San Damiano d'Asti (San Damian d'Ast in piemontese) è un comune italiano di 8 051 abitanti[1] della provincia di Asti in Piemonte.
Situato a 15 km dal capoluogo provinciale (Asti), a 45 da quello regionale (Torino) e 50 km da Cuneo, il comune di San Damiano d'Asti è un paese dell'alto Monferrato, quasi al centro delle Colline Alfieri, territorio costituito dai lembi estremi delle Langhe e del Monferrato.
L'abitato si distende su una bassa collina (il punto più alto raggiunge i 339 metri) sul lato sinistro del torrente Borbore ed è costituito da tre grossi borghi sviluppatisi intorno al centro storico: Borgo Rondò a nord-est verso Asti, Borgo Piano a ovest e Borgo San Rocco a sud. Tra i vigneti delle colline circostanti sono disseminati i numerosi casali e frazioni del paese.
Nel 1275, durante il conflitto tra la Repubblica di Genova e Carlo d'Angiò, gli astesani conquistarono e rasero al suolo i castelli di Gorzano, Castelnuovo, Lavezzole e Marcellengo nella valle del Borbore; nei dintorni fondarono un nuovo borgo in cui furono costretti ad abitare i paesani dei villaggi distrutti. L'insediamento prese il nome di San Damiano da una preesistente chiesetta dedicata a quel santo e da allora rimase sempre fedele al comune di Asti.[5]
Dalla metà del XIV secolo San Damiano fu annessa agli stati monferrini di cui seguì le alterne vicende nelle guerre con i Visconti di Milano, i principi di Savoia-Acaia e nelle cosiddette "guerre di preponderanza" fra Spagna e Francia. Il trattato di Cherasco del 7 aprile 1631 e il successivo trattato di Mirafiori (1632) assegnarono San Damiano d'Asti a Casa Savoia che vi infeudò i marchesi di San Martino d'Agliè, cui seguirono gli aleramici conti Carlevaris (la loro residenza è l'attuale Palazzo Comunale). Da allora la storia di San Damiano d'Asti coincise con quella del regno di Sardegna prima e del regno d'Italia poi. San Damiano d'Asti è inoltre città di origine della famiglia nobile Roberti di Castelvero.
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di San Damiano d'Asti sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 7 marzo 2001.[6].
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.
Il 14 febbraio 2018 le è stato conferito il titolo di città dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.[7]
Il centro storico rispecchia l'originario Sancti Damiani Oppidum, la villa nova realizzata nel 1275-1276 dal genovese Oberto Spinola, allora Capitano del Popolo di Asti, come un accampamento militare romano. Ha la tipica maglia ortogonale incentrata sulla Contrada Maestra (attuale via Roma), intersecata a distanza regolare da dieci contrade minori, e chiusa sui quattro lati dalle mura (che si conservano quasi intatte sul lato orientale) con altrettanti argini difensivi (gli attuali baluardi Magenta, Solferino, Montebello e Palestro, divenuti viali alberati a tigli e platani), torri e un castello.
La villa nova aveva due sole porte d'accesso: Porta Sottéra, verso Asti, e Porta Sovéra al capo opposto, verso Alba. Nel Quattrocento il castello e le fortificazioni di Porta Sottéra vennero riutilizzate trasformandole nella chiesa parrocchiale dei Santi Cosma e Damiano e nel suo campanile (all'interno è conservato un coro ligneo circolare quattrocentesco).
Abitanti censiti[8]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente era di 1.292 persone, pari al 15,6 % della popolazione residente.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione straniera erano:
San Damiano è uno dei 7 comuni che partecipano al Palio di Asti. È una festa che culmina la prima domenica di settembre con la corsa dei cavalli montati "a pelo", cioè senza sella, in piazza Alfieri ad Asti. I partecipanti (o confratelli) sono in totale 21, di cui 7 comuni e 14 rioni e borghi cittadini. Nell'antichità la confraternita di S.Giuseppe di San Damiano d'Asti vinse il Palio il 27 aprile 1749 con il fantino Antonio Ranco. In epoca moderna il comune di San Damiano d'Asti ha vinto il Palio nel 2011 con il fantino Massimo Coghe.
Le colline della zona, coltivate a frutteti, prati e vigneti, sono il principale fattore economico del paese, dedito soprattutto all'agricoltura e rinomato per la produzione di uva (barbera, bonarda e freisa), frutta (pere, mele e pesche), ortaggi (cardo, sedano e peperone), miele, tartufi, per l'allevamento del bestiame (cappone di San Damiano d'Asti, bovino piemontese) e, un tempo, per la sericoltura. Vi operano anche piccole e medie industrie tessili, metalmeccaniche e alimentari.
Tra il 1882 e il 1935 San Damiano d'Asti fu servito dalla tranvia Asti-Canale.
L'attuale stazione ferroviaria, situata lungo la linea Torino-Genova, si trova ad alcuni chilometri dal centro, nella frazione astigiana di Vaglierano Basso. Fu costruita a servizio dell'ex comune di Vaglierano ma, dopo la sua soppressione, assunse l'attuale denominazione.
San Damiano d'Asti è collegata al comune di Asti attraverso la Strada Provinciale 58.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
San Damiano d'Asti è gemellato con:
San Damiano d'Asti ha fatto parte della comunità collinare "Colline Alfieri", e in seguito della comunità collinare "Terre di vini e di tartufi", insieme ai comuni di Celle Enomondo, Tigliole e Revigliasco d'Asti.[senza fonte]
Ha sede nel comune la società di calcio A.S.D. Spartak San Damiano, che milita nel campionato di calcio di Prima Categoria 2021-2022[11]. La società venne fondata nel 1992 dall'unione di due squadre rivali di due frazioni di San Damiano d'Asti.
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