Le prime colture domesticate sono le otto specie di piante che sono state rese domestiche, cioè coltivabili, dalle prime comunità agricole dell'Olocene (Neolitico preceramico A e B) nella regione detta Mezzaluna fertile dell'Asia occidentale e che formarono la base dell'agricoltura nel Medio Oriente, Nord Africa, India, Persia e più tardi Europa. Esse consistono in lino, tre cereali e quattro legumi e sono le prime piante rese domestiche nel mondo euro-asiatico.[1] Sebbene la segala compaia negli strati finali Epi-Palaeolitici a Tell Abu Hureyra (il primo caso di specie di pianta domesticata),[2] essa non era significativa nel Periodo Neolitico dell'Asia sud-occidentale e divenne comune solo con la diffusione dell'agricoltura nell'Europa settentrionale parecchi millenni dopo.[3]
Cereali
Farro (Triticum dicoccum, derivato dal selvatico T. dicoccoides)
Piccolo farro (Triticum monococcum, derivato dal selvatico T. boeoticum)
Orzo (Hordeum vulgare/sativum, derivato dal selvatico H. spontaneum)
^Daniel Zohary and Maria Hopf, Domestication of Plants in the Old World, third edition. Oxford: University Press, 2000.
^(EN) Hillman G., Hedges R., Moore A., Colledge S., Pettitt P., New evidence of late glacial cereal cultivation at Abu Hureyra on the euphrates (2001) Holocene, 11 (4), pp. 383-393
^(EN) G. Hillman, Late Pleistocene changes in wild plant-foods available to hunter-gatherers of the northern Fertile Crescent: possible preludes to cereal cultivation. In Harris, ed. The origins and spread of agriculture and pastoralism in Eurasia. 1996.
Bibliografia
(EN) Daniel Zohary and Maria Hopf, Domestication of Plants in the Old World, third edition. Oxford: University Press, 2000. ISBN 0-19-850356-3