All'interno di St. James' Park si trova un lago con due isole, la Duck Island (riserva di anatre) e la West Island. Il ponte sul lago è sull'asse tra il Foreign Office e Buckingham e permette di osservare l'allineamento degli alberi e delle fontane tra i due edifici.
Nel 1532 Enrico VIII acquistò l'area su cui oggi sorge il Parco, che si presentava estremamente acquitrinosa e paludosa, dal Cardinale Wolsey, perché sorgeva nei pressi di York Palace, sua nuova residenza. In questo modo, avrebbe potuto purificare la zona, in modo da renderla degna per la dimora del Re e della sua famiglia.
Quando nel 1603 Giacomo I d'Inghilterra salì al trono, ordinò l'introduzione nel parco di numerosi animali esotici, quali cammelli, coccodrilli, persino elefanti, e alcune voliere con colorati uccelli provenienti dal sud.
Successivamente, il giovane Carlo II d'Inghilterra, mentre era in esilio in Francia e in Inghilterra governava Oliver Cromwell, ebbe modo di osservare e di "innamorarsi" dei giardini delle residenze reali francesi. Così, una volta tornato in Inghilterra, riammodernò il parco e lo aprì spesso al pubblico; egli stesso vi si intratteneva con la sua favorita Nell Gwyn. In breve la fama del parco degenerò: venne considerato come un luogo di vera e propria degenerazione sessuale, come ebbe modo di testimoniare John Wilmot nel suo celebre poema A Ramble in St. James' Park.
Nel Settecento si ebbero altre modifiche, compresa la richiesta di una parte del canale per le parate delle Guardie a Cavallo e l'acquisto, nel 1761, di Buckingham House (poi Buckingham Palace) da parte della famiglia reale.
Un ulteriore rifacimento risale al 1827, commissionato dal Principe Reggente (più tardi Giorgio IV d'Inghilterra) ed eseguito dall'architetto John Nash. Negli stessi anni Buckingham House fu allargata per realizzare il palazzo reale e all'ingresso del parco fu posto Marble Arch.