Assieme al generale Kościuszko, Niemcewicz si recò negli Stati Uniti d'America, dove il poeta trovò moglie. Tornò in Europa solo dopo il Congresso di Vienna (1815) per ricoprire l'incarico di Segretario di Stato e Presidente della Commissione costituzionale in Polonia. Nel 1831, in seguito ai Moti rivoluzionari del 1830-31, fu però esiliato, così si trasferì come tanti altri intellettuali a Parigi, in Francia, dove morì il 21 maggio 1841.
Opera
Come scrittore, Niemcewicz provò diversi stili di composizione, passando dal Teatro alla Prosa e alla Poesia, rifacendosi ora agli autori gotici, ora ai poeti italiani, Dante in particolare, ora a Walter Scott e agli autori polacchi suoi contemporanei.
Il ritorno del deputato (Powrót posła), la sua commedia più conosciuta, fu particolarmente apprezzata ai suoi tempi - nel 1791 fu rappresentata per la prima volta -, nonostante fosse caratterizzata anche da pericolosi commenti satirici alla Tomasz Zan. Fu una delle opere più prolifiche dell'Illuminismo polacco.
Giovanni di Tenczyn (1825), romanzo scritto sul modello di Ivanhoe di Scott (1819), dimostra l'interesse di questo autore per il Romanticismo e il romanzo storico in particolare. L'opera dà una colorita descrizione della Polonia medievale. Altre opere storiche furono Sigismondo III (Dzieje panowania Zygmunta III, ovvero La storia del regno di Sigismondo III) e una raccolta di leggende e storie popolari, raccolte tra il 1822 e il 1823.
Tutte le sue opere, romanzi e commedie, sono state inserite in un'unica raccolta di dodici volumi tra il 1838 e il 1840.