Stella supergigante

In astronomia, le stelle supergiganti sono stelle che rientrano nella classe di luminosità I della classificazione spettrale di Yerkes. Le stelle che appartengono a questa classe esibiscono linee spettrali molto più fini rispetto alle stelle appartenenti alla sequenza principale. Le linee assottigliate sono indice del fatto che l'atmosfera di queste stelle è molto rarefatta[1]. La maggior parte delle supergiganti sono stelle massicce che nella fase finale della loro esistenza aumentano considerevolmente il loro raggio. Questo fenomeno da un lato diminuisce la densità della stella assottigliandone le linee spettrali, dall'altro, aumentando enormemente la superficie radiante, innalza la luminosità della stella[2].

Questo tipo di stelle occupa quindi la regione superiore del diagramma Hertzsprung-Russell, quella riservata alle stelle più luminose aventi magnitudine assoluta compresa fra −5 e −12[3]. Tuttavia, vi sono altri tipi di supergiganti, in cui l'assottigliamento delle linee spettrali è dovuto ad altri fenomeni, come per esempio le stelle AGB o le stelle Be.

Generalità

Diagramma Hertzsprung-Russell

Nel diagramma H-R le stelle vengono classificate secondo la loro temperatura effettiva (in ascissa) e la loro luminosità assoluta (in ordinata). La maggior parte delle supergiganti è disposta in una striscia orizzontale che occupa la parte superiore del diagramma, quella riservata alla stelle più luminose[4]. Essendo più luminose delle stelle di sequenza principale e delle giganti aventi corrispondente temperatura effettiva, le supergiganti, per la legge di Stefan-Boltzmann [5] devono essere molto più grandi di esse. Infatti, secondo questa legge, la luminosità di una stella è funzione della sua superficie radiante e della quarta potenza della sua temperatura[5]. Pertanto, a parità di temperatura, se una stella è più luminosa di un'altra, possiede una superficie radiante maggiore e, di conseguenza, un raggio più grande. Il raggio di una supergigante è in genere compreso tra 30 e 1000 volte quello del Sole (R)[6], anche se sono state scoperte supergiganti eccezionalmente grandi fino a un raggio di 1800 R[7]. La pressione di radiazione limita il raggio massimo delle supergiganti a un valore compreso fra 1000 e 2000 R e a una luminosità qualche milione di volte quella del Sole[8]. Le stelle che vengono a trovarsi oltre questi limiti diventano instabili, pulsano e perdono velocemente massa[8].

Una stella viene classificata come supergigante sulla sola base del suo spettro. Essendo molto grandi, le supergiganti, infatti, presentano una bassa gravità superficiale e una bassa densità che si traduce in un cambiamento delle linee spettrali che sono più sottili rispetto a quelle delle stelle di sequenza principale[1]. Inoltre, le supergiganti sono stelle molto evolute e per questa ragione nei loro spettri abbondano le linee degli elementi pesanti, prodotti dalla fusione nucleare[9]. Infine alcune supergiganti perdono massa a ritmi elevati, producendo nubi di gas intorno alla stella che inducono nello spettro il cosiddetto profilo P Cygni caratterizzato sia da linee di assorbimento che di emissione[10].

Antares, una delle più note supergiganti.

Le supergiganti sono suddivise sulla base dei loro spettri. Se ne trovano in ogni classe spettrale a partire dalla classe O fino alla classe M. Il sistema MK assegna la classe di luminosità Ib alle supergiganti meno luminose e quella Ia a quelle più luminose [11]. Per le supergiganti eccezionalmente luminose, o ipergiganti, viene a volte utilizzata la sigla 0 o quella Ia+[12]. In realtà c'è un continuum fra i diversi sottogruppi di supergiganti e non una divisione netta in bande, tanto che si usa la sigla Iab per indicare le supergiganti di luminosità intermedia. La classificazione spettrale delle supergiganti viene spesso annotata per indicare le peculiarità spettrali, per esempio B2Iae o F8Iabpec[13].

Poiché le supergiganti blu di classe O o B sono luminose quanto lo sono le supergiganti rosse di classe M, come è dimostrato dall'orizzantalità della striscia delle supergiganti nel diagramma H-R, queste ultime devono essere molto più grandi delle prime. Le supergiganti rosse, infatti, emettono molta meno radiazione per unità di superficie radiante rispetto a quelle blu, a causa della temperatura superficiale più bassa. Esse compensano questa minore emissione per unità di superficie con un raggio molto maggiore. Ne consegue inoltre che mentre la differenza di dimensioni fra una stella di sequenza principale di classe O e una supergigante della stessa classe è molto contenuta, quella fra le dimensioni di una stella di sequenza principale di classe M e una corrispondente supergigante è enorme.

Evoluzione

Lo stesso argomento in dettaglio: Evoluzione stellare.

