Ottenuto il passaporto da internazionale nel 2002, è stato subito lanciato nei palcoscenici dei tornei più importanti a livello mondiale.
E così, dopo la partecipazione al Campionato mondiale di calcio Under-17 in Finlandia già nel 2003, a fine 2004 giunge la notizia del suo inserimento nell'elenco dei 46 arbitri papabili per i Mondiali 2006 in Germania: per prepararsi a quest'appuntamento, la FIFA lo mette alla prova in occasione del Campionato del mondo di calcio Under-20 del 2005 nei Paesi Bassi, e le buone prestazioni fornite sui campi lo portano ad essere selezionato per la rassegna iridata 2006, ma solo in qualità di riserva (avrebbe svolto le funzioni di quarto ufficiale).
A fine anno prende parte anche al Mondiale per club in Giappone.
In seguito, la FIFA decide di dare una seconda possibilità alla carriera del giovane saudita, che viene ufficialmente selezionato per i Mondiali di calcio 2010.
E in questo quadriennio che precede il Mondiale in Sudafrica, Al Ghamdi arbitra inoltre nella Coppa d'Asia del 2007 e in occasione del torneo calcistico dell'Olimpiade 2008 di Pechino.
Nell'aprile 2012 viene inserito dalla FIFA in una lista di 52 arbitri preselezionati per i Mondiali 2014.[2] Tuttavia, non riesce nell'obiettivo di essere convocato per la fase finale del campionato mondiale, venendo eliminato in un taglio successivo dalla lista dei candidati.