Fu detto l'Antico — epiteto che avrebbe in seguito originato la contrapposizione con il Moderno, ossia l'orafo e medaglista Galeazzo Mondella — per la sua abilità nel riprodurre in piccolo formato, prevalentemente utilizzando il bronzo e il bronzo dorato, antiche statue dell'epoca greco-romana, come l'Apollo del Belvedere, il gruppo del Laocoonte e le teste degli Imperatori interpretando così le aspirazioni culturali e l'ideale di bellezza del Rinascimento italiano.
Biografia
Probabilmente nato a Gazzuolo,[1] vicino a Mantova, fece il suo apprendistato presso l'orafo Andrea Briosco, detto il Riccio, divenendone poi il principale concorrente sulla piazza.
Dal 1490 lavorò per Isabella d'Este e Francesco II, arricchendo delle sue opere il celeberrimo studiolo di Isabella. Per conto della marchesa di Mantova nel 1496 si recò a Roma per reperire pezzi di antichità per la sua collezione.[3] Lavorò anche per il vescovo di MantovaLudovico Gonzaga, collezionista d'arte, per il quale realizzò numerose statuette e busto in bronzo.[4] Intorno al 1523, per i suoi alti meriti artistici, venne nominato da Isabella d'Este direttore dei porti e dei mulini di Mantova.[5]
Daniele Bini (a cura di), Isabella d'Este. La primadonna del Rinascimento, Modena, 2001, ISBN88-86251-45-9.
Filippo Trevisani e Davide Gasparotto (a cura di), Bonacolsi, l'antico: uno scultore nella Mantova di Andrea Mantegna e di Isabella d'Este, Milano, 2008, ISBN 9788837061425