Le progenitrici delle supergiganti sono stelle massicce appartenenti alla classe spettrale O oppure alla classe spettrale B. Si tratta di stelle aventi una massa iniziale almeno una decina di volte quella del Sole[6]. A causa della loro grande massa, queste stelle fondono molto velocemente l'idrogeno in elio, sicché la loro permanenza nella sequenza principale è relativamente breve, con periodi compresi fra 30 milioni di anni per le meno massicce a poche centinaia di migliaia di anni per le più massicce[14]. Stelle di questo tipo sono osservabili nelle strutture galattiche più giovani come gli ammassi aperti e i bracci delle galassie a spirale e nelle galassie irregolari. Sono invece meno abbondanti nei nuclei galattici e sono raramente osservabili nelle galassie ellittiche e negli ammassi globulari, che sono composti principalmente da stelle vecchie[15][16].

Stelle di questo tipo diventano supergiganti quando esse fuoriescono dalla sequenza principale nel momento in cui l'idrogeno dei loro nuclei comincia a scarseggiare. Ciò produce una espansione del raggio della stella, così come accade alle stelle meno massicce, ma a differenza di queste, esse hanno sviluppato temperature sufficientemente alte nei loro nuclei da cominciare la fusione dell'elio quasi immediatamente e prima che si formi un nucleo degenere. Di conseguenza, non si verifica il flash dell'elio, ma la fusione dell'elio inizia in modo molto più graduale[17]. Questa gradualità ha come conseguenza che le supergiganti non incrementano in modo drammatico la loro luminosità, come accade invece nelle stelle di massa più piccola quando diventano giganti, ma si spostano quasi orizzontalmente lungo il diagramma H-R diventando sempre più rosse.

Rigel, la supergigante blu più luminosa della volta celeste.

Le stelle con una massa maggiore di 40 M non si espandono in supergiganti rosse. Esse bruciano il loro combustibile nucleare troppo velocemente e perdono gli strati superiori troppo rapidamente per diventare supergiganti rosse e restano supergiganti blu oppure raggiungono lo stadio di supergigante gialla per poi ritornare a quello blu. A causa del loro intenso vento stellare perdono il loro strato di idrogeno superficiale e dalla fase di supergigante blu passano direttamente a quella di stella di Wolf-Rayet per poi esplodere in supernovae di tipo Ib[18]. Le stelle più massicce, con massa superiore a 60 M, non si allontano dalla classe O con cui hanno iniziato la loro esistenza e incrementano di poco la loro luminosità. Di conseguenza la loro fase supergigante non è facilmente distinguibile da quella nella sequenza principale. La causa di questa differenza non marcata fra le due fasi va ricercata nel fatto che queste stelle hanno un nucleo convettivo molto grande che mischia l'idrogeno presente in superficie con l'elio e il carbonio presente nel nucleo. Di conseguenza esse continuano a fondere idrogeno fino quasi al suo completo esaurimento, poi perdono rapidamente il fine guscio di idrogeno rimasto, diventando delle stelle di Wolf-Rayet per concludere la loro esistenza come supernovae di tipo Ic[18][19].

È stato teorizzato che le prime stelle dell'universo, le cosiddette stelle di Popolazione III[20], fossero molto più massicce delle stelle attualmente esistenti (fino a 1000 M)[21][22]. Si è postulata l'esistenza di questa prima generazione di stelle per spiegare l'esistenza di elementi chimici diversi dall'idrogeno e dall'elio nelle stelle più vecchie conosciute[20]. Sebbene fossero più grandi e luminose di tutte le supergiganti note oggi, la loro struttura doveva essere molto differente, con perdite di massa molto più contenute. Esse ebbero vite molto brevi e conclusero la loro esistenze in supernovae a instabilità di coppia o a fotodisintegrazione[23][24].

Progenitrici di supernovae

Lo stesso argomento in dettaglio: Supernova.

La maggior parte delle supergiganti è destinata a terminare la sua esistenza esplodendo in una supernova. A causa delle loro grandi masse, le supernovae sono in grado di sviluppare nei loro nuclei temperature sufficienti a fondere elementi via via più pesanti fino ad arrivare al ferro. La supergigante sviluppa una struttura "a cipolla", in cui gli elementi chimici prodotti si dispongono in strati concentrici, i più pesanti al centro, i meno pesanti negli strati via via superiori. Poiché la fusione del ferro richiede più energia di quanto ne produca, la supergigante che ha sviluppato un nucleo di ferro collassa, producendo l'esplosione[25].

Le supergiganti rosse sono le progenitrici delle supernovae di tipo II, in quanto conservano un guscio di idrogeno intorno al loro nucleo. Le supergiganti blu, invece, evolvono in stelle di Wolf-Rayet, in cui l'idrogeno è assente o quasi assente, che esplodono in supernovae di tipo Ib e Ic[26].

Schema degli "strati a cipolla" di una supergigante nelle ultime fasi di vita. (Non in scala)

Tuttavia, il modello a cipolla, per il quale la supergigante sviluppa un nucleo di ferro che collassa provocando l'esplosione, si è rivelato troppo semplicistico: la progenitrice della supernova di tipo II SN 1987a era una supergigante blu, sebbene non sia escluso che fosse passata precedentemente dalla fase di supergigante rossa. Il caso di questa supernova non è probabilmente eccezionale e di conseguenza la ricerca attuale sta cercando di comprendere come le supergiganti blu possano esplodere e come le supergiganti rosse possano ridiventare supergiganti blu[27].

