con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i vescovi, le due diocesi sono state unite in plena unione e la nuova circoscrizione ecclesiastica ha assunto il nome di arcidiocesi di Manfredonia-Vieste.
Ha iniziato le pratiche per il processo di beatificazione di padre Pio da Pietrelcina ed è divenuto postulatore per la causa di beatificazione.
Il 2 giugno 1990 papa Giovanni Paolo II ha accolto la sua rinuncia per raggiunti limiti di età ed è rimasto a Manfredonia, dove è morto il 1º febbraio 1998. Dopo le esequie, celebrate il 3 febbraio dall'arcivescovo Guglielmo Motolese nella cattedrale di Manfredonia, è stato sepolto nel cimitero di Manfredonia. Il 29 aprile seguente la salma è stata traslata nella tomba di famiglia a Pancarana.[2]
È stato membro della conferenza episcopale pugliese.
Genealogia episcopale
La genealogia episcopale è:
Note
Collegamenti esterni