L'album nasce dall'incontro, avvenuto in Italia nel 1974, tra il bandoneonista argentino Astor Piazzolla e il sassofonista statunitense Gerry Mulligan, considerati tra i più alti esponenti della scena musicale mondiale del Novecento[1].
Il disco, registrato a Milano, comprende otto composizioni - sette scritte da Piazzolla e una da Mulligan.
La fusione tra il Tango nuevo di Astor Piazzolla e il jazz di Gerry Mulligan, sostenuti da una orchestra di musicisti italiani e argentini, ha portato momenti di grande intensità all'intero album, che è stato definito "un disco memorabile, di rara bellezza". Anche in questa occasione, come già per Libertango di Astor Piazzolla, la sezione ritmica è formata da Pino Presti al basso elettrico e Tullio De Piscopo alla batteria.[2][3][4][5]
«A superb 1974 session recorded in Milan teams baritone-saxist Gerry Mulligan with the great guru of art-music tango. This is mostly dark and moody music, with a lot of tonal variety and a resolute refusal to fit into any of the handy pigeonholes: a one-off event, wholly successful.»
Produzione: Aldo Pagani, Mario Fattori, Fabio Belotti
Registrato dal 24 al 26 settembre e dal 1 al 4 ottobre 1974 allo studio "Mondial Sound", Milano (Italia)
Tecnico del suono: Tonino Paolillo