In ultima origine, il nome "Romeo" deriva dal greco Ῥωμαίος (Rhomaios), dal significato letterale di "romano", "originario di Roma"; questo termine passò in tardo latino come Romaeus, che venne adottato anche come nome personale e andò ad affiancare l'aggettivo Romanus (da cui il nome Romano), dapprima per indicare gli abitanti di Roma propriamente detti, e più avanti qualsiasi persona cittadina dell'Impero Romano (inclusi gli stessi greci, la cui lingua, in epoca bizantina, era infatti anche detta greco romaico)[1][2][4].
Una seconda diffusione come nome è legata alla cultura cattolica del Medioevo, in cui il termine "romeo" era usato per indicare che si recava (o si era recato) in pellegrinaggio a Roma (ma anche in Terrasanta)[1][2][4][5][6]; nello stesso periodo era anche in uso il nome "Borromeo" (da "buon romeo", letteralmente "buon pellegrino (in terra romana)"). Dal punto di vista semantico questo nome è quindi analogo a Palmiro e Pellegrino, anch'essi riferiti ai pellegrini cristiani.
La vera popolarità del nome, esplosa in particolare dall'Ottocento, è in ogni caso dovuta al personaggio di Romeo Montecchi, protagonista della celeberrima tragedia shakespearianaRomeo e Giulietta (1597) e dei suoi numerosissimi adattamenti televisivi e cinematografici[1][2][3][4]. Negli anni 1970 in Italia si contavano del nome circa trentamila occorrenze, più altre millecinquecento circa della forma femminile; era più frequente al Nord, e via via più raro scendendo lungo la penisola[2]