Il pogrom di Iași (Romania) del 28, 29 e 30 giugno 1941[2] fu uno dei più violenti pogròm della storia ebraica, scatenato dalle forze governative della città di Iași. In accordo con quanto accertato successivamente dalle autorità rumene,[3] portò alla brutale uccisione di almeno 13.266 ebrei.[4][5][6]
Erano circolate voci, enfatizzate dalla stampa del regime, che affermavano che paracadutisti sovietici erano atterrati nelle vicinanze di Iași e che gli ebrei stavano collaborando con loro.[7] La settimana precedente il pogròm i segnali divennero sempre più minacciosi: le case dei residenti cristiani vennero contrassegnate da croci, gli ebrei furono costretti a scavare grandi fosse nel cimitero e i soldati iniziarono a irrompere nelle case degli ebrei alla ricerca di "prove" del loro collaborazionismo con il nemico.[8] Il 27 giugno le autorità accusarono ufficialmente la comunità ebraica di "sabotaggio" e fomentarono l'odio dell'esercito e della polizia insinuando che gli ebrei avevano attaccato i soldati per le strade.[9]
Pogrom
Secondo un rapporto commissionato successivamente ed accettato dal governo rumeno, la partecipazione al pogrom che seguì fu molto estesa:
«Coloro che parteciparono alla caccia all'uomo scatenata nella notte tra il 28 ed il 29 giugno furono in primo luogo i poliziotti di Iași sostenuti dalla polizia della Bessarabia e da unità della gendarmeria. Altri partecipanti furono soldati, giovani armati da agenti dell'SSI e una folla tumultuosa che rubò ed uccise conscia di non dover rispondere delle proprie azioni... Oltre a fornire informazioni sugli ebrei, guidando i soldati verso le case e i rifugi degli ebrei, e spesso effettuando loro stessi irruzione, alcuni rumeni di Iași presero parte agli arresti e alle umiliazioni nei confronti di convogli ebrei diretti verso Chestura. Tra coloro che perpetrarono tali crimini vi furono i vicini degli ebrei, appartenenti a movimenti antisemiti conosciuti e meno conosciuti, studenti, indigenti, ufficiali di bassa forza, ferrovieri, artigiani frustrati dalla concorrenza ebraica, impiegati, pensionati e veterani dell'esercito.»
Ben presto i soldati rumeni, la polizia e alcuni abitanti iniziarono il massacro degli ebrei, e almeno 8.000 di essi vennero uccisi nelle prime fasi del pogrom.[12] Le autorità rumene arrestarono altri 5.000 ebrei[13] e li indirizzarono verso la stazione ferroviaria, sparando a coloro che non si muovevano abbastanza velocemente e derubandoli di tutti i loro averi.[14] Su ogni carro ferroviario vennero stipate oltre 100 persone,[15] e molti morirono di sete, inedia e soffocati a bordo dei due treni che viaggiarono attraverso la campagna rumena per otto giorni. Il rapporto ufficiale recita:
«Il treno della morte che partì da Iași per Călărași, nel sud della Romania, trasportava probabilmente più di 5.000 ebrei; solo 1.011 raggiunsero la destinazione vivi dopo sette giorni di viaggio»
La polizia rumena contò 1.258 corpi, ma è da considerare che migliaia di morti vennero gettati dal treno in marcia a Mircești, Roman, Săbăoani ed Inotești. Il treno della morte diretto a Podu Iloaiei (a 15 chilometri da Iași)[17] alla partenza contava 2.700 ebrei, dei quali solo 700 arrivarono vivi. Nel rapporto ufficiale dell'epoca le autorità rumene riportarono che di 1.900 ebrei registrati a bordo del treno "solo" 1.194 erano morti.[11]
Il numero totale delle vittime del pogrom di Iași è sconosciuto, ma dovrebbe superare 13.266 persone identificate dal governo rumeno ed avvicinarsi alle 15.000 reclamate dalla comunità ebraica di Iași.
I memoriali del pogrom
Nel 1976 sul terreno davanti alla sinagoga grande di Iași fu eretto un monumento.[18] Una lapide di marmo attaccato ad un obelisco portava l'iscrizione in rumeno: "In memoria delle vittime del pogrom fascista a Iasi del 28 e 29 giugno 1941."
Dopo la caduta del regime comunista il monumento fu rinnovato con una nuova iscrizione,[18] in rumeno, inglese ed ebraico, che contestualizza la vicenda in modo più accurato: "In memoria degli oltre 13.000 ebrei, vittime innocenti del pogrom di Iași del 28-30 giugno 1941, durante il regime di Ion Antonescu. Noi non dimenticheremo!"
^abcThe Holocaust in Romania (PDF), su ushmm.org, Bucarest, International Commission on the Holocaust in Romania, 11 novembre 2004. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2013).
Jean Ancel, Prelude to Mass Murder: The Pogrom in Iaşi, Romania, June 29, 1941 and thereafter (Preludio all'omicidio di massa: il pogrom di Iaşi, Romania, 29 giugno 1941 e successivi), Gerusalemme, Yad Vashem, 2013, ISBN978-96-5308-445-2.