Variabilità

Molte supergiganti mostrano fenomeni di variabilità. Nella maggior parte dei casi la variabilità è dovuta a pulsazioni della superficie stellare. Fra le variabili pulsanti vi sono quelle appartenenti alla cosiddetta striscia di instabilità, che incrocia la fascia delle supergiganti in corrispondenza delle classi spettrali F6-K2, estendendosi fino alle ipergiganti[28]. Quindi, alcune supergiganti gialle sono delle variabili cefeidi classiche, che presentano periodi di variabilità molto regolari. Esse possono essere utilizzate come candele standard, dato che il loro periodo di variazione è funzione della luminosità assoluta della stella. I periodi di variazione delle cefeidi sono relativamente brevi, con un massimo di 100 giorni[29]. Altre supergiganti pulsanti invece hanno periodi più lunghi ma esibiscono variazioni meno regolari e vengono classificate fra le variabili semiregolari o fra quelle irregolari lente. Queste ultime appartengono per lo più alle ultime classi spettrali: K, M, C o S[30]. Fra di esse si annovera una delle stelle più luminose del cielo, Betelgeuse[31]. Alcune supergiganti bianche presentano invece più periodi di variabilità sovrapposti e sono raccolte nella classe delle variabili Alfa Cygni[32], il cui prototipo è Deneb (α Cygni).

Deneb, la supergigante prototipo delle variabili Alfa Cygni.

Alcune supergiganti e ipergiganti sono invece delle variabili eruttive, che manifestano periodicamente brillamenti ed esplosioni accompagnate da perdite di massa a volte ingenti. Esse sono raccolte nella classe delle variabili S Doradus o LBV (dall'acronimo inglese Luminous Blue Variable, variabile blu luminosa). Quando sono in quiescenza vanno incontro a piccole variazioni di luminosità con periodi misurabili in decine di giorni. Nei periodi fra una esplosione e l'altra, che possono durare fino a centinaia di anni, le LBV sembrano essere normali supergiganti o ipergiganti. Molte delle stelle intrinsecamente più luminose conosciute sono variabili LBV[33].

Altri tipi di supergiganti

La maggior parte delle supergiganti sono stelle massicce arrivate nella fase finale della loro evoluzione. Tuttavia ci sono altri tipi di stelle che vengono classificate come supergiganti sulla base della finezza delle linee del loro spettro e della loro luminosità, ma che non sono stelle massicce evolute. Verranno elencati alcuni di questi tipi.

  • Le stelle del ramo asintotico delle giganti (AGB) sono stelle di massa inferiore a 8-10 M giunte a una fase molto avanzata della loro evoluzione nella quale fondono l'elio in carbonio nei loro nuclei. Esse aumentano notevolmente il loro raggio (fino a au) e la loro luminosità, diventano di colore rosso e perdono massa a ritmi molto elevati, anche a causa della loro instabilità che produce radicali cambiamenti nella struttura interna della stella e rilevanti pulsazioni termiche. Vista la loro luminosità, la rarefazione della loro atmosfere e il loro colore, esse presentano spettri simili a quelli delle supergiganti rosse. Non sono tuttavia destinate a diventare delle supernovae, ma a formare delle nebulose planetarie e a terminare la loro esistenza come nane bianche. Nonostante le caratteristiche del loro spettro, gli studiosi preferiscono tenerle separate dalle altre supergiganti a causa della loro piccola massa e del loro diverso destino finale[34].
  • Alcune stelle variabili come le variabili RV Tauri e le variabili PV Telescopii sono spesso descritte come supergiganti a causa del loro spettro e della loro luminosità[35][36]. Le prime in realtà sono stelle di piccola massa nello stadio AGB o addirittura post-AGB, e hanno atmosfere estremamente rarefatte che formano nubi di gas che circondano la stella[37]. Le seconde sono probabilmente stelle Be di tipo peculiare, molto povere di idrogeno. Forse sono anch'esse oggetti post-AGB[36].
  • Le stelle di Wolf-Rayet sono stelle di grande massa molto evolute, generalmente più calde delle supergiganti blu, più piccole di esse, ma aventi luminosità comparabili, se non maggiori, a causa delle loro altissime temperature superficiali (25.000 - 150.000 K). I loro spettri sono dominati dall'elio e dai metalli. Si tratta di stelle in uno stadio evolutivo più avanzato di quello delle supergiganti, nel quale è stato perso il guscio superficiale di idrogeno che avvolgeva la stella scoprendo in tal modo il nucleo di elio. Esattamente come le stelle AGB si pongono in una regione del diagramma H-R vicina a quella delle supergiganti rosse, le stelle di Wolf-Rayet si pongono in una regione vicina a quella delle supergiganti blu più calde e delle stelle di sequenza principale di tipo O più calde e luminose[38]. Vi è inoltre una classe di stelle chiamate "stelle barra" e designate mediante il simbolo Of/WNL che presenta spettri aventi caratteristiche di tipo O, ma con sequenze simili a quelle delle Wolf-Rayet di tipo WNL. Si tratta di supergiganti di tipo O che stanno perdendo il loro guscio esterno di idrogeno a causa di venti stellari molto intensi[39]. Esse quindi si trovano in uno stadio evolutivo intermedio fra quello di supergigante blu e di stella di Wolf Rayet[38]. D'altra parte le stelle di tipo O di sequenza principale sono quasi indistinguibili dalle supergiganti blu in cui evolvono avendo temperature e luminosità simili e solo accurate analisi delle caratteristiche del loro spettro permette di distinguere le due classi di stelle.
La stella di Wolf-Rayet WR 124.
  • Le stelle Be sono stelle di classe spettrale B circondate da dischi circumstellari costituiti da materia gassosa che si ritiene sia costituita da materiale espulso dalla stella. La lettera e sta per "emissione" e deriva dalle linee di emissione dell'idrogeno presenti nello spettro della stessa dovute alla presenza del disco stesso[40]. Alcune stelle Be hanno temperature e luminosità equivalenti a quelle delle supergiganti; altre stelle Be sono invece chiaramente differenti. Alcuni studiosi preferiscono tenere separate le stelle Be dalle supergiganti, viste le loro caratteristiche peculiari[41], mentre altri classificano le stelle Be più luminose e massicce fra le supergiganti. La seconda opzione è divenuta maggiormente comune da quando si è compreso che il fenomeno Be si origina in stelle molto diverse fra loro grazie a meccanismi differenti; in certi casi queste stelle sono chiaramente nella fase di supergiganti[42].
  • Le variabili R Coronae Borealis sono solitamente classificate come supergiganti gialle. Esse manifestano a intervalli imprevedibili delle marcatissime diminuzioni di luminosità (fino a 9 magnitudini) dovute alla formazione di nubi circumstellari di carbonio che oscurano la stella[43]. Sono in realtà stelle di massa media (0,8-0,9 M), risultato della fusione di due nane bianche, costituite soprattutto da elio e carbonio[44]. Si tratta quindi di oggetti esotici molto differenti dalle altre supergiganti.

