Con pasta lunga[1] s'intende un tipo di pasta alimentare notevolmente sviluppato in lunghezza e generalmente di modesto sviluppo in larghezza.
Il termine inglesenoodle, dal tedescoNudel, di origine ignota, forse da Knödel (cfr. anche francesenouille e neerlandesenoedel, sempre dal tedesco), indica generalmente ogni tipo di pasta lunga secca,[2] ma in Italia si applica ai tipi di pasta orientale (talvolta italianizzati in nudolini).[3]
La pasta lunga è diffusa anche in Oriente (soprattutto Cina e Giappone), dov'è è conosciuta fin dal 200 a.C. o anche prima: nella provincia cinese del Qinghai sono state rinvenute tracce di pasta lunga fatta con miglio risalente agli inizi del II millennio a.C. Una descrizione compare in un libro che risale alla dinastia Han orientale cinese (25-250), periodo nel quale dei lāmiàn fatti a mano con il miglio o con il grano erano un alimento diffuso.[4][5][6] Si tratta del tipo principale di pasta alimentare conosciuto e costituisce una parte essenziale della cucina locale.[7]
Secondo la filosofia cinese ha forma allungata come simbolo di longevità.[7]
Quella tipica della Cina è gialla o bianca e fatta con farina di grano, acqua e sale. Per ragioni climatiche, la pasta lunga cinese di grano si trova nella parte settentrionale del Paese, mentre nel sud prevale la pasta di riso.[8] Particolarmente caratteristici sono i lamian, noodle di grano tirati a mano originari della Cina del Nord.[9]
In Giappone si chiama sōmen la pasta di grano tipo vermicellini[10] o capellini, bianchi e consumati freddi con un'apposita salsa; udon se a sezione rotonda (talvolta appiattita) e molto spessa da consumare fritta al salto o in brodo. I ramen sono a sezione rotonda di minore spessore rispetto agli udon e si consumano in brodo, sono fatti con grano fine e sono gialli ma non all'uovo, il colore si deve all'ingrediente detto kansui, che è un'acqua alcalina.[11] I chukamen cono uno speciale tipo di ramen usato per fare la yakisoba, popolarissima pasta fritta al salto.[12] In Giappone furono inoltre inventati i noodle istantanei, ramen precotti e disidratati che si sono diffusi in tutto il mondo.[13]
Pasta di grano all'uovo
Venduta fresca e secca; se secca è un ingrediente del chǎo miàn: prima viene cotta in acqua bollente e poi fritta;[10] ha di solito la forma a sezione rotonda degli spaghetti, rispetto ai quali sono generalmente meno spessi e più lunghi.[14]
Pasta lunga al grano saraceno diffusa in Giappone; di colore giallo-bruno o grigio, è venduta fresca e secca; spesso servita fredda accompagnata da un brodo composto da salsa di soia, dashi, mirin e sake; solitamente fine, si può consumare anche in brodo caldo.[11] La soba avente nell'impasto solo grano saraceno tende a rompersi facilmente, viene quindi spesso aggiunta nell'impasto una percentuale di grano che può arrivare al 60%.[15]
Si tratta di pasta fatta con farina di riso e acqua; spesso fritta nell'olio di arachidi, forma una sorta di nido usato per guarnire molti piatti e si usa anche nelle zuppe.[7] Tra i tipi più noti, i bánh canh e i bánh phở vietnamiti, il pad thai e i khanom chin thailandesi, i lài fěn, i mǐxiàn e gli shāhé fěn cinesi; importanti sono anche i capellini di riso (rice vermicelli in inglese), pasta sottile con molti nomi nei vari paesi asiatici.
Shirataki
Gli shirataki sono un tipo di pasta a basso contenuto calorico fatta con l'konjac.[16]
Spaghetti trasparenti
Pasta a sezione rotonda, di spessore variabile e trasparente, viene prodotta con amido che può essere di fagiolo mungo verde, ghianda, igname, patata, patata dolce, cassava, canna o da una miscela di amidi diversi. Si trovano in commercio secchi e vengono reidratati mettendoli a bagno in acqua tiepida o calda; durante la cottura assorbono molto liquido e diventano di consistenza forte. Si cucinano fritti al salto, in brodo, come ripieno per involtini primavera ecc.[10][17]
Note
^ Claudia Piras e Eugenio Medagliani, Specialità d'Italia: le regioni a tavola, fotografie di Ruprecht Stempell, Köln, Könemann, 2000, p. 191, ISBN3-8290-4195-0.
^(EN) Douglas Harper, "noodle", su Online Etymology Dictionary. URL consultato il 9 luglio 2022.
Marco Guarnaschelli Gotti, Grande enciclopedia illustrata della gastronomia, a cura di Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Milano, Mondadori, 2007 [1990], ISBN978-88-04-56749-3.