La lista delle pietre d'inciampo nella città di Torino ricorda il destino delle vittime dello sterminio nazista, qualunque sia stato il motivo della persecuzione: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. Tali pose sono il frutto di un'iniziativa di Gunter Demnig, promossa anche da alcune associazioni e gruppi promotrici:
QUI ABITAVA GIOVANNI VITTONE NATO 1909 ARRESTATO 25.5.1944 DEPORTATO 5.9.1944 FLOSSENBÜRG ASSASSINATO APR. 1945 KAUFERING
Vittone, Giovanni Giovanni Vittone (Torino, 30 aprile 1909 - Kaufering, ??? aaprile 1945), partigiano, figlio di Luigi e Caterina Embargo. Comunista confinato a Stigliano nel 1940, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nelle fila delle Brigate Garibaldi. Arrestato in casa il 25 maggio 1944, trasferito a Bolzano, quindi il 5 settembre deportato nel Reich con destinazione Flossenbürg, matricola 21823, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8]. Muore a Kaufering, nell'aprile 1945.[9]
QUI ABITAVA ORAZIO VIANA NATO 1914 ARRESTATO 5.1.1944 DEPORTATO 18.2.1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 4.2.1945 GUSEN
Viana, Orazio Orazio Viana (Torino, 21 maggio 1914 - Gusen, 4 febbraio 1945), partigiano, figlio di Francesco e Maddalena Viana, litografo. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nelle fila di una Brigata in Val di Susa diventandone vice comandante. L’8 gennaio del 1944 è catturato a Condove con altri sei partigiani e condotto nella sede della Gestapo a Torino dove subisce torture durante gli interrogatori. Il 18 febbraio 1944 è sul convoglio diretto a Mauthausen. Immatricolato 53464, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8], muore a Gusen il 4 febbraio 1945.[9]
QUI ABITAVA ELENA BASEVI NATA 1913 ARRESTATO 31.8.1944 DEPORTATO 24.10.1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA 15.3.1945 BERGEN-BELSEN
Basevi, Elena Elena Basevi (Torino, 29 agosto 1913 - Bergen-Belsen, 15 marzo 1945), figlia di Giuseppe e Fanny Ariani, coniugata con Ernesto Maggio. Subisce le persecuzioni antiebraiche fino all'arresto dell'agosto 1944, detenuta alle carceri Le Nuove quindi trasferita a Bolzano a cui segue la deportazione nel Reich con destinazione Auschwitz dove giunge il 28 ottobre 1944. Muore il 15 marzo 1945 probabilmente nel corso di una delle tante Marce della morte.[9]
QUI ABITAVA LUIGI JONA NATO 1902 ARRESTATO 1943 DEPORTATO 6.12.1943 AUSCHWITZ ASSASSINATO 27.2.1944
Jona, Luigi Luigi Jona (Asti, 11 ottobre 1902 - Auschwitz, 27 febbraio 1944), figlio di Rodolfo e Rosa Emilia Segre, laureatosi in Giurisprudenza, nel 1932 si iscrive al PNF, nel 1937 diventa notaio, ma a seguito dell'emanazione delle leggi razziali fasciste oltre all'espulsione dal PNF subisce le angherie antisemite fino all'arresto dell'autunno 1943. Dalle carceri Le Nuove a San Vittore di Milano dal cui Binario 21 il 6 dicembre è deportato ad Auschwitz. Non avendo più alcun sua notizia, il 2 luglio del 1956 il Tribunale di Torino ne decreta la presunta morte al 27 febbraio 1944.[9]
Via Luigi Cibrario. 104
45°04′58.58″N 7°39′08.26″E45°04′58.58″N, 7°39′08.26″E (Pietra d'inciampo per Cesare e Giovanni Arnoffi)
QUI ABITAVA CESARE ARNOFFI NATO 1900 ARRESTATO 17.1.1945 DEPORTATO 1.2.1945 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 17.4.1945 EBENSEE-SOLVAY