Esempi noti

Le stelle di classe spettrale O sono molto rare e hanno inoltre una vita relativamente breve. Di conseguenza, le supergiganti che discendono da questo tipo di stelle sono una piccolissima frazione delle stelle esistenti. Ciononostante, essendo le supergiganti stelle estremamente luminose, sono visibili dalla Terra a occhio nudo anche a centinaia o migliaia di anni luce[45]. Esistono molti esempi di supergiganti visibili a occhio nudo, fra cui alcune delle stelle più luminose della volta celeste[senza fonte].

La Cintura di Orione. Da sinistra, le supergiganti Alnitak e Alnilam, a destra la gigante brillante Mintaka.

Canopo, la seconda stella più brillante del cielo notturno dopo Sirio, è una supergigante gialla di classe spettrale F0Ib, distante circa 300 al dal sistema solare[46]. Rigel, la stella più luminosa della costellazione di Orione nonché la settima stella più brillante del cielo notturno, è una supergigante blu di classe spettrale B8Iab, distante circa 850 al[47], mentre Betelgeuse e Antares, rispettivamente la decima e la sedicesima stella più luminosa del cielo, sono due tipiche supergiganti rosse di classe spettrale M che presentano fenomeni di variabilità irregolare o semiregolare. Esse hanno un raggio di dimensioni enormi (850-1000 R), che le fa annoverare fra le stelle più grandi conosciute[48][49]. Deneb, la diciannovesima stella più luminosa del cielo, è la stella di prima magnitudine più lontana dal Sole (1400-3200 al). Si tratta di una supergigante bianca di classe spettrale A2Iae, prototipo delle variabili Alfa Cygni[50].

Altre supergiganti visibili a occhio nudo degne di nota sono Alnilam e Alnitak, due supergiganti blu, che assieme a Mintaka formano il celeberrimo asterismo della Cintura di Orione[51]; μ Cephei, una delle stelle più grandi conosciute (1400 R), vicina al limite massimo di grandezza che una stella può raggiungere[52]; ρ Cassiopeiae, forse la stella più distante visibile ad occhio nudo (8000-10000 al)[53] e δ Cephei, il famoso prototipo delle variabili cefeidi[54][55].

