Maremma amara

Maremma amara
Artista
Autore/iAnonimo
GenereFolk
Canzone popolare
Esecuzioni notevoliI Gufi
Amália Rodrigues
Maria Carta
Nada
Gianna Nannini
NoteOrigini: XIX secolo
Anonimo (info file)
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Maremma amara — versione solo strumentale

Maremma amara è una canzone popolare toscana.

Storia

La canzone risale ai primi decenni dell'Ottocento, quando si cominciò a progettare la bonifica della Maremma, allora paludosa e malsana.

L'autore del testo è sconosciuto, così come non è noto il creatore del modulo musicale che risale, probabilmente, a un'epoca ancora più antica.

Si può tuttavia notare come tale modulo musicale, lo stesso, sia stato adoperato per accompagnare anche un'altra celebre canzone nata più o meno in quel medesimo periodo storico, Partire partirò di Anton Francesco Menchi.

Testo

«Tutti mi dicon Maremma, Maremma
ma a me mi pare una Maremma amara.
L'uccello che ci va perde la penna
io c'ho perduto una persona cara.
Sia maledetta Maremma, Maremma
sia maledetta Maremma e chi l'ama.
Sempre mi trema'l cor quando ci vai
perché ho paura che non torni mai.»

Incisioni

La canzone venne "riscoperta" negli anni sessanta dalla musicologa e cantante fiesolana Caterina Bueno[1].

Nello stesso periodo venne ripresa anche da I Gufi[2] e, successivamente, da Amália Rodrigues[3], da Riccardo Marasco[4], da Maria Carta[5], da Gianna Nannini[6] e da Nada[7].

Note

  1. ^ La brunettina - Canzoni, rispetti e stornelli toscani (1964)
  2. ^ Il cabaret dei Gufi n°2 (1967)
  3. ^ A una terra che amo (1973) e Amalia in Italia 1974
  4. ^ Canti popolari toscani (1974)
  5. ^ Vi canto una storia assai vera (1976)
  6. ^ X forza e X amore (1993)
  7. ^ Malanima:successi e inediti 1969-1994 (1994)
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