Arnoffi, Cesare Cesare Arnoffi (Torino, 19 ottobre 1900 - Ebensee, 17 aprile 1945), partigiano della "104ª Brigata Garibaldi Ia Divisione", è arrestato il 17 gennaio 1945 e trasferito a Bolzano prima della deportazione nel Reich del 1º febbraio 1945, con destinazione Mauthausen insieme al figlio Giovanni. Matricola 126019, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8], muore il 17 aprile 1945 a Ebensee.[9]
QUI ABITAVA GIOVANNI ARNOFFI NATO 1927 ARRESTATO 1944 DEPORTATO 1.2.1945 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 5.5.1945 GUSEN
Arnoffi, Giovanni Giovanni Arnoffi (Torino, 2 luglio 1927 - Gusen, 5 maggio 1945), figlio di Cesare Arnoffi dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 come il padre entra nelle fila della Resistenza tra gli uomini della "104ª Brigata Garibaldi Ia Divisione" conseguendo il grado di Comandante di squadra. Arrestato nel dicembre 1944, segue il destino tragico del padre: dal campo di Bolzano è deportato a Mauthausen, matricola 126020, con classificazione "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8] a cui segue Gusen, dove muore il 5 maggio 1945.[9]
Corso Regina Margherita, 128 ex caserma del Comando dei Vigili del Fuoco
45°04′34.71″N 7°41′08.53″E45°04′34.71″N, 7°41′08.53″E (Pietra d'inciampo per Francesco Aime e Giovanni Bricco)
QUI LAVORAVA FRANCESCO AIME NATO 1922 ARRESTATO 13.3.1944 DEPORTATO 16.3.1944 MAUTHAUSEN LIBERATO MORTO 15.5.1945
Aime, Francesco Francesco Aime (Torino, 27 gennaio 1922 - Florisdorf[10], 15 maggio 1945), figlio di Massimo e Caterina Colombo, meccanico. Vigile del fuoco volontario, nel febbraio del 1944 aderisce alla Resistenza con il nome di battaglia “Francesco” nelle fila della "XIa Brigata Garibaldi, IIa Divisione". Un mese dopo subisce l'arresto e dopo il transito dalla Caserma Umberto I°[11] di Bergamo, il 17 marzo è deportato a Mauthausen, dove giunge il 20, transitando per Verona, Tarvisio e Villach. Matricola 58658, con classificazione "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8] in seguito è trasferito a Schwechat-Florisdorf[10], nella cui infermeria muore il 15 maggio 1945.[9]
QUI LAVORAVA GIOVANNI BRICCO NATO 1916 ARRESTATO 24.10.1944 DEPORTATO 14.12.1944 MAUTHAUSEN LIBERATO
Bricco, Giovanni Giovanni Bricco (Torino, 4 ottobre 1916 - Torino, ??? 1968), partigiano, figlio di Giacinto e Rosa Felisio, meccanico. Vigile del fuoco volontario nel dicembre 1943 entra nella Resistenza, organizzando i colleghi in una tra le più combattive formazioni SAP di Torino. Arrestato in seguito a delazione il 24 ottobre 1944, dopo il transito dal campo di Bolzano è deportato a Mauthausen giungendo a destinazione il 19 dicembre, matricola 113917, classifato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8]. Giovanni sopravvive alla prigionia ma le sue condizioni di salute sono pesantemente minate. Rimpatriato, riprende servizio. Muore nel 1968.[9]
QUI ABITAVA GIOVANNI MONTRUCCHIO NATO 1904 ARRESTATO 19.10.1943 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 18.4.1945 GUSEN
Montrucchio, Giovanni Giovanni Montrucchio (Torino, 1 novembre 1904 - Gusen, 18 aprile 1945), antifascista, figlio di Domenico, coniugato con Maria Boccardo. Comunista, la sua opposizione al fascismo gli costa il carcere tra il 1930 e il 1935. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nelle fila della "4ª Brigata Garibaldi-1ª Divisione" col nome di "Boris", provvedendo alla raccolta fondi e compiendo opera di policizzazione tra i lavoratori. Organizzatore degli scioperi del marzo '43 è arrestato il 19 ottobre e detenuto alle Le Nuove prima della deportazione nel Reich del 13 gennaio 1944 con destinazione Mauthausen. Matricola 42294, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8], trasferito in seguito a Gusen, muore al campo il 18 aprile 1945.[9]
