Monte Bego

Monte Bego
La cima del Bego
StatoFrancia (bandiera) Francia
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Dipartimento Alpi Marittime
Altezza2 872 m s.l.m.
Prominenza323 m
Isolamento1,91 km
CatenaAlpi
Coordinate44°04′23″N 7°27′03″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Francia
Monte Bego
Monte Bego
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Bego
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Sud-occidentali
SezioneAlpi Marittime e Prealpi di Nizza
SottosezioneAlpi Marittime
SupergruppoGruppo Gelas-Grand Capelet
GruppoCostiera Basto-Grand Capelet
SottogruppoNodo del Monte Bego
CodiceI/A-2.1-A.3.e

Il monte Bego (in ligure pronunciato munte Begu, in francese scritto mont Bégo) è una montagna delle Alpi Marittime alta 2.872 m s.l.m. È situata nel massiccio del Mercantour, nel dipartimento delle Alpi Marittime (Francia) presso la valle del Roia. La sua vetta si trova all'interno del Parco del Mercantour, e occupa una posizione centrale nella valle delle Meraviglie.

Caratteristiche

Il nome del monte proviene dall'indoeuropeo Beg, che significa signore divino.[1] La stessa radice è alla base del nome del monte Beigua.[2] "Béga" in linguaggio intemelio attuale del luogo, è l'attributo sessuale maschile.[3]

La montagna e le zone circostanti, in particolare la Valle delle Meraviglie e Fontanalba, sono luoghi ricchi di incisioni rupestri[4], (oltre 35 000) soprattutto sui costoni rocciosi nudi ed esposti, sottoposti ad erosione dalle glaciazioni quaternarie. Tutto ciò ha portato ad ipotizzare che queste due montagne potessero essere dei santuari particolarmente importanti per gli antichi Liguri, insieme al monte Sagro nelle Apuane.[1]

Nonostante l'origine pagana della sacralità del monte, forse legata al culto della virilità maschile, del vigore, della forza e della fertilità, la frequentazione e le incisioni si sono estese dalla preistoria fino all'epoca storica attuale.

Incisione rupestre, Monte Bego

Il più antico documento scritto europeo[5] riguardante l'arte rupestre riguarda proprio le figure incise del Monte Bego, le cosiddette "pietre maravigliose". Si tratta del manoscritto intitolato Academia dei Giardini di Belvedere'[5], redatto attorno al 1590 Honorato Lorenzo successivamente trascritto pochi anni prima del 1610 da Pietro Gioffredo, storico di Casa Savoia. Conservato presso l'archivio di Stato di Torino, riporta la descrizione di 17 rocce incise della Valle delle Meraviglie. Le incisioni più antiche dell'area del Bego, che si articola nelle due zone principali della Valle delle Meraviglie e di Fontanalba, sono quelle geometriche, interpretabili come composizioni topografiche[6], così come quelle simili della Valcamonica; risalgono al Neolitico (V-IV millennio a.C.). Ad esse seguono numerose figure di armi, in particolare pugnali e alabarde le quali, grazie ai confronti archeologici, possono essere attribuite all'età del Rame (III millennio a.C.), e in misura minore all'antica età del Bronzo (2200-1800 a.C.). Per quanto riguarda la storia delle ricerche[7], vanno citati tre principali studiosi: Clarence Bicknell per la scoperta[8], Piero Barocelli[9] per l'inquadramento archeologico[10] ed Henry de Lumley[11] per la catalogazione completa.

Dal punto di vista geologico, il monte Bego si trova al limite estremo del complesso geologico noto come massiccio cristallino dell'Argentera, ed è costituito essenzialmente da depositi sedimentari di origine vulcanica risalenti al Permiano.[12]

Fino al 1947 il monte era interamente in Italia, in provincia di Cuneo. Dopo il trattato di Parigi passò alla Francia.

Ascensione alla vetta

Monte Bego coperto di neve, visto da regione Sapelli

La via normale al monte Bego si sviluppa nel vallone della Miniera. Si raggiunge la dorsale principale, e da lì si risale per cresta alla vetta. L'itinerario è di tipo escursionistico, con difficoltà valutata in EE.[13] È possibile appoggiarsi al vicino rifugio delle Meraviglie.

Accesso invernale

D'inverno è possibile accedere alla vetta seguendo lo stesso percorso dell'ascensione estiva, utilizzando gli sci[14] o le ciaspole.[15]

Note

  1. ^ a b Renato Del Ponte, I Liguri, etnogenesi di un popolo, Genova, ECIG, 1999, ISBN 88-7545-832-4.
  2. ^ Ausilio Priuli e Italo Pucci, Incisioni rupestri e megalitismo in Liguria, Ivrea, edizioni Priuli & Verlucca, 1994.
  3. ^ [1] Cultura valle delle Meraviglie
  4. ^ Arte Rupestre nelle Alpi - Le incisioni rupestri del M. Bego
  5. ^ a b Andrea Arcà, Mt. Bego, a rediscovered manuscript, in Tracce, n. 36, maggio 2015, ISSN 2281-972X (WC · ACNP). URL consultato il 18 agosto 2023.
  6. ^ (FR) Andrea Arcà, Entre Bégo et Val Camonica, une clé pour mieux comprendre l'origine de l'art rupestre dans les Alpes (PDF), in Bulletin d'études préhistoriques et archéologiques alpines, XXII, Aoste, 2011, pp. 71-89. (ripubblicato su Tracce)
  7. ^ Ricerche al monte Bego nel XIX secolo, tutte le pubblicazioni
  8. ^ (EN) Clarence Bicknell, Guide to Prehistoric Rock Engravings of the Italian Maritime Alps, 1913.
  9. ^ Andrea Arcà, Piero Barocelli, l'archeologo delle Meraviglie. Un pioniere dell'archeologia rupestre italiana ed europea, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, n. 27, 2012, pp. 77-100.
  10. ^ Pietro Barocelli, Val Meraviglie e Val Fontanalba (note di escursioni paletnologiche), in Atti della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, X, 1921, pp. 1-51. (estratto), X tavv.
  11. ^ (FR) Henry de Lumley, Le grandiose et le sacré, Aix en Provence, Edisud, 1995.
  12. ^ Valle delle Meraviglie. Geologia del monte Bego, su menton.com (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2009).
  13. ^ Pr18 e Vicente, Bego (monte) da les Meches, su gulliver.it, 13 luglio 2008, aggiornato il 18 luglio 2018 (archiviato il 2 agosto 2009).
  14. ^ Vik, Bego (monte) da les Meches, su gulliver.it, aggiornato il 15 marzo 2014.
  15. ^ Giada, Bego (monte) da les Meches, su gulliver.it, aggiornato il 17 febbraio 2019.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN235610729 · LCCN (ENsh85012887 · BNF (FRcb11993574c (data) · J9U (ENHE987007283143805171

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