Tra il 1974 e il 1978 fu prefetto e tra il 1979 e il 1983 prefetto degli studi presso il seminario teologico maggiore di Cracovia.[3] Presso questa istituzione tenne conferenze su diverse discipline quali filosofia della natura e filosofia della scienza.[7] Tenne anche relazioni sulla storia della filosofia presso l'Istituto Teologico di Częstochowa.[1]
Dal 1974 al 1978 fu assistente aggiunto e poi assistente senior presso la Pontificia Facoltà di Teologia di Cracovia.[1][4] Nel 1980 fondò il Dipartimento di logica e metodologia della Pontificia Facoltà di Teologia di Cracovia che diresse fino al 1997.[4] Dal 1982 al 1985 fu vice-preside della Facoltà di filosofia di quell'ateneo e dal 1988 al 1990 preside della stessa.[1] Nel 1988 divenne professore alla Pontificia Accademia di Teologia Cattolica di Varsavia.[3] Fece parte del Centro di ricerca interdisciplinare di questa università.[8]
Fondò l'Istituto teologico diocesano di Tarnów,[10] la casa editrice diocesana Biblos e Radio Dobra Nowina.[4]
Nel 1994, mentre si recava alla cattedrale di Tarnów, dove doveva celebrare la Santa Messa, fu colpito alla tempia con una pietra
[11] da un uomo in cura psichiatrica.[12] Poco dopo ricevette un telegramma di solidarietà dal pontefice.[13] Dopo aver appreso che la madre dell'aggressore era stata stigmatizzata dai vicini per l'atto del figlio, si recò nella parrocchia locale, la abbracciò pubblicamente durante la Santa Messa e in un sermone fece appello alla riconciliazione con lei.[12]
Il 14 giugno 1997 lo stesso pontefice lo promosse arcivescovo metropolita di Lublino.[1][14]Prese possesso dell'arcidiocesi il 29 dello stesso mese con una cerimonia tenutasi nella cattedrale dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista a Lublino durante la quale gli fu conferito anche il pallio, simbolo degli arcivescovi metropoliti.[1][15]
Fu anche gran cancelliere dell'Università Cattolica di Lublino.[15] Dal 1998 al 2011 ricoprì l'ufficio di direttore del Dipartimento di relazioni tra scienza e fede della Facoltà di filosofia del medesimo ateneo.[4][16]
Organizzò e ospitò tre congressi di cultura cristiana che si tennero a Lublino nel 2000, nel 2004 e nel 2008.[4]
In seno alla Conferenza episcopale polacca fu membro del consiglio principale (noto come consiglio permanente dal 1996), presidente del consiglio per l'apostolato dei laici e l'équipe per le borse di studio scientifiche e linguistiche, membro del comitato per la dottrina della fede, membro della commissione pastorale, membro dell'equipe di Azione Cattolica e dell'equipe per i contatti con il governo.[1][3][17] Fu anche membro della commissione mista dell'episcopato polacco e del governo e moderatore del consiglio nazionale dei laici cattolici. Divenne anche membro del consiglio maggiore del secondo sinodo plenario nazionale.[1] Nel 1993 fu uno dei fondatori dell'Agenzia di informazione cattolica e poi fu presidente del suo consiglio di programma.[4] Sostenne attivamente la campagna di Renovabis, un'organizzazione umanitaria registrata dalla Chiesa cattolica romana in Germania avente lo scopo di rafforzare le Chiese e le società nell'Europa centrale, orientale e sudorientale.[18]
Il 17 ottobre 1993 il pontefice lo nominò membro del Pontificio consiglio della cultura per un quinquennio.[19] Il 19 ottobre 1998 venne confermato membro per un altro quinquennio.[20] Il 27 giugno 1994 papa Giovanni Paolo II lo nominò anche membro della Congregazione per l'educazione cattolica per un quinquennio e successivamente venne confermato membro del dicastero fino alla sua morte.[21] Fu anche consigliere della commissione interdicasteriale permanente per una distribuzione più equa dei sacerdoti nel mondo.[3] Tra il 1999 e il 2005 fece parte del gruppo di lavoro congiunto della Chiesa cattolica e del Consiglio ecumenico delle Chiese.[4]
Nel 1997 venne nominato membro del consiglio presinodale che preparò la II assemblea speciale per l'Europa del Sinodo dei vescovi tenutasi nella Città del Vaticano dal 1º al 23 ottobre 1999 sul tema "Gesù Cristo, vivente nella sua Chiesa, sorgente di speranza per l'Europa".[1] Prese parte alla celebrazione del Sinodo e collaborò nella stesura dell'esortazione apostolica Ecclesia in Europa.[22]
Collaborò nella preparazione del giubileo degli scienziati, celebrato nell'ambito del Grande Giubileo del 2000, dal 23 al 25 maggio 2000.[23]
Tenne conferenze sia in patria che all'estero. Partecipò a simposi nazionali e internazionali sulla filosofia delle scienze specifiche (scienze naturali e del linguaggio), la filosofia di Dio, nonché la riflessione sull'uomo e sulla società.[4]
Scrisse oltre 50 libri e circa 350 articoli sui temi della filosofia e del dialogo tra cristianesimo e pensiero contemporaneo pubblicati su riviste specialistiche nazionali ed estere in inglese, tedesco, italiano, francese, spagnolo, russo, slovacco e ungherese.[4] Avviò la pubblicazione della collana di quaderni "Zagadnienia Filosophiczne w Nauce" presso la Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia, la sua edizione inglese "Philosophy in Science" (frutto della collaborazione tra Pontificia Accademia di Teologia di Cracovia, l'Osservatorio Vaticano e l'Università di Tucson) e la collana "Philosophy in Science Library" (Osservatorio Vaticano).[25] Tenne dei corsi all'Università della California a Berkeley, all'Università Cattolica d'America a Washington, all'Università Cattolica Australiana e all'Università di Oxford. Tra il 2006 e il 2007 fu professore invitato presso il The Nanovic Institute for European Studies dell'Università di Notre Dame.
