Malacarne (condottiero)

Ottino de Caris
Conte di Copertino
Stemma
Stemma
TrattamentoConte
Altri titoliMaresciallo del Regno di Napoli
Viceré di Terra d'Otranto
MorteNapoli, 1423
DinastiaDe Caris[1]
Consorte? Della Marra[2]
FigliNicolò
Vincislao
Caterina
ReligioneCattolicesimo
Ottino de Caris
SoprannomeMalacarne
Nascita?
MorteNapoli, 1423
Dati militari
Paese servito Regno di Napoli
Regno d'Aragona
Forza armataMercenari
GradoCondottiero
Battaglie
voci di militari presenti su Wikipedia

Ottino de Caris, detto Malacarne (... – Napoli, 1423), è stato un nobile, condottiero, maresciallo e viceré italiano, conte di Copertino e signore di Bagnolo del Salento, Cellino San Marco, Galatone, Grottaglie, Maruggio, Monacizzo, Parabita e Soleto[2].

Biografia

Intorno ai primi anni del XV secolo ottenne dal re del Regno di Napoli Ladislao I d'Angiò-Durazzo alcuni feudi ed i titoli di maresciallo del Regno di Napoli e di viceré di Terra d'Otranto e contrastò il conte di Conversano Luigi d'Enghien ed il principe di Taranto Raimondo Orsini del Balzo[2]. Nel gennaio del 1408 fronteggiò le truppe dello Stato Pontificio; sconfitto, fu tenuto prigioniero prima a Monterotondo e poi a Roma, dove venne liberato da Paolo Orsini[2]. Agli ordini del sovrano napoletano, nel 1411 prese parte alla battaglia di Roccasecca, venendo fatto prigioniero[2]. Liberato, l'anno seguente occupò insieme ad altri condottieri la città di Viterbo ed i feudi limitrofi[2]. Nell'estate del 1413 fu impegnato insieme a Muzio Attendolo Sforza, Fabrizio di Capua e Conte da Carrara in una serie di scontri tra Viterbo e Perugia contro Braccio da Montone e Paolo Orsini[2]. Morto il re Ladislao nel 1414, passò agli ordini del suo successore, la regina Giovanna II d'Angiò-Durazzo, sua sorella, venendo riconfermato nelle cariche[2]. Nel 1420 spogliò dei feudi Tristano di Chiaromonte, partigiano di Giacomo II di Borbone-La Marche, marito della sovrana[2]. Caduto in disgrazia, si schierò con Alfonso V d'Aragona, pretendente al trono del Regno, e prese parte nel 1423 all'assedio di Napoli: qui fu ucciso in una scaramuccia dal condottiero nemico Jacopo Caldora[3].

Discendenza

Ottino si sposò con una dama della casata dei Della Marra[2], da cui ebbe due figli, Nicolò e Vincislao, entrambi ribelli al re del Regno di Napoli Ferrante d'Aragona, e una figlia, Caterina, andata in sposa a Giovanni Bonelli[3].

Note

  1. ^ La sua famiglia è riportata nelle fonti anche come Caris, Caro o Di Caro.
  2. ^ a b c d e f g h i j Condottieridiventura.it.
  3. ^ a b Aldimari (1691), p. 67; Marra (1641), p. 207.

Bibliografia

  • Biagio Aldimari, Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere, Napoli, Giacomo Raillard, 1691, ISBN non esistente.
  • Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, Ottavio Beltrano, 1641, ISBN non esistente.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Strategi Solo vs Squad di Free Fire: Cara Menang Mudah!