Ufficio del Revisore generale Officium Recognitoris Generalis
L’Ufficio ha il compito, secondo il programma annuale di revisione approvato dal Consiglio per l’economia, della revisione contabile dei bilanci annuali delle singole Istituzioni curiali e degli Uffici, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede o che fanno riferimento ad essa, i quali confluiscono nei suddetti bilanci consolidati. (Praedicate evangelium, 223)
Il revisore generale compie la revisione contabile «dei dicasteri della Curia Romana, delle istituzioni collegate alla Santa Sede o che fanno riferimento ad essa e delle amministrazioni del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano».[1]
L’ufficio del revisore generale opera in piena autonomia e indipendenza, riportando direttamente al papa. Sottopone al Consiglio per l’economia un programma annuale di revisione che individui gli ambiti gestionali più rischiosi nonché una relazione annuale delle proprie attività.
Il suo ufficio è composto dal revisore generale e da due revisori aggiunti. Essi sono nominati ad quinquennium dal papa, a partire da una lista di tre nomi proposta dal cardinale coordinatore del Consiglio per l'economia, sentiti il segretario di Stato e il prefetto della Segreteria per l'economia; il mandato del revisore generale può essere rinnovato solo una volta.[2]
Il 22 febbraio 2015 sono stati approvati gli statuti del Consiglio per l'economia, della Segreteria per l'economia e del revisore generale.[3]