Monsignor Życiński era considerato la voce della Chiesa più importante nella vita pubblica in Polonia e nei mezzi di comunicazione polacchi.[18] Era considerato il principale rappresentante dell'ala liberale nella Chiesa cattolica in Polonia [27] e si oppose con veemenza all'antisemitismo. Fu garante della riconciliazione [28] e si impegnò nel dialogo ecumenico con gli ortodossi, tra cristiani ed ebrei [29] e tra cristiani e musulmani.[24] Fece parte del consiglio della Fondazione Auschwitz-Birkenau.[30]
A causa del suo atteggiamento liberale, Życiński criticò l'ala nazional-cattolica della Chiesa polacca. Era contrario all'alleanza di Radio Maryja con i partiti nazionalisti di destra, si rivolse anche energicamente contro le notizie calunniose sul premier Donald Tusk circa un presunto "nonno nella Wehrmacht". Naturalmente, questo atteggiamento portò il presule a ricevere a molte critiche in Polonia.[31]
Nel 2005 gli venne conferita la medaglia Gloria Artis d'oro.[32] Con decisione del Presidente della Repubblica di Polonia Bronisław Komorowski del 17 febbraio 2011 fu insignito postumo della gran croce dell'Ordine della Polonia Restituta "per gli eccezionali servizi nell'attività pastorale e i risultati nel lavoro scientifico e didattico, per la testimonianza cristiana dell'umanesimo e della tolleranza".[33]
Nel 2004 vinse il Premio "Padre Idzi Radziszewski".[38] Inoltre, venne insignito del Premio Fenomeno della rivista Przekrój nel 2004,[4] della Medaglia di San Giorgio di Tygodnik Powszechny nel 2005 [39] e del titolo di uomo dell'anno dal giornale Gazeta Wyborcza nel 2007.[40]
Nel 2007 divenne membro onorario dell'associazione studentesca cattolica Markomannia im KV di Münster, città gemellata con Lublino.[41] Il 5 maggio di quell'anno l'associazione gli conferì la medaglia Georg von Hertling per i suoi servizi, in particolare per i suoi sforzi per promuovere la comprensione tra tedeschi e polacchi.[42]
Morì nella sua stanza alla Domus Romana Sacerdotalis di Roma il 10 febbraio 2011 all'età di 62 anni per un infarto. Da tempo soffriva di ipertensione. Stava partecipando ai lavori della plenaria della Congregazione per l'educazione cattolica. Il 12 febbraio alle ore 18 monsignor Józef Kowalczyk, arcivescovo metropolita di Gniezno e primate di Polonia, celebrò una messa in suffragio nella chiesa di Santo Stanislao dei Polacchi.[43] Le esequie si tennero il 19 febbraio nella cattedrale dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista a Lublino e furono presiedute da monsignor Celestino Migliore, nunzio apostolico in Polonia. L'omelia venne pronunciata dal cardinale Kazimierz Nycz, arcivescovo metropolita di Varsavia. Al termine del rito la salma venne tumulata nella cripta dello stesso edificio.[44][45]
Opere
Libri selezionati, secondo i siti web di Znak, Petrus, UMCS, KUL, Gaudium e Copernicus Center Press e dela Biblioteca Nazionale:
Filosofia della scienza e della religione
1980: Wszechświat i filozofia, wraz z Michałem Hellerem, Polskie Towarzystwo Teologiczne, Kraków
«Per gli eccezionali servizi nell'attività pastorale e i risultati nel lavoro scientifico e didattico, per la testimonianza cristiana dell'umanesimo e della tolleranza» — 17 febbraio 2011[33]
^(PL) In Spiritu et Veritate, su stara.episkopat.pl, 11 febbraio 2011. URL consultato il 23 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2014).
^(DE) Nachrichten (PDF), in Akademische Monatsblätter, marzo 2007, p. 71, ISSN 0002-3000 (WC · ACNP). URL consultato il 23 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2022).
^(DE) Akademische Monatsblätter, luglio 2007, p. 169.
^(PL) Abp Życiński spoczął w krypcie biskupów, su tvp.info, 19 febbraio 2011. URL consultato il 23 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).