Roncadello, viale dei tigliStemma della famiglia Barni, conti di Roncadello
Roncadello era una località agricola di antica origine, in quanto sappiamo che già in epoca romana costituiva un miglio, il XX, lungo l'antica Via Regina che collegava Cremona a Milano. A questo stesso periodo è con tutta probabilità ascrivibile anche la necropoli ad incinerazione ritrovata in località "Bosco Streppo" nel 1910, di cui alcune sepolture sono addirittura precedenti, e risalenti cioè al periodo golasecchiano.
Il primo documento attestante l'uso del nome Roncadello risale al 1212 quando la località viene indicata col nome di Runcullo.[1]
All'unità d'Italia (1861) il comune di Roncadello, che contava 432 abitanti, fu inserito nel circondario di Crema della provincia di Cremona. Nel 1864 assunse il nome ufficiale di Roncadello d'Adda[2], per distinguersi da altre località omonime. Nel 1868 il comune di Roncadello d'Adda fu aggregato definitivamente a Dovera.[3]
Dagli anni settanta del XX secolo, a causa dell'espansione edilizia, i due centri abitati sono ormai saldati fra loro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è un edificio religioso, ricostruzione settecentesca dell'antica chiesa pievana. Nel 1784 il conte Giuseppe Maria Barni vi fece erigere la cappella di San Giuseppe, di patronato della sua famiglia. Di notevole interesse è l'intervento pittorico di due artisti di fama: Carlo Innocenzo Carloni e Giuseppe Coduri. Il primo dipinge la pala con Ii transito di San Giuseppe e il secondo la cornice ad affresco che finge architetture fantastiche squisitamente rococò.
Villa Barni di Roncadello, la facciata verso il parco
Villa Barni è una villa gentilizia risalente al XVII secolo, ovvero nel periodo in cui i feudatari di Roncadello erano i conti Barni che qui fecero erigere la loro residenza di campagna grazie ad un accordo di compartecipazione delle spese tra parenti che si associarono per costruire l'edificio.
La villa sembrerebbe disporre di un nucleo più antico e di una porzione eretta successivamente, il tutto ad ogni modo reso omogeneo dalla ricostruzione settecentesca. All'interno si trovano sale affrescate con impronta classicistica e temi dedicati alla mitologia greca e romana come il ratto di Proserpina, la caduta dei giganti, la liberazione di Andromeda. Rilevanti sono anche i mosaici dei pavimenti, contraddistinti da fantasie geometriche alternate allo stemma della famiglia Barni.
La villa è circondata da uno splendido parco all'inglese arricchito da statue e da una ghiacciaia in forma di grotta.