Il 16 giugno 1915, durante la prima guerra mondiale, i battaglioni Exilles, Pinerolo, Susa e Fenestrelle del 3º Reggimento Alpini comandato dal colonnello Donato Etna, con un'azione notturna occuparono la cima del Monte Nero, nelle alpi Giulie. L'impresa, che fu citata dalla stampa internazionale come esempio di brillante azione bellica, ebbe però un costo assai elevato in termini di vite umane; questo canto pare sia stato scritto e musicato dagli stessi alpini superstiti, tra cui Giuseppe Malandrino, natio di Rivoli[1].
Testo
Spunta l'alba del quindici giugno comincia il fuoco l'artiglieria Il Terzo Alpini è sulla via Monte Nero a conquistar
Monte Nero monte rosso traditor della vita mia ho lasciato la mamma mia per venirti a conquistar
Per venirti a conquistare ho perduto tanti compagni tutti giovani sui vent'anni la lor vita non torna più
Colonnello che piangeva a veder tanto macello fatti coraggio Alpino bello che l'onore sarà per te
Arrivati a trenta metri dal costone trincerato con assalto disperato il nemico fu prigionier
Ma Francesco l'Imperatore sugli Alpini mise la taglia egli premia con la medaglia e trecento corone d'or
Chi gli porta un prigioniero di quest'arma valorosa che con forza baldanzosa fa sgomenti i suoi soldà
Ma l'alpino non è un vile tal da darsi prigioniero preferisce di morire che di darsi allo stranier
O Italia vai gloriosa di quest'arma valorosa che combatte senza posa per la gloria e la libertà
Bella Italia devi esser fiera dei tuoi baldi e fieri Alpini che ti dànno i tuoi confini ricacciando lo stranier
Note
^Luciano Viazzi, Marco Balbi, Spunta l'alba del sedici giugno..., Mursia. ISBN 978-88-425-2733-6