L'ex cattedrale di Santa Sofia di Bizia, oggi moschea.
La metropolia di Bizia e Medea (in grecoΜητρόπολης Βιζύης και Μήδειας?, Mitrópolis Vizýis kai Mídeias) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli.
Bizia fu spesso utilizzata come località di confino per personalità religiose: tra queste trovò esilio a Bizia Massimo il Confessore nel 656.
Diversi sono i vescovi noti di questa sede nel primo millennio cristiano. Euprepio, dopo aver partecipato al concilio efesino, sottoscrisse, verso la fine dello stesso anno, la lettera sinodale dell'arcivescovo Massimiano di Costantinopoli diretta al clero della diocesi di Tenedo per annunciare la deposizione del loro vescovo Anastasio.[2] Luciano è documentato in tre occasioni: era presente al concilio di Calcedonia del 451, dove è detto che era amministratore della chiesa di Arcadiopoli, e firmò gli atti al posto del suo metropolita Ciriaco; nel 458 firmò una lettera di vescovi indirizzata al patriarca Anatolio; l'anno successivo sottoscrisse la lettera con la quale il patriarca Gennadio I condannava i simoniaci.
Giovanni era tra i partecipanti alla conferenza tra ortodossi e severiani a Costantinopoli nel 533. Teodoro I prese parte al concilio ecumenico del 553. Un vescovo anonimo, verso il 656, assistette al colloquio tra Teodosio, vescovo di Cesarea di Bitinia, e Massimo il Confessore: e dagli Acta di San Massimo sembra abbia usato le maniere forti nei confronti del santo.[3]
Giorgio prese parte al concilio ecumenico del 680-681 e al concilio in Trullo del 691-692;[4] Teodoro II era tra i convocati del secondo concilio di Nicea (787); Michele intervenne al concilio dell'869, mentre Pietro era a quello dell'879. Eutimio è menzionato nella vita di Maria, defunta cristiana di Bizia, a cui si attribuirono miracoli alla sua morte. Infine un Niceta assistette al sinodi costantinopolitani del 1028 e del 1030.
Nel XIV secolo fu elevata al rango di sede metropolitana. Neofito (1347-1368) è il primo metropolita documentato dalle fonti coeve.[5] Nel 1682 la metropolia fu unita a quella di Medea e, tranne un breve periodo all'inizio del XVIII secolo, l'unione rimase in vigore fino alla soppressione della metropolia. In seguito agli accordi del trattato di Losanna del 1923, che impose obbligatoriamente lo scambio delle popolazioni tra Grecia e Turchia, nel territorio della sede non esistono più fedeli greco-ortiodossi.[6]