L'Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici è una istituzione culturale che ha sede a Firenze. È stato fondato nel 1925 con l'obiettivo di promuovere e valorizzare in Italia e nel mondo gli studi sulla civiltà etrusca e sugli altri popoli dell’Italia antica[1].
Storia
Fondato nel 1925 con il nome di "Comitato Permanente per l’Etruria" per volontà dell'archeologo Antonio Minto, rinominato successivamente in "Istituto Internazionale di Studi Etruschi" nel 1932, in "Istituto di Studi Etruschi ed Italici" nel 1951, e infine in "Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici" nel 1989. Come recita il suo statuto del 1989, l'Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici «ha lo scopo di promuovere, intensificare e coordinare le ricerche e gli studi sulla civiltà degli Etruschi e subordinatamente degli altri popoli dell'Italia antica»[1].
Antonio Minto ne è stato il presidente, ininterrottamente, dal 1927 al 1953, incarico che passò dal 1954 a Giacomo Devoto e, in seguito, a Giovanni Pugliese Carratelli e Luisa Banti. Massimo Pallottino fu presidente dal 1972 al 1995[3]; nel 1996 l'incarico passò a Guglielmo Maetzke. Il presidente dell'istituto fino al 2016 è stato Giovannangelo Camporeale, mentre l'attuale presidente è Giuseppe Sassatelli[2].
Dal 1927 tra i compiti dell'istituto vi è quello della pubblicazione della rivista annuale “Studi Etruschi”, pubblicata inizialmente presso l'editore Leo S. Olschki di Firenze e, successivamente, presso l'editore Giorgio Bretschneider di Roma[1].
L’Istituto, inoltre, cura le seguenti collane:
Monumenti Etruschi. Volumi 1 – 13.
Biblioteca di "Studi Etruschi". Volumi 1 – 59.
Capua preromana. Volumi I – X.
Sezioni
L'istituto conta anche su cinque ulteriori sezioni:
Sezione Etruria padana e Italia settentrionale, con sede a Bologna[4].
^abc(IT) Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, su librari.beniculturali.it/it/istituti-culturali/, Mibac - Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali, 2018. URL consultato il 24 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2019).
^(IT) Copia archiviata, su disci.unibo.it, Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici - Sezione Etruria padana e Italia settentrionale - INSEI-SEPIS, 2018. URL consultato il 1º giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2019).
Bibliografia
Massimo Tarantini, Archeologia e scienze naturali in Italia. Il caso dell'organizzazione degli studi etruschi (1925-1932), in Rassegna di Archeologia, s. B, vol. 19 (2002), pp. 321–351.