Note

  1. ^ a b Marcia Rieke, Stellar Spectroscopy and the HR Diagram, su Fundamentals of Astronomy, University of Arizona. URL consultato il 22 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2018).
  2. ^ Michael Seeds e Dana Backman, Perspective in Astronomy, Belmont (CA), Thomson Higher Education, 2007, p. 112, ISBN 978-0-495-39273-6.
  3. ^ R. M. Humphreys, K. Davidson, Studies of luminous stars in nearby galaxies. III - Comments on the evolution of the most massive stars in the Milky Way and the Large Magellanic Cloud, in Astrophysical Journal, vol. 232, 1979, pp. 409-420, DOI:10.1086/157301. URL consultato il 28 ottobre 2014.
  4. ^ The Hertzsprung-Russell Diagram, su atnf.csiro.au, Australia Telescope National Facility. URL consultato il 25 ottobre 2014.
  5. ^ a b Stefan-Boltzmann Law, su HyperPhysics. URL consultato il 25 ottobre 2014.
  6. ^ a b Supergiant, su ScienceDaily. URL consultato il 16 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2014).
  7. ^ Fraser Cain, Red Supergiant Stars, su Universe Today, 5 febbraio 2009. URL consultato il 16 luglio 2014.
  8. ^ a b Hannah Wakeford, Biggest, brightest, and the most dense, su Stellar Planet, 23 gennaio 2013. URL consultato il 28 ottobre 2014.
  9. ^ A. Maeder et al., Evolution of surface CNO abundances in massive stars, in Astronomy and Astrophysics, vol. 565, 2014, pp. A39, DOI:10.1051/0004-6361/201220602. URL consultato il 28 ottobre 2014.
  10. ^ David Darling, P Cygni profile, su Encyclopedia of Science. URL consultato il 28 ottobre 2014.
  11. ^ Michael Richmond, Luminosity Class and the HR diagram, su spiff.rit.edu. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  12. ^ C. de Jager, The Yellow Hypergiants, in The Astronomy and Astrophysics Review, vol. 8, n. 3, 1998, pp. 145–180, DOI:10.1007/s001590050009. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  13. ^ Bruce MacEvoy, Spectral Classification of Stars, su handprint.com, Black Oak Observatory. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  14. ^ Michael Richmond, Stellar evolution on the main sequence, su spiff.rit.edu. URL consultato il 25 luglio 2014.
  15. ^ Components of the Galaxy, su Stars, Galaxies, and Cosmology. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  16. ^ Elliptical Galaxies, su Sloan Digital Sky Survey. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  17. ^ H. E. Smith, Evolution of High Mass Stars (PDF), su casswww.ucsd.edu, University of California, San Diego. URL consultato il 29 ottobre 2014.
  18. ^ a b Onno Pols, Pre-supernova evolution of massive stars (PDF), su Stellar structure and evolution, Radboud Universiteit Nijmegen. URL consultato il 4 novembre 2014.
  19. ^ Georges Meynet et al., Red Supergiants, Luminous Blue Variables and Wolf-Rayet stars: the single massive star perspective, su arXiv.org, Cornell University. URL consultato il 9 novembre 2014.
  20. ^ a b First Stars (and other beginnings), su SolStation, Sol Company. URL consultato il 4 novembre 2014.
  21. ^ R. B. Larson, V. Broom, The first stars in the universe (PDF), in Scientific American, vol. 285, n. 6, 2001, pp. 64-71. URL consultato il 4 novembre 2014.
  22. ^ V. Bromm, P. S. Coppi, R. B. Larson, The Formation of the First Stars. I. The Primordial Star-forming Cloud, in The Astrophysical Journal, vol. 564, n. 1, 2002, pp. 23-51, DOI:10.1086/323947. URL consultato il 4 novembre 2014.
  23. ^ C. L. Fryer, S. E. Woosley e A. Heger, Pair-Instability Supernovae, Gravity Waves, and Gamma-Ray Transients, in The Astrophysical Journal, vol. 550, n. 1, 2001, pp. 372-382, DOI:10.1086/319719. URL consultato il 4 novembre 2014.
  24. ^ A. Heger et al., How Massive Single Stars End Their Life, in The Astrophysical Journal, vol. 591, n. 1, 2003, p. 288, DOI:10.1086/375341. URL consultato il 4 novembre 2014.
  25. ^ Supergiant Stars, su cronodon.com, Cronodon. URL consultato il 30 ottobre 2014.
  26. ^ J. Groh et al., Fundamental properties of core-collapse supernova and GRB progenitors: predicting the look of massive stars before death, in Astronomy & Astrophysics, vol. 558, 2013, pp. A131, DOI:10.1051/0004-6361/201321906. URL consultato il 4 luglio 2014.
  27. ^ S. van Dyk, W. Li, A. V. Filippenko, Searching Hubble Space Telescope Images for Core-Collapse Supernova Progenitors, Young Neutron Stars and Their Environments, IAU Symposium no. 218, Sindney, 14-17 luglio 2003, S. Francisco, Astronomical Society of the Pacific, 2004, pp. 29-32. URL consultato il 30 luglio 2014.
