Destinato sin dall'infanzia alla carriera ecclesiastica, ebbe come precettore san Vincenzo de Paoli, con il quale studiò teologia, storia, storia ecclesiastica e patristica. A parte il francese, sua madrelingua, egli parlava fluentemente ebraico, greco, latino, italiano, spagnolo e tedesco. Egli ottenne il suo primo dottorato alla Sorbona di Parigi.
Eletto arcivescovo titolare di Corinto e nominato coadiutore nell'arcidiocesi di Parigi il 12 giugno 1643, ottenne la dispensa per non aver ancora ricevuto gli ordini sacri. Ordinato sacerdote nel novembre del 1643, venne consacrato vescovo il 31 gennaio 1644 nella cattedrale metropolitana di Parigi per mano di suo zio Jean-François de Gondi, arcivescovo di Parigi, assistito da Nicolas de Nets, vescovo di Orléans, e da Dominique Séguier, vescovo di Meaux.
Creato cardinale presbitero nel concistoro del 19 febbraio 1652, entrò in contrasto col cardinale Giulio Mazzarino, il quale temeva lo volesse rimpiazzare nel ruolo di primo ministro del Regno di Francia. Il cardinale Mazzarino, pertanto, fece pressione su re Luigi XIV di Francia per imprigionarlo a Vincennes nel dicembre del 1652. Ad ogni modo, il Gondi riuscì a succedere nella cattedra arcivescovile di Parigi mentre si trovava in prigione, il 21 marzo 1654. Su promessa della sua rinuncia all'arcivescovato di Parigi, venne trasferito a Nantes nell'aprile del 1654, da dove fuggì nell'agosto di quell'anno, recandosi in Spagna e poi a Roma. Partecipò al conclave del 1655, nel corso del quale giocò un ruolo importante nell'elezione del cardinale Fabio Chigi che poi divenne papa con il nome di Alessandro VII, lasciando inoltre una dettagliata relazione dell'elezione nelle sue memorie. In quest'occasione egli ricevette il titolo di cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva il 14 maggio 1655, conducendo poi una vita errabonda per l'Europa, occupandosi della sua arcidiocesi attraverso i suoi vicari. Infine, dopo la morte del cardinale Mazzarino nel 1661, egli rinunciò al governo dell'arcidiocesi per ordine del re il 15 febbraio 1662. In compenso, egli venne nominato abate commendatario di Saint-Denis a Parigi nel 1662.
Durante gli ultimi dieci anni della sua vita, Gondi scrisse le sue Mémoires che arrivano fin all'anno 1655, esposte in forma narrativa ad una dama dal nome sconosciuto ma che alcuni storici tendono ad identificare con Madame de Sévigné.
Retz e François de la Rochefoucauld, grandi Frondeurs del genio letterario francese del XVII secolo, erano nemici personali e politici e ciascuno dei due lasciò dell'altro un ritratto in questo senso. De la Rochefoucauld scrisse di Retz: «Il a suscité les plus grands désordres dans l'état sans avoir un dessein formé de s'en prévaloir.» (Egli causò i disastri maggiori per lo Stato, senza avere un piano su come avvantaggiarsene).
Morì a Parigi nell'Hôtel de Lesdiguières il 24 agosto 1679 all'età di 65 anni e venne inumato nella Basilica di Saint-Denis e sulla sua lapide, per volere di Luigi XIV, non venne scritto alcun nome.
Conclavi
Il cardinale Gondi, durante il suo cardinalato, partecipò ai conclavi:
L'opera completa del cardinale de Retz è stata pubblicata nel 2005-2009, a cura di Jacques Delon dalle Éditions Honoré Champion di Parigi, in sei tomi:
t. I. Œuvres oratoires, politiques et religieuses, 2005.
t. II. Discours philosophiques. Controverses avec Desgabets sur le cartésianisme, 2005.
t. III. Correspondance. Affaire du cardinalat, 2005.
t. IV. Correspondance. Lettres épiscopales, 2005.
t. V. Correspondance. Affaires d'Angleterre et Affaires de Rome, 2007.
t. VI. Correspondance. Affaires privées, 2009
Il cardinale de Retz è ricordato soprattutto per due opere:
Memorie - pubblicate postume nel 1717 e successivamente, secondo il manoscritto originale, nel 1837 nel ventiquattresimo volume della collezione di scritti di Joseph François Michaud e Jean Joseph François Poujoulat (Parigi, 1836). Nel 1870 l'edizione completa delle opere del cardinale di Retz venne iniziata da Alphonse Feillet nella sua collezione Grands Ecrivains.