Il clima è continentale: d'inverno freddo, ma d'estate mite. A volte, però, l'estate raggiunge i 40 °C.
Origini del nome
Il nome del nucleo originario è Terventum, scritto anche Treventum o Tereventum, mentre l'etnonimo è Terventinas.[5] Secondo un'altra ipotesi il nome latinoTriventum deriverebbe dal termine oscotriibum filtrato in lingua latina sarebbe domus, ovvero casa.[6]
Storia
L'antica Terventum[7] fu abitata dai Sanniti-Pentri e colonizzata dai romani dopo le guerre sannitiche nel III secolo a.C. Fece parte della Regio IV sotto il governo di Augusto e nel Medioevo, già nel VI secolo, vide la costruzione della primaria cattedrale, che sarebbe diventata sede diocesana nel 1076.
In cima alla collina vicino alla chiesa, fu costruito il castello che passò nel XIII secolo agli Angioini e poi ai Caldora. Con la sconfitta dei Caldora, fautori degli Angioini nel contesto della conquista aragonese del regno di Napoli, diversi feudi vennero loro confiscati: tra questi Trivento, che passò nel 1465 a Galcerán de Requesens i Joan de Soler (ca. 1439-1505), politico e militare catalano. Nella titolarità del feudo di Trivento gli subentrò l'unica figlia ed erede, Isabel de Requesens y Enríquez de Velasco (ca. 1495-1532), nata dal matrimonio con Beatriz Enríquez de Velasco, cugina di Ferdinando II d'Aragona. Isabel vendette pochi anni dopo il feudo di Trivento a Michele d'Afflitto (morto nel 1521), luogotenente della regia Camera della Sommaria. I d'Afflitto rimasero titolari della contea di Trivento fino al XVIII secolo, quando questo feudo pervenne per matrimonio ai Caracciolo. Esso venne portato in dote nel 1704 da Cornelia d'Afflitto, figlia ed erede di Don Ferdinando Principe di Scanno, Duca di Barrea, Marchese di Taviano al marito Nicola (1669-1744), III Marchese di Amorosi, I Principe di Melissano e Reggente della Gran Corte della Vicaria. I Caracciolo di Melissano tennero il feudo di Trivento sino all'eversione della feudalità. L'ultimo feudatario fu Nicola (1774-1832), IV Principe di Melissano, III Principe di Scanno, III Duca di Barrea, VI Marchese di Amorosi, III Marchese di Taviano, Conte di Loreto e Trivento.
Nel 1806 fu inglobata nel distretto di Isernia, che successivamente si sarebbe trasformato in provincia nel 1970. A partire da quell'anno il comune è incluso nella provincia di Campobasso.
Durante la II Guerra Mondiale il paese si trovò posizionato sulla Linea Barbara , causando diversi morti per la battaglia tra Tedeschi e Anglo Americani del 1943[8], tra il 1943 e il 1944 durante la resistenza fu attiva una banda partigiana denominata "Banda Porfirio"[9]
Sarebbe stata fondata da San Casto di Larino, per volere di papa Clemente I, documentata però con certezza dal X secolo, voluta secondo alcuni come nuova sede diocesana dopo il decadimento di Aufidena in Abruzzo. La diocesi vide grande sviluppo nel XIV secolo, mentre dal XVII i vescovi trasferirono per breve tempo la sede nella vicina Agnone.
Monumenti e luoghi d'interesse
Palazzo comitale
Noto anche come Palazzo Colaneri, si trova in posizione dominante sul borgo, risalente, per la forma esterna, al dominio dei Caldora nel XV secolo. La struttura presenta alte mura di cinta, con pianta irregolare, e due ingressi principali. L'interno è stato modificato nei secoli, la parte sotterranea è spartana perché usata in passato come carcere, mentre al piano nobile si conserva un salone con affreschi. Il palazzo venne venduto nel 1807 per 4 100 ducati dall'ultimo feudatario di Trivento, Nicola Caracciolo, alla possidente famiglia Colaneri (Felice Colaneri, 1757-1810; tra i cui appartenenti Nazario Colaneri, "colto giurista e deputato nel 1820, esule fino al '32 a Firenze, legato di amicizia coi liberali più illustri, entrato con Gabriele Pepe, Giuseppe Poerio, Pietro Colletta nel circolo dei Capponi" : dalla pubblicazione "Trivento Scritti Storici e Personaggi Memorabili", pag 18), i cui eredi sono gli attuali proprietari.
Cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore
Principale edificio religioso, la cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore ospita la cripta di San Casto[10]. La chiesa venne ampliata nel XIII secolo e restaurata completamente nel 1726 in stile barocco. Di interesse è la Cripta paleocristiana in sette piccole navate con volte a crociera; presso la tomba di San Casto si trova un bassorilievo della Trinità tra due delfini.
