Paolo Anesi nacque probabilmente a Roma, anche se taluni lo vogliono nato a Firenze dove i primi anni tenne bottega[1] . Ma la maggior parte della vita visse a Roma dove lavorò come pittore vedutista, il maggior pittore romano di questo stile settecentesco.
Studiò con Giuseppe Bartolomeo Chiari e, in seguito, nella bottega di Bernardino Fergioni. Meno credibili le frequentazioni delle botteghe di Andrea Locatelli, anche se questo potrebbe spiegare la sua opera di ruinista e vedutista, e Sebastiano Conca. Influenzato dai bamboccianti declinò lo stile bizzarro di questi pittori del Seicento ad una visione più arcadica e settecentesca.
Molti suoi paesaggi furono comprati da stranieri, per la maggior parte inglesi, che amarono questa tipologia di stile dal Canaletto a Zuccarelli. Tuttavia, suoi quadri sono anche presenti in collezioni italiane: ad esempio, la collezione Pedriali, attualmente nella Pinacoteca civica di Forlì, comprende un suo Paesaggio con lago e una sua Veduta laziale con fiume.
Molti pittori italiani, in effetti, trovarono fortuna presso i collezionisti stranieri, in particolare coloro che dipingevano quadri di piccole dimensioni facilmente trasportabili.[2]
«La camera, divisa in vari compartimenti, presenta come sfondo di ciascuno di essi e nei sovrapporti de' paesi dipinti da Paolo Anesi, che v'introdusse alcune delle celebri mine d'antichi edifici»
Il suo allievo più celebre fu Francesco Zuccarelli, anche se va citato Paolo Monaldi che erediterà il titolo di migliori vedutista romano della generazione successiva, ed è per merito di Zuccarelli se Anesi, ormai dimenticato dopo l'affermazione del neoclassico, viene benignamente liquidato con poche righe nella Storia pittorica dell'Abate Lanzi.
«Molti quadri di vedute campestri sono per Firenze dipinte da Paolo Anesi, e ve n'è copie anche in Roma. Da questo fu incamminato nell'arte Francesco Zuccherelli nato in Pitigliano nel secondo anno di questo secolo.»
(Luigi Lanzi, Storia pittorica della Italia, dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII. secolo)
E il Rosini nella sua Storia della pittura italiana esposta coi monumenti (1839) non esita a definirlo: "pittor mediocre".
Anesi fu famoso anche come incisore infatti pubblicò il tomo Varie vedute inventate ed intagliate da Paolo Anesi Rom. Dedicate all'E.Mo e R.mo Signor Cardinale Giuseppe Renato Imperiali, anno 1725.[5].
Morì a Roma nel 1773 in condizioni di estrema povertà.
Note
^Vincenzo Batelli, Il costume antico e moderno o storia del governo, della milizia, della religione, delle arti, scienze ed usanze di tutti i popoli antichi e moderni, provata coi monumenti dell'antichità e rappresentata cogli analoghi disegni, vol. 8 1832 p. 29
^Many of his works are known to ended up in English private collections. [Molti dei suoi lavori conosciuti sono finiti nella collezioni private inglesi], Rome in the Age of Enlightenment: The Post-Tridentine Syndrome and the Ancien Régime di Hanns Gross, 2004, p.351.
^Giovacchino Faluschi, Breve relazione delle cose notabili della cittla di Siena ampliata (1815) p. 153
^Vittorio Amedeo Cignaroli: un paesaggista alla corte dei Savoia e la sua epoca a cura di Alberto Cottino, Editore Omega arte, 2001, p.27
^Luigi Salerno, I pittori di vedute in Italia (1580-1830), U. Bozzi, 1991