Julie Christie è nata nello stato dell'Assam, in India, allora parte dell'Impero britannico, prima di due figli. Sua madre, Rosemary Ramsden, era una pittrice gallese e amica d'infanzia dell'attore Richard Burton. Suo padre, Frank St. John Christie (morto nel 1963), gestiva una piantagione di tè. Ha un fratellastro, nato dalla relazione del padre con una donna indiana[1]. È stata battezzata secondo il rito della religione anglicana[1].
Ha studiato in una scuola religiosa in Inghilterra (dalla quale fu poi espulsa) e ha vissuto con sua madre, nella campagna del Galles, dall'età di sei anni[2], dopo il divorzio dei genitori. Da teenager ha frequentato la Wycombe Court, un collegio per ragazze in Buckinghamshire, e ha interpretato il ruolo di Carlo, Delfino di Francia, nella produzione scolastica dell'opera Santa Giovanna di George Bernard Shaw. In seguito ha studiato alla Central School of Speech and Drama[3], fino alla grande svolta nel 1961, quando debuttò in A for Andromeda, telefilm in onda sulla BBC.
La sua prima importante apparizione cinematografica è nel ruolo di Liz, l'amica e il futuro amore dell'eponimo Billy il bugiardo interpretato da Tom Courtenay, diretto nel 1963 da John Schlesinger; il regista la scelse dopo che un'altra attrice aveva abbandonato il ruolo in tale film, e due anni più tardi affidò alla Christie il ruolo che l'ha resa celebre definitivamente, quello di Diana Scott, la modella amorale del film Darling (1965), al fianco di Laurence Harvey e Dirk Bogarde. L'interpretazione in questo film le ha consentito di vincere il premio Oscar alla miglior attrice nel 1966.
Viene poi scelta per interpretare un ruolo rilevante nel film Potere (1986) di Sidney Lumet, ma rinuncia più volte a ruoli e apparizioni in produzioni ad ampio budget. Sin dagli inizi, dopotutto, aveva rifiutato parti in film come Non si uccidono così anche i cavalli? (1969), Anna dei mille giorni (1969) e Il magnate greco (1978). Le è stato anche proposto di interpretare il ruolo principale femminile al fianco di Richard Gere nel film American Gigolò (1980), ma quando Gere ha rifiutato la parte a favore di John Travolta, ha abbandonato il progetto. In seguito Gere decise di interpretare il film, ma la parte di protagonista femminile fu definitivamente affidata a Lauren Hutton.
Ultimi lavori
Negli anni novanta Julie Christie ha indossato i panni di Gertrude in Hamlet (1996) di Kenneth Branagh. Nonostante la sua bravura, è stata la prima ed ultima volta in cui interpreterà un'opera di William Shakespeare. In seguito ha interpretato la parte della moglie infelice nel dramma domestico Afterglow (1997) di Alan Rudolph, che le è valso gli apprezzamenti della critica, facendole, altresì, guadagnare la terza candidatura al Premio Oscar. Malgrado il successo, l'attrice ha continuato a dosare i propri impegni, comparendo solo in piccoli ruoli, in film inglesi e americani.
L'ultimo ritratto femminile dell'attrice è stato in Away from Her - Lontano da lei (2006), un film che racconta la storia di una coppia canadese, dove la moglie, dopo quarant'anni di matrimonio, viene colpita da una grave forma di alzheimer. Basato sul racconto breve di Alice Munro, The Bear Came Over the Mountain, è stato il primo film diretto dalla giovane attrice Sarah Polley, amica dell'attrice.
È stata fidanzata con il docente Don Bessant dal 1963 al 1967 e con l'attore Warren Beatty dal 1967 al 1974. Nel novembre 2007, all'età di 66 anni, si è sposata[5] con il suo compagno, il giornalista del The Guardian Duncan Campbell, con cui conviveva dal 1979.
Sin dagli anni settanta è stata politicamente attiva e coinvolta in molteplici cause, tra cui la causa per i diritti degli animali, la protezione dell'ambiente ed il movimento contro l'energia nucleare. È stata grande amica della pittrice Alfreda Benge, e del di lei marito, il musicista Robert Wyatt: in occasione dell'incidente che fece perdere l'uso delle gambe a Wyatt, contribuì significativamente a sostenerne il recupero anche sotto il profilo economico.
È stata nominata "ambasciatrice" di Survival International, l'organizzazione che difende i diritti umani dei popoli indigeni di tutto il mondo; nel corso degli anni ha sostenuto diverse campagne, come quelle in sostegno ai Boscimani e in difesa delle tribù incontattate del mondo[6]. È vegetariana[7]
La commedia degli errori, di William Shakespeare, regia di Clifford Williams. National Theatre di Washington, Shubert Theatre di Boston, New York State Theatre di New York (1964)
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Julie Christie è stata doppiata da:
Maria Pia Di Meo ne Il dottor Živago, Fahrenheit 451, Via dalla pazza folla, I compari, Shampoo, Il paradiso può attendere, Prigioniero del passato, Afterglow, Away from Her - Lontano da lei
Ada Maria Serra Zanetti in Messaggero d'amore, Miss Mary, Padri e figli, Cappuccetto rosso sangue
Rita Savagnone in Billy il bugiardo, Il magnifico irlandese, Dragonheart
Melina Martello in Hamlet, Neverland - Un sogno per la vita, La regola del silenzio - The Company You Keep
Ludovica Modugno in Power - Potere, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
A Julie Christie è ispirato il brano Love Like a Bomb degli Oasis, scritto da Liam Gallagher e contenuto nell'album Don't Believe the Truth, del 2005. Lo ha dichiarato lo stesso Liam Gallagher nell'intervista promozionale contenuta nell'edizione DVD del disco.
Note
^ab Contrib, Contrib, su miamimedia.com. URL consultato il 20 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2007).
^ Tim Adams, The divine Miss Julie, su theguardian.com, 1º aprile 2007. Ospitato su The Guardian.