  28. ^ A. W. Rodgers, Radius variation and population type of cepheid variables, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 117, 1957, pp. 85-94. URL consultato il 4 novembre 2014.
  29. ^ Stanimir Metchev, The Cepheid Period-Luminosity Relation, su astro.sunysb.edu, Stony Brook University. URL consultato il 4 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2015).
  30. ^ GCVS Variability Types (TXT), su General Catalogue of Variable Stars, Russian Foundation for Basic Research, Sternberg Astronomical Institute. URL consultato il 4 novembre 2014.
  31. ^ Fred Schaaf, The Brightest Stars: Discovering the Universe through the Sky's Most Brilliant Stars, Hoboken, New Jersey, John Wiley & Sons, Incorporated, 2008, p. 177, ISBN 978-0-471-70410-2.
  32. ^ Variability type ACYG, su cdsarc.u-strasbg.fr. URL consultato il 4 novembre 2014.
  33. ^ J. A. Guzik, C. C. Lovekin, Pulsations and Hydrodynamics of Luminous Blue Variable Stars, in Astronomical Review, vol. 7, n. 3, 2012, pp. 13-47. URL consultato il 5 novembre 2014.
  34. ^ Norbert Langer, Late evolution of low- and intermediate-mass stars (PDF), su astro.uni-bonn.de, Universität Bonn. URL consultato il 6 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2014).
  35. ^ Matthew Templeton, RV Tauri — The strange prototype of a strange class (PDF), su aavso.org, AAVSO. URL consultato il 7 novembre 2014.
  36. ^ a b C. Simon Jeffery, Variable Star Designations for Extreme Helium Stars, in Information Bulletin on Variable Stars, vol. 5817, 2008, pp. 1-7. URL consultato il 7 novembre 2014.
  37. ^ Gary Good, Observing Variable Stars, Londra, Springer, 2003, pp. 88-90, ISBN 978-1-85233-498-7. URL consultato il 7 novembre 2014.
  38. ^ a b John Hillier, Wolf-Rayet Stars (PDF), su kookaburra.phyast.pitt.edu, University of Pittsburgh. URL consultato il 7 novembre 2014.
  39. ^ N. R. Walborn, Multiwavelength Systematics of OB Spectra, in Revista Mexicana de Astronomía y Astrofísica, vol. 33, 2008, pp. 5-14. URL consultato il 18 ottobre 2014.
  40. ^ Thomas J. Rivinius, Classical Be Stars Gaseous Discs Around the Most Rapidly Rotating Stars (PDF), su ESO. URL consultato l'11 novembre 2014.
  41. ^ Christian Buil, The spectroscopic Be stars Atlas, su astrosurf.com, 30 novembre 2008. URL consultato l'11 novembre 2014.
  42. ^ H. Lamers et al., An improved classification of B[e]-type stars, in Astronomy and Astrophysics, vol. 340, 1998, pp. 117-128. URL consultato il 9 novembre 2014.
  43. ^ L- Skuljan, P. L. Cottrell, R Coronae Borealis stars, in Publications of the Astronomical Observatory of Belgrade, vol. 75, 2003, pp. 45-52. URL consultato l'11 novembre 2014.
  44. ^ J. E. Staff et al., Do R Coronae Borealis Stars form from Double White Dwarf Mergers?, in The Astrophysical Journal, vol. 757, n. 1, 2012, pp. id. 76, DOI:10.1088/0004-637X/757/1/76. URL consultato l'11 novembre 2014.
  45. ^ N. Langer, Presupernova Evolution of Massive Single and Binary Stars, in Annual Review of Astronomy and Astrophysics, vol. 50, 2012, pp. 107-164, DOI:10.1146/annurev-astro-081811-125534. URL consultato il 20 giugno 2024.
  46. ^ A. Domiciano de Souza et al., Diameter and photospheric structures of Canopus from AMBER/VLTI interferometry, in Astronomy and Astrophysics, vol. 489, n. 2, 2008, pp. L5-L8, DOI:10.1051/0004-6361:200810450. URL consultato l'11 novembre 2014.
  47. ^ Bet Ori, su SIMBAD, Centre de données astronomiques de Strasbourg. URL consultato l'11 novembre 2014.
  48. ^ Jim Kaler, Antares, su Stars, University of Illinois. URL consultato l'11 novembre 2014.
  49. ^ Jim Kaler, Betelgeuse, su Stars, University of Illinois. URL consultato l'11 novembre 2014.
  50. ^ Larry Sessions, Deneb is a distant and very luminous star, su EarthSky. URL consultato l'11 novembre 2014.
  51. ^ Alnitak, Alnilam, Mintaka, su APOD, NASA. URL consultato il 12 novembre 2014.
  52. ^ E. M. Levesque et al., The Effective Temperature Scale of Galactic Red Supergiants: Cool, but Not As Cool As We Thought, in The Astrophysical Journal, vol. 628, n. 2, 2005, pp. 973-985, DOI:10.1086/430901. URL consultato il 12 novembre 2014.
  53. ^ How Far Away Are the Stars?, su peterlinde.net. URL consultato il 12 novembre 2014.
  54. ^ Del Cep, su SIMBAD, Centre de données astronomiques de Strasbourg. URL consultato il 12 novembre 2014.
  55. ^ Kerri Malatesta, Delta Cephei, su aavso.org, AAVSO, 26 febbraio 2013. URL consultato il 12 novembre 2014.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 24000

