Omero Cambi è stato il primo caporedattore dei servizi giornalistici della sede Rai di Firenze, dal 1944 al 1965, guidando sia l'informazione radiofonica (Gazzettino Toscano), sia, dal 1954, quella televisiva.
Ha commentato i fatti politici dal microfono, con lo pseudonimo di Tancredi, e ideato e diretto la rubrica radiofonica Il grillo canterino.
Come giornalista ha anche diretto alcune pubblicazioni di ispirazione cattolica, fra le quali il settimanale della Dc fiorentina Il popolo libero.
Attivo partecipante della vita politica italiana, e fermo oppositore del fascismo, è stato segretario organizzativo provinciale della Dc.
Accanto a quella giornalistica e politica ha avuto un'intensa attività anche in campo letterario. Ha scritto poesie raccolte in tre volumi e tradotte in varie lingue e ha svolto attività di critico.
Numerosi i riconoscimenti ricevuti in ambito nazionale fra i quali il premio Gastaldi di Milano, il premio di poesia Bacchica a Siena, il premio Vallombrosa e il Fauno di Firenze. Le sue poesie figurano in numerose antologie italiane, tra le quali Il sonetto italiano, Liriche d'amore e Il segno.
La sua attività preminente, negli ultimi anni, è stata quella di traduttore. Ha lavorato per l'Istituto francese di Grenoble e per l'Accademia dei poeti di Roma, con traduzioni, anche di inediti, di Guillaume Apollinaire, Stéphane Mallarmé, Jean Cocteau, Arthur Rimbaud, Raymond Queneau e soprattutto Cendras. Tali lavori gli hanno valso letture in Campidoglio e pubblicazioni su Letteratura, Mercure de France e in fascicoli stampati a cura dello stesso istituto francese.[1]