QUI ABITAVA ORESTE EZECHIELE LEVI NATO 1885 ARRESTATO 19.6.1944 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Levi, Osvaldo Ezechiele Osvaldo Ezechiele Levi (Dogliani, 4 aprile 1885 - ???, ???), ebreo, figlio di Donato e Diamante Cassin, celibe, ragioniere di prefettura. È arrestato il 19 giugno 1944 a Intragna, su delazione, detenuto alle Le Nuove, quindi Bolzano da dove il 24 ottobre è deportato nel Reich con destinazione Auschwitz. Non sopravvive alla Shoah.[9]
Via Accademia Albertina, 37
45°03′38.81″N 7°41′06.39″E45°03′38.81″N, 7°41′06.39″E (Pietra d'inciampo per Enrichetta Rimini, Aldo e Mario Augusto Fubini)
QUI ABITAVA ENRICHETTA RIMINI NATA 1887 ARRESTATO 15.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA
Rimini, Enrichetta Enrichetta Rimini (Donnaz, 25 settembre 1887 - Auschwitz-Birkenau, 31 gennaio 1944), figlia di Augusto ed Elena Sacerdote, famiglia ebrea benestante, coniugata con Abramo Fubini, un figlio Mario Augusto Fubini insieme al quale è arrestata alla frontiera italo-svizzera il 15 dicembre 1943. Detenuta prima a Varese quindi San Vittore a Milano prima della deportazione nel Reich dal Binario 21 del 30 gennaio 1944 con destinazione Auschwitz-Birkenau. Non sopravvive alla Shoah.[9]
QUI ABITAVA ALDO FUBINI NATO 1898 ARRESTATO 15.8.1944 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 28.10.1944
Fubini, Aldo Aldo Fubini (Torino, 15 febbraio 1898 - Auschwitz, 28 ottobre 1944), ebre, figlio di Abramo ed Eugenia Ovazza, commerciante, coniugato con Ida Marietta Lattes, due figli. Arrestato a Torino il 15 agosto 1944 dai fascisti, detenuto presso Le Nuove successivamente trasferito a Bolzano a cui fa seguito la deportazione ad Auschwitz dove giunge il 28 ottobre 1944. Assassinato all'arrivo al campo.[9]
QUI ABITAVA MARIO AUGUSTO FUBINI NATO 1915 ARRESTATO 15.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Fubini, Mario Augusto Mario Augusto Fubini (Torino, 26 aprile 1915- Auschwitz-Birkenau, 28 febbraio 1945), ebreo, figlio di Abramo ed Enrichetta Rimini, studente. Arrestato insieme alla madre alla frontiera italo-svizzera il 15 dicembre 1943. Detenuto prima a Varese quindi San Vittore a Milano prima della deportazione nel Reich dal Binario 21 del 30 gennaio 1944 con destinazione Auschwitz-Birkenau. Non sopravvive alla Shoah, presumibilmente morto in una delle tante Marce della morte in data presunta 28 febbraio 1945.[9]
QUI ABITAVA ALDO ACQUARONE NATO 1915 ARRESTATO 4.3.1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 1.12.1944
Acquarone, Aldo Aldo Acquarone (Torino, 30 settembre 1915 - Harteim[12], 1 dicembre 1944), partigiano, figlio di Francesco e Giacinta Fantini, aiuto pasticciere. Aderisce al PNF nel 1937, in seguito ad infortunio si impiega alla FIAT SPA con la qualifica di magazziniere. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza col nome di "Mirko" tra le fila della "IVa brigata SAP". In seguito alla sua partecipazione allo sciopero del 4 marzo 1944 è arrestato il giorno stesso ed avviato alle Le Nuove prima del trasferimento a Fossoli e la deportazione, il giorno 8 marzo, con destinazione Mauthausen. All'arrivo immatricolato 56888, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8]. Risulta assassinato in camera a gas presso Harteim il 1º dicembre 1944.[9]
