Il cosiddetto terremoto di Bologna del 1929 fu una serie di eventi sismici, iniziati il 10 aprile 1929 e susseguitisi fino all'ottobre dello stesso anno, che ebbe come epicentro l'intera area della città e della provincia di Bologna.
Eventi sismici
La prima scossa avvenne alle ore 5:44 del 10 aprile e causò danni agli edifici di Bologna e di altre località a sud-est della città: Castenaso, Ozzano dell'Emilia, Castel San Pietro, Monterenzio e Pianoro. Il terremoto fu avvertito nell'Italia settentrionale e centrale su di un'area di circa 70.000 km².
Altre scosse avvennero il 19 aprile delle ore 4:15 con caduta di comignoli e danni vari alle case.
Il 20 aprile vi fu la scossa più forte (Quinto grado della scala Richter), che causò crolli e distruzioni nell'area compresa tra i fiumi Reno e Samoggia, in particolare nel comune di Monte San Pietro: a Montemaggiore si aprì una fenditura nel terreno lunga circa 1 km e larga fino a 15 cm[1].
Il 29 aprile un rombo si udì per alcuni secondi alle ore 18:35, ma la scossa non causò danni rilevanti.
L'11 maggio alle 19:22 vi fu una scossa di oltre 10 secondi con effetti e danni corrispondenti al VI grado MCS.
Danni e vittime
Nel complesso il terremoto non fu gravissimo, e non si ebbero vittime, ma ci furono numerosi crolli, danni a palazzi e chiese ed un diffusissimo panico nella popolazione, anche causato dalla lunga durata nel tempo dello sciame sismico e dai disagi dovuti all'abbandono delle abitazioni pericolanti.
La zona più danneggiata fu quella pedeappenninica compresa nei comuni di Crespellano, Bazzano, Monte San Pietro, Castel di Serravalle, Praduro e Sasso e Monteveglio: il regio decreto nº 759 del 9 maggio 1929 dichiarò l'insieme di questi comuni (con circa 46.000 abitanti) "zona terremotata"[1].
La città di Bologna, che allora aveva circa 190.000 abitanti, presentava ampie aree con notevoli danni alle abitazioni, rese inabitabili e pericolanti dalle scosse.
Gestione dell'emergenza
Furono inviate 40.000 tende da campo, e ancora nel settembre del 1929 parte della popolazione era rifugiata in ricoveri temporanei.
Tra costruzione di ricoveri, perizie, ristrutturazioni e restauri, fu spesa dallo Stato la cifra di 3.540.107 lire[2].
Altri terremoti a Bologna
Il terremoto del 1929 non fu l'unico né il più grave nella storia di Bologna, essendo la zona compresa fra la città e l'Appennino spesso interessata da terremoti (in genere di moderata entità), a causa di strutture sismogenetiche verso est (nel forlivese) e verso sud (Mugello). Quest'ultima area sismica è responsabile della forte scossa del 14 settembre 2003[3].
Dal XIII secolo ad oggi sono stati registrati almeno 111 sismi con intensità superiore alla soglia del danno[4].
Maggiori terremoti nella zona di Bologna[5]
Data
|
Intensità (scala MCS)
|
25 dicembre 1222
|
VI-VII
|
25 febbraio 1323
|
VI
|
25 luglio 1365
|
VII-VIII
|
20 luglio 1399
|
VI-VII
|
4 maggio 1433
|
VII
|
20 dicembre 1455
|
VII
|
31 dicembre 1504
|
VII
|
11 aprile 1688
|
VI
|
22 ottobre 1796
|
VI-VII
|
4 giugno 1779
|
VII
|
8 ottobre 1801
|
VI
|
4 ottobre 1834
|
VI
|
24 gennaio 1881
|
VI-VII
|
10 aprile 1929
|
VI-VII
|
14 settembre 2003
|
VII
|
20 maggio 2012
|
VII
|
29 maggio 2012
|
VII
|
Note
Bibliografia
Voci correlate