Pertanto al 1991, anno della caduta dell'Unione Sovietica, vi erano 13 sistemi di metropolitana distribuiti in 7 delle 15 Repubbliche sovietiche. La metropolitana di Dnipro, che sarebbe stata la quattordicesima nell'Unione e la terza nella RSS Ucraina, era stata iniziata nel 1982 ma fu inaugurata nel 1995, quindi dopo la caduta dell'URSS.
Questi sistemi erano (e, nelle loro sezioni risalenti all'era sovietica, sono tuttora) caratterizzati da una loro unitaria specificità dal punto di vista tanto progettuale[4] quanto architettonico, con caratteristiche decorazioni ornate sia negli interni sia negli esterni delle stazioni.[5][6]
Le 16 città della Russia con almeno 1 000 000 di abitanti (dati al 30 ottobre 2022). Di queste, 7 sono quelle dotate di metropolitana, in altre 5 ne è stata proposta la costruzione, e infine la 16ª, Volgograd, è dotata di un metrotram.
Uno dei criteri richiesti dal governo sovietico per l'edificazione di una metropolitana era che la città interessata avesse almeno 1 000 000 di abitanti.[7] Questo principio fu rispettato in quasi tutti i casi, con la sola eccezione di Tbilisi.
^ Tommaso Bontempi, La metropolitana di Stalin, su Il Cambio, 25 marzo 2021. URL consultato il 30 settembre 2023.
^Furono inoltre realizzati anche due metrotram (tranvie interrate, solo in parte affini alle metropolitane vere e proprie): il metrotram di Volgograd nella RSFS Russa (1984) e il metrotram di Kryvyj Rih nella RSS Ucraina (1986).
^Anche quest'ultima peraltro era stata in parte iniziata nel periodo finale dell'URSS (1988-1991); dopo il 1991 i lavori si arrestarono, per poi essere ripresi (2003) e compiuti, stavolta però dal governo del Kazakistan.