QUI ABITAVA CLAUDIO PESCAROLO NATO 1920 ARRESTATO 24.6.1944 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Pescarolo, Claudio Claudio Pescarolo (Torino, 19 maggio 1920 - ???, ??), ebreo, figlio di Umberto ed Ernesta Sestrieri. Arresato dai fascisti il 24 giugno 1944 detenuto prima nel carcere di Torino e successivamente a San Vittore[13] a Milano, dal cui Binario 21, il 2 agosto 1944, è deportato nel Reich destinato ad Auschwitz. Claudio Pescarolo risulta deceduto in luogo ignoto dopo il 22 gennaio 1945.[9]
QUI ABITAVA GIULIO ARZILLI NATO 1903 ARRESTATO MARZO 1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 29.4.1944 EBENSEE
Arzilli, Giulio Giulio Arzilli (Castagneto Carducci, 18 giugno 1903 - Ebensee, 29 aprile 1944), partigiano, comunista, figlio di Stefano e Annunziata Paperini, coniugato con Adonella Sarri, operaio presso le Ferriere Piemontesi, già schedato nel Casellario politico centrale. Dal 14 settembre 1943 è tra le fila della "7ª Brigata SAP". Catturato a Torino tra il 4 e il 5 marzo 1944 nella rappresaglia conseguente lo sciopero generale di quei giorni è prima detenutto alle Le Nuove quindi trasferito a Fossoli da cui l'8 marzo è deportato nel Reich con destinazione Mauthausen. Matricola 56907, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8] i seguito trasferito a Ebensee, dove muore il29 aprile 1944.[9]
QUI ABITAVA BARTOLO GATTI NATO 1911 ARRESTATO 1944 DEPORTATO DACHAU ASSASSINATO 19.11.1944
Bortolo Gatti figlio di Giovanni Gatti e Giulia Buffoli, nato ad Iseo (BS) il 06/07/1911. Brigadiere dei Reali Carabinieri. Arrestato il 30/09/1944 insieme ad altri 49 militi unitisi alle brigate partigiane garibaldine - osovane in seguito alla soppressione nazista della Zona Libera del Friuli Orientale. Condotto in carcere a Udine, trasferito a Dachau il 05/10/1944; trasferito a Neuengamme il 23/10/1944; trasferito nel sottocampo di Ladelund (Alta Slesia) dove morirà il 19/11/1944.
QUI ABITAVA ANTONIO LAZZARIN NATO 1912 ARRESTATO 1944 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN ASSASSINATO 27.2.1945
Lazzarin, Antonio Antonio Lazzarin (Candiana, 8 maggio 1912 - Mauthausen, 27 febbraio 1944), figlio di Giovanni e Rosa Cavaletto, meccanico. Arrestato presumibilmente nel marzo 1944, è deportato nel Reich dopo un passaggio dalla Caserma Umberto I° di Bergamo dal cui Binario 1 parte il 17 marzo 1944 con destinazione Mauthausen. Matricola 58940, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8], dopo il trasferimento a Gusen
quindi Auschwitz, muore nell'infermeria di Mauthausen il 27 febbraio 1944.[9]
Via Giuseppe Baretti, 31
45°03′24.71″N 7°41′00.38″E45°03′24.71″N, 7°41′00.38″E (Pietra d'inciampo per Ida Moresco e Umberto Valabrega)
QUI ABITAVA IDA MORESCO NATA 1877 ARRESTATA 23.12.1943 DEPORTATA 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATA 3.8.1944
Moresco, Ida Ida Moresco (Livorno, 20 febbraio 1877 - Auschwitz, 3 agosto 1944), ebrea, figlia di Giacomo ed Eva del Mare, coniugata con Pacifico Valabrega, madre di 7 figli, tra i quali Umberto Valabrega che con lei condivide il tragico destino: entrambi vittime della Shoah.[14].