Read other articles:

Batalyon Infanteri Raider 112/Dharma JayaLambang RaiderDibentuk1 Juli 1954NegaraIndonesiaCabangInfanteriTipe unitRaiderPeranPasukan Pemukul Reaksi Cepat Lintas MedanBagian dariKodam Iskandar MudaMarkasKota Banda Aceh, AcehJulukanYonif R 112/DJMotoCepat Senyap TepatBaretHijau LumutMaskotPisau Komando dan PetirUlang tahun1 Juli Batalyon Infanteri Raider 112/Dharma Jaya (atau Yonif Raider 112/Dharma Jaya) adalah salah satu Batalyon Raider yang berada di bawah komando langsung Panglima Kodam Iska...

 

Міхал Горачек Народився 23 липня 1952(1952-07-23)[1][2][3] (71 рік)Прага, Чехословаччина[1][4]Країна  ЧехіяДіяльність журналіст, письменник, поет, політик, поет-пісняр, підприємецьAlma mater Карлів університетЗнання мов чеськаПартія незалежний політикБать

 

52.228055555556-9.8743333333333Koordinaten: 52° 13′ 41″ N, 9° 52′ 27,6″ WKillelton Oratory​ Die restaurierte Ruine des Killelton Oratory (irisch Cill Eiltín) liegt im Westen des gleichnamigen ausgegangenen Dorfes (Wüstung), im Loch a Duin Valley, in der Nähe von Camp auf der Nordseite der Dingle-Halbinsel im County Kerry in Irland. Inhaltsverzeichnis 1 Beschreibung 2 Historie 3 Legende 4 Der Killelton Stone 5 Literatur 6 Weblinks Beschreibung K...

Rally van Frankrijk 2011 2ème Rallye de France - Alsace Hirvonen greep na Solberg's diskwalificatie naar het podium en kwam langszij aan Loeb na diens DNF Ronde 11 uit 13 Land  Frankrijk Start en finish Straatsburg Datum 30 september-2 oktober2011 Ondergrond Asfalt Klassementsproeven 23 Competitieve afstand 348,13 km Complete afstand 1296,08 km Deelnemers 66 Aan de finish 34 Algemeen winnaar Sébastien Ogier Citroën Total WRT Vorige Australië 2011 Volgende Catalonië 2011 Portaal ...

 

Le Portugal est une république à régime semi-présidentiel depuis 1974. Concrètement, cela signifie que le pouvoir exécutif est détenu par le président de la République et par le Premier ministre[1]. Auparavant, les Portugais vivaient sous le régime dictatorial de l'Estado Novo (« État nouveau »), mis en place par António de Oliveira Salazar dans les années 1920. La constitution de la République portugaise est en vigueur depuis le 2 avril 1976 et a été modifiée...

 

この記事は検証可能な参考文献や出典が全く示されていないか、不十分です。出典を追加して記事の信頼性向上にご協力ください。(このテンプレートの使い方)出典検索?: 由良御前 – ニュース · 書籍 · スカラー · CiNii · J-STAGE · NDL · dlib.jp · ジャパンサーチ · TWL(2022年1月) 名古屋市熱田区誓願寺にある「右大将頼朝公誕生

Fitz Roy La estación Fitz Roy conservada, pero abandonadaUbicaciónCoordenadas 47°01′36″S 67°15′10″O / -47.0267, -67.2528Localidad Fitz RoyDatos de la estaciónNombre anterior El MollePunto kilométrico 142,1(desde Puerto Deseado)Altitud 234,24 m s. n. m.N.º de andenes UnoOperador Sin operaciones y en conservaciónServicios detalladosUso Múltiple (Carga y Pasajeros)LíneasLínea(s) De Puerto Deseado a Colonia Las Heras Desvío km 131 ← Ferrocarril Puerto Deseado...

 

2003 single by Pat GreenWave on WaveSingle by Pat Greenfrom the album Wave on Wave ReleasedMay 26, 2003GenreCountryLength3:59 (single edit)4:04 (album version)LabelUniversal SouthSongwriter(s)Pat GreenDavid NeuhauserJustin PollardProducer(s)Tony BrownDoug Morris[1]Pat Green singles chronology Three Days (2002) Wave on Wave (2003) Guy Like Me (2003) Wave on Wave is a song co-written and recorded by American country music artist Pat Green. It was released in May 2003 as the first single...

 

2014 video game and its franchise Schoolgirl StrikersCover of the first Blu-ray volume of Schoolgirl Strikers: Animation Channel as released by Warner Home Video in Japan.スクールガール ストライカーズ(Sukūrugāru sutoraikāzu)GenreVisual novel RPG GameDeveloperSquare EnixPublisherSquare EnixDirected byIshiyama TakanariProduced byMizumachi Minoru Tadashi, Akashio HiroyukiGenreAction, Sci-fi, Spy, Superheroes, Visual novel-RPGPlatformiOS 7.0 and above, Android 2.3.3 and...

Fictional character The Fairy with Turquoise HairThe Adventures of Pinocchio characterLa Fata dai Capelli Turchini, as illustrated by C.ChiostriFirst appearanceThe Adventures of PinocchioCreated byCarlo CollodiIn-universe informationSpeciesFairyGenderFemaleFamilyPinocchioNationalityItalian The Fairy with Turquoise Hair (Italian: La Fata dai Capelli Turchini; often simply referred to as The Blue Fairy, La Fata Turchina) is a fictional character in the 1883 Italian book The Adventures of Pinocc...

