L'ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, nota anche come Sa Manifattura in sardo, è un edificio storico situato nel quartiere della Marina.[1]
Storia
Lo stabile originario venne edificato nel 1478 come parte del convento a servizio dell'ordine francescano, connesso con l'ormai scomparsa chiesa di Nostra Signora del Gesù. Ospitò inizialmente la farmacia del convento ove venivano prodotti tisane, decotti e diversi medicinali tra i quali l'uguento di Salvatore da Horta: quest'ultimo visse nella struttura fino alla sua morte avvenuta nel 1567, la sua cella è tutt'ora visitabile. Inizialmente veniva frequentato dai marinai data la sua vicinanza al porto di Cagliari, successivamente servì l'intera città.[2][3]
Nel 1765 venne ceduto al Regno di Sardegna[2] che lo ricostruì per una superficie di circa 22 000 m² e su tre piani,[5] nel 1835 vi trasferì da Sassari la Manifattura Tabacchi. Vi trovarono impiego numerose sigaraie, nel 1868 poi la Regia Manifattura del Regno d'Italia concesse allo stabilimento la licenza per la produzione del Toscano.[6] Nel 1900, successivamente alla cessione da parte dell'amministrazione comunale di alcuni terreni adiacenti alla struttura, venne ampliato con la costruzione di un nuovo opificio. Nel 1931 l'Opera nazionale del dopolavoro costruì a fianco alla Manifattura Tabacchi un teatro ampio 400 m²,[5] lo stesso divenne poi il cinema Due Palme:[3] preso in gestione dalla Gaumont e dalla Cannon Films divenne un cinema pornografico fino alla sua chiusura, avvenuta il 1º marzo 1986.[7] Negli anni 1920 la produzione dei sigari venne affiancata a quella delle sigarette, fino al 1967 quando venne interrotta del tutto dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato.[8]