Fu tradizionalmente affiliato nel National Union of Conservative and Unionist Associations con il partito conservatore britannico, ma nel 1985 ne uscì, per protesta contro l'accordo anglo-irlandese.
Alle elezioni del 2011 per l'Assemblea del Nord Irlanda, l'UUP ha ottenuto il 13,2% dei voti e 16 seggi. L'UUP nelle ultime competizioni elettorali ha subito un lento calo, al pari del Partito Socialdemocratico e Laburista (SDLP). L'UUP e SDPL rappresentano le due tradizionali componenti conservatrice-unionista e socialdemocratica-indipendentista del Nord Irlanda. Gli accordi del "Venerdì Santo", che hanno frenato la violenza etnico-politica, hanno, però, avvantaggiato le due componenti conservatrice-unionista del Partito Unionista Democratico e socialista-indipendentista dello Sinn Féin, entrambe più radicali, che sono divenuti i primi due partiti nord-irlandesi.
Nel referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea del 2016 l'UUP ha sostenuto la campagna per rimanere all'interno della UE con una mozione del 5 marzo 2016 in cui il partito dichiarava che "nel complesso l'Irlanda del Nord fa meglio a rimanere nell'Unione europea, con una spinta del governo del Regno Unito per delle riforme e un ritorno al principio fondante del libero scambio, non un'unione politica rafforzata. Il partito rispetta la scelta individuale di chi vota a favore dell'uscita".[2][3]