Hybrid Theory

Disambiguazione – Se stai cercando l'EP dei Linkin Park, vedi Hybrid Theory (EP).
Hybrid Theory
album in studio
ArtistaLinkin Park
Pubblicazione24 ottobre 2000
Durata37:52
Dischi1
Tracce12
GenereNu metal[1]
Alternative metal[2]
Rap metal[2]
EtichettaWarner Bros.
ProduttoreDon Gilmore
Registrazione1999–2000, NRG Recording Studios, North Hollywood (California)
FormatiCD, 2 CD, LP, MC, download digitale, streaming
Altri formati4 LP, 4 LP+5 CD+3 DVD+MC (9 ottobre 2020)
Certificazioni originali
Dischi d'oroFrancia (bandiera) Francia (2)[3]
(vendite: 200 000+)
Portogallo (bandiera) Portogallo[4]
(vendite: 3 500+)
Dischi di platinoArgentina (bandiera) Argentina[5]
(vendite: 40 000+)
Australia (bandiera) Australia (5)[6]
(vendite: 350 000+)
Austria (bandiera) Austria[7]
(vendite: 40 000+)
Belgio (bandiera) Belgio (2)[8]
(vendite: 100 000+)
Brasile (bandiera) Brasile[9]
(vendite: 125 000+)
Canada (bandiera) Canada (5)[10]
(vendite: 320 000+)
Danimarca (bandiera) Danimarca (5)[11]
(vendite: 100 000+)
Europa (bandiera) Europa (4)[12]
(vendite: 4 000 000+)
Finlandia (bandiera) Finlandia[13]
(vendite: 20 000+)
Germania (bandiera) Germania (3)[14]
(vendite: 900 000+)
Giappone (bandiera) Giappone[15]
(vendite: 200 000+)
Messico (bandiera) Messico[16]
(vendite: 150 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda (5)[17]
(vendite: 75 000+)
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi[18]
(vendite: 80 000+)
Polonia (bandiera) Polonia[19]
(vendite: 40 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (6)[20]
(vendite: 1 800 000+)
Singapore (bandiera) Singapore[21]
(vendite: 10 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[22]
(vendite: 80 000+)
Svizzera (bandiera) Svizzera[23]
(vendite: 40 000+)
Ungheria (bandiera) Ungheria[24]
(vendite: 