Chiesa di San Nicola di Bari
Costruzione del XVI secolo, in con restauro barocco dei secoli successivi, dei quali risale la statua del Sacro Cuore. La chiesa è semplice e con un impianto a capanna, e facciata alternata da mattoni e intonaco, con campanile a vela.
Tra i monumenti e i luoghi d'interesse si annoverano inoltre:
scalinata del borgo di San Nicola: in tutto sono 365 gradoni e costituiscono l'accesso principale alla piazza del Duomo;
sperone roccioso "Morgia dei briganti": noto per lo scorrazzare di briganti nel periodo post unitario.
Costruzione del 1500 , dal 2001 è diventata la sede del Museo Diocesano di Arte Sacra[18]
Chiesa del Purgatorio
Costruzione dalla data incerta , sembra sia del 1700[19]
Chiesa dei Cappuccini
Inizialmente denominata Chiesa Santa Maria degli Angeli, fu in seguito annessa al convento del 1570 dei frati cappuccini[20]
Società
Evoluzione demografica
L'evoluzione demografica ha risentito delle forti emigrazioni ed è diminuita costantemente dopo gli anni '50, fino a scendere al di sotto degli attuali 5 000 abitanti.
La popolazione al 30/11/2010 contava 4 916 abitanti, il fenomeno migratorio interno è notevole, le nuove coppie in maggior parte si trasferiscono sulla costa, in particolare a San Salvo che dista solo 38 km da Trivento.
Abitanti censiti[21]
Cultura
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La scalinata di San Nicola ha un gradino per ogni giorno dell'anno, ovvero 365, che conducono alla parte alta del paese, chiamata Piano. La cattedrale dei Santi Nazario, Celso e Vittore vanta una cripta sorta su un antico altare dedicato alla dea Diana, risalente ad alcuni secoli a.C. Divenne anche municipio romano durante l'impero romano.
Musei
Museo diocesano
Inaugurato nel 2001, si trova presso la chiesa della Trinità, ma conservante specialmente opere provenienti dalla Cattedrale. Vi sono tre statue lignee trecentesche e una collezione di paramenti sacri del Settecento. Inoltre vi è la reliquia della Santa Spina.
Trivento è noto per essere il paese dell'uncinetto. Nel luglio 2018 è stato esposto, lungo la monumentale scalinata di San Nicola, il tappeto ad uncinetto più lungo del mondo, realizzato dal lavoro delle uncinettine di Trivento, da gruppi di crochet da tutta Italia, dal vicino Abruzzo e da Germania, Belgio, Paesi Bassi e dal Messico. 650 metri di tappeto realizzato con Granny square di 1 m x 1 m. Nel Natale dello stesso anno è stato realizzato un albero di Natale ad uncinetto, alto più di 6 metri. L'albero, esposto in Piazza Fontana, è stato composto con oltre 1 300 piccole Grannysquare provenienti da tutta Italia.
Il 9 e 10 agosto 2019 si è svolta la prima edizione dello Yarn Bombing Day. Oltre 130 artiste di Yarn Bombing provenienti da Italia, Francia, Belgio, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Spagna, Israele, Inghilterra, Russia, Australia, USA, Canada, Repubblica Dominicana, Brasile, Messico, Cile, Porto Rico, Venezuela e Colombia hanno preso parte all'evento. Sono state realizzate oltre 70 opere di crochet e sono state esposte in un percorso che aveva inizio in Piazza Fontana per poi giungere in Piazza Cattedrale, nel cuore del centro storico. Le opere sono rimaste esposte per tutto il mese di Agosto 2019.
In occasione del Natale 2019 oltre 35 città dall'Italia fino al Belgio si sono unite a Trivento nel creare il proprio speciale albero di Natale ad uncinetto, eleggendo simbolicamente Trivento come propria capitale dell'uncinetto. Ogni anno in occasione delle festività natalizia il gruppo di uncinettine di Un filo che unisce riveste il borgo con opere realizzate nella tecnica dell'uncinetto, confermando la propria vocazione artistica. Ultimo lavoro del 2020 il presepe, tutto artigianale e completamente rivestito all'uncinetto, con personaggi ad altezza naturale.[24]
Amministrazione
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
L'Atletico Trivento è stata la principale squadra di Trivento, calcisticamente parlando, fino al 2012. Essa è stata prima in eccellenza molisana (Eccellenza Molise), per poi gareggiare qualche anno in serie D (girone F). Si è però ritirata dai campionati in estate 2012, e non si è mai più riscritta. Il team amatoriale Terventum, e l'A.S.D. Trivento sono tuttora ciò che ne rimane del calcio.