QUI ABITAVA UMBERTO VALABREGA NATO 1914 ARRESTATO 23.12.1943 DEPORTATO 1944 AUSCHWITZ ASSASSINATO
Valabrega, Umberto Umberto Valabrega (Torino, 16 luglio 1914 - Auschwitz, ???), ebreo, figlio di Pacifico e Ida Moresco, fattorino fino al 1943 quando con la madre, la sorella Evelina Valabrega e i di lei figli Pasqua, Anselmo, Ercolee Ida Jachia si trasferisce a Montagnana, dove subisce l'arrestato, con i familiari, il 23 dicembre 1943 ad opera dei militi della GNR. Trasferito al campo di Vo' Vecchio, quindi Padova, e dalle SS internato nella Risiera di San Sabba, da dove il 31 luglio 1944 è deportato insieme alla famiglia destinati ad Auschwitz. Ignota la data di morte di Umberto. Nessuno dei suoi familiari sopravvive alla Shoah.[9]
Via Santa Teresa, 24
45°04′11.66″N 7°40′44.5″E45°04′11.66″N, 7°40′44.5″E (Pietra d'inciampo per Donato Colombo e Emma Ottolenghi)
QUI ABITAVA DONATO COLOMBO NATO 1863 ARRESTATO 25.11.1943 DEPORTATO AUSCHWITZ ASSASSINATO 11.12.1943
Colombo, Donato Donato Colombo (Trinità, 11 agosto 1912 - Auschwitz, 16 settembre 1944), ebreo, figlio di Davide e Lattes Vittoria, avvocato, coniugato con Emma Ottolenghi. Nel 1943 per sfuggire i bombardamenti e le angherie dei fascisti da Torino si rifugiarono a Sanremo, ma finiscono nel rastrellamento del 25 novembre 1943 ad opera delle SS. Condotto nel carcere di Genova quindi San Vittore[13] a Milano da dove il 6 dicembre, dal Binario 21 della Stazione Centrale è deportato nel Reich destinato ad Auschwitz. Soppresso all'arrivo al campo.[9]
QUI ABITAVA EMMA OTTOLENGHI NATA 1866 ARRESTATA 25.11.1943 DEPORTATA AUSCHWITZ ASSASSINATA 11.12.1943
Ottolenghi, Emma Emma Ottolenghi (Acqui Terme, 1 dicembre 1866 - Auschwitz, 11 dicembre 1943), ebrea, figlia di Maurizio e Speranza Ottolenghi, coniugata con Donato Colombo, condivide il destino tragico del marito: nel 1943 per sfuggire i bombardamenti e le angherie dei fascisti da Torino si rifugiarono a Sanremo, ma finiscono nel rastrellamento del 25 novembre 1943 ad opera delle SS. Condotti nel carcere di Genova quindi San Vittore[13] a Milano da dove il 6 dicembre, dal Binario 21 della Stazione Centrale sono deportati nel Reich destinati ad Auschwitz. Soppressi all'arrivo al campo.[9]
QUI ABITAVA ARTURO BELTRANDO NATO 1900 ARRESTATO 17.11.1943 DEPORTATO 1944 MAUTHAUSEN MORTO 30.4.1945 BERGEN-BELSEN
Beltrando, Arturo Arturo Beltrando (Demonte, 5 dicembre 1900 - Bergen-Belsen, 30 aprile 1945), partigiano, figlio di Maurizio e Maria Sterchel, fratello di Lucia Beltrando, trasferitosi da Parigi a Torino nel 1936, sposa Margherita Peirano nel 1944. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza tra le fila della SAP "Matteotti" insieme alla sorella Lucia. Arrestati entrambi a Torino il 17 novembre del 1943, incarcerati a Le Nuove. Arturo il 13 gennaio è sul convoglio che lo deporta a Mauthausen. Matricola 42776, classificato "Pol" – (Politisch)[8], trasferito a Flossenbürg quindi il 10 marzo a Bergen-Belsen dove muore il 30 aprile 1945.[9]
QUI ABITAVA LUCIA BELTRANDO NATA 1902 ARRESTAT4 17.11.1943 DEPORTATA 1944 RAVENBRÜCK LIBERATA
Beltrando, Lucia Lucia Beltrando (Demonte, 13 dicembre 1902 - Torino, ??? 1970), partigiana, figlia di Maurizio e Maria Sterchel, sarta, sorella di Arturo Beltrando. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 entra nella Resistenza tra le fila della SAP "Matteotti" insieme al fratello Arturo. Arrestati entrambi a Torino il 17 novembre del 1943, incarcerati a Le Nuove, Lucia nel giugno 1944 è deportata a Ravensbrück. Liberata l'8 giugno 1945.[9]