 

Discography of Canadian band Further information: List of songs recorded by Skinny Puppy Skinny Puppy discographyStudio albums12Live albums4Compilation albums11Video albums3Music videos10EPs2Singles14 The Canadian electro-industrial band Skinny Puppy has released twelve studio albums and two extended plays along with a number of live albums, compilations, and singles. The group formed in 1982 and released its debut EP, Back & Forth, in 1984.[1] Later that year, Skinny Puppy was pi...

 

2012 animated film produced by Walt Disney Animation Studios This article is about the film. For the franchise, see Wreck-It Ralph (franchise). For the soundtrack, see Wreck-It Ralph (soundtrack). Wreck-It RalphTheatrical release posterDirected byRich MooreScreenplay byPhil Johnston[1]Jennifer Lee[1]Story byRich MoorePhil JohnstonJim ReardonProduced byClark SpencerStarringJohn C. ReillySarah SilvermanJack McBrayerJane LynchCinematographyRob DresselEdited byTim MertensMusic byH...

Advertising campaign for Guinness beer Dreamer / Dream ClubAgencyAbbott Mead Vickers BBDO, LondonClientDiageoLanguageEnglishRunning time60 secondsProductGuinness draught stoutRelease date(s)6 April 2001Directed byJonathan GlazerMusic byRoger Williams (So Nice (Summer Samba))ProductioncompanyAcademy Productions, LondonProduced byNick MorrisYvonne Chalkley (agency producer)Country United KingdomBudget£1 million (campaign)Preceded byBet on BlackFollowed byFree In Dreamer (also known as Dre...

 

Weekly tabloid newspaper based in Miami Miami New TimesTypeAlternative weeklyFormatTabloidOwner(s)Voice Media GroupPublisherAdam SimonEditorTom FinkelFounded1987; 36 years ago (1987)[1] (as New Times Media)LanguageEnglishHeadquarters3050 Biscayne Blvd, Suite 901Miami, Florida, 33137United StatesCirculation31,250 (December 2018[update])[2]ISSN1072-3331Websitemiaminewtimes.com The Miami New Times headquarters in Edgewater The Miami New Times is a newspa...

 

This article includes a list of references, related reading, or external links, but its sources remain unclear because it lacks inline citations. Please help to improve this article by introducing more precise citations. (August 2018) (Learn how and when to remove this template message) Supertest Petroleum LimitedIndustryPetroleumFounded1923 (1923)Defunct1973 (1973)FateAcquired by British Petroleum CanadaHeadquartersSupertest Building, 245 Pall Mall Street, London, Ontario Supertest...

This article includes a list of references, related reading, or external links, but its sources remain unclear because it lacks inline citations. Please help to improve this article by introducing more precise citations. (October 2021) (Learn how and when to remove this template message) Whitford BrownCBE1st Mayor of PoriruaIn office13 October 1962 – 8 October 1983Succeeded byJohn Burke Personal detailsBornWhitford James Richard Brown(1910-05-13)13 May 1910Greymouth, New ZealandDie...

 

Coppa del Belgio 2016-2017 Competizione Coppa del Belgio Sport Pallavolo Edizione L Organizzatore FRBVB Date dal 3 settembre 2016al 12 febbraio 2017 Luogo  Belgio Partecipanti 35 Risultati Vincitore  Roeselare(10º titolo) Secondo  Maaseik Statistiche Incontri disputati 40 Cronologia della competizione 2015-16 2017-18 Manuale La Coppa del Belgio 2016-2017 si è svolta dal 3 settembre 2016 al 16 febbraio 2017: al torneo hanno partecipato trentacinque squadre di club...

 

Metro station in Shenzhen, China Pingzhou坪洲Interior of Pingzhou StationChinese nameChinese坪洲TranscriptionsStandard MandarinHanyu PinyinPíng ZhōuYue: CantoneseJyutpingPing4 Zau1 General informationLocationBao'an District, Shenzhen, GuangdongChinaOperated bySZMC (Shenzhen Metro Group)Line(s)     Line 1Platforms2 (1 island platform)Tracks2ConstructionStructure typeUndergroundAccessibleYesHistoryOpened15 June 2011; 12 years ago (2011-06-15)Pass...

У этого термина существуют и другие значения, см. СПУ. Социалистическая партия Украиныукр. Соціалістична партія України Лидер Илья Кива Основатель Александр Александрович Мороз Основана 26 октября 1991 Упразднена 19 марта 2022 года (запрет деятельности) Штаб-квартира Украина...

 

American voice actor Erika IshiiIshii in 2021Born (1987-03-07) March 7, 1987 (age 37)Occupation(s)Voice actor, hostYears active1992–presentWebsiteerikaishii.com Erika Ishii is an American voice actor and host. They[a] are best known as the voice of video game characters such as Valkyrie in Apex Legends,[2] and for their appearances in actual play web series including L.A. by Night and Dimension 20. Career Ishii's work in acting started at a young age, with a guest ...

 

Strategi Solo vs Squad di Free Fire: Cara Menang Mudah!