QUI ABITAVA NOÈ CLERINO NATO 1890 ARRESTATO 1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 19.9.1944
Clerino, Noè Noè Clerino (Carema, 10 gennaio 1890 - Castello di Harteim[15], 19 agosto 1944), antifascista, figlio di Pietro e Maria Clerino, muratore. Al suo rientro dalla Francia, nel 1927 è arrestato per propaganda antifascista e schedato nel Casellario Politico Centrale come comunista. Sposa Amelia Gabetti nel dicembre del 1929. Trasferitosi a Torino è arrestato il 5 marzo 1944e condotto alle Le Nuove, il giorno successivo trasferito a Fossoli da dove l'8 marzo è deportato nel Reich con destinazione Mauthausen, matricola 57065, quindi trasferito a Gusen. Muore nel Castello di Harteim[15], il 19 settembre 1944.[9]
QUI ABITAVA GIUSEPPE GHIOTTI NATO 1916 ARRESTATO 19.6.1944 DEPORTATO 1944 FLOSSENBÜRG ASSASSINATO 14.1.1945
Ghiotti, Giuseppe Giuseppe Ghiotti (Torino, 30 aprile 1916 - Flossenbürg, 14 gennaio 1945), figlio di Agostino e Maria Campo, coniugato con Aventina Zerbone. Capitano di Fanteria del Regio Esercito Italiano, è arrestato ad Aosta dai militi della GNR affiancati dalle SS il 19 giugno 1944 col sospetto di una programmata azione di diserzione e passaggio alla Resistenza. Sottoposto con altri otto ufficiali al giudizio del Tribunale Straordinario Militare di Torino che ne decreta la detenzione a Bolzano da dove è successivamente deportato nel Reich con destinazione Flossenbürg dove giunge il 7 settembre 1944. Muore nel campo il 14 gennaio 1945.[9]
QUI ABITAVA GIOVANNI BATTISTI NATO 1887 ARRESTATO MARZO 1944 DEPORTATO MAUTHAUSEN ASSASSINATO 5.5.1944
Battisti, Giovanni Giovanni Battisti (Modena, 13 marzo 1887 - Mauthausen, 5 maggio 1944), figlio Cesare e Cristina Leonida, coniugato con Maria Borgnia, due figli. Arrestato il 2 agosto 1927 con alcuni colleghi della tipografia per stampa di volantini del PCd'I, schedato come comunista nel Casellario Politico Centrale. All'epoca dell'arresto, 12 marzo 1944, lavora come spedizioniere presso “La Stampa”. Il 13 marzo è sul convoglio che lo deporta nel Reich via Bergamo, Verona, Tarvisio e Villach con destinazione Mauthausen. Matricola 58697, classificato "Schutz" – (Schutzhäftlinge)[8], ricoverato nell'infermeria del campo il 20 aprile, muore il 5 maggio 1944.[9]
^È incerta la data di nascita: 15 o 25 marzo 1908 oppure il 15 marzo 1898; La data di nascita del 1909 è incisa sulla pietre per volontà e su richiesta della famiglia. Cfr. Luigi Porcellana, su pietre.museodiffusotorino.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
^La data di morte è ignota, ma non dovrebbe essere quella indicata sulla Pietra d'Inciampo. Cfr. Sergio Levi, su pietre.museodiffusotorino.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
^La scheda dell'Istituto Storico di Torino indica come data di morte il 25 aprile 1945, data dell'evacuazione del campo di Melk .Cfr. Luciano Treves, su pietre.museodiffusotorino.it. URL consultato il 9 maggio 2020.
^La data di morte incisa sulla pietra è per volontà del richiedente, sulla base di ricordi personali.
^"Johannagrube concentration camp", si tratta di un sottocampo di Auschwitz a nord-est di Auschwitz
^La data di morte incisa sulla Pietra è errata: Itala lattes risulta che non abbia superato la selezione iniziale e quindi che venne uccisa all'arrivo il 11 dicembre 1943. Cfr. itala lattes, su pietre.museodiffusotorino.it. URL consultato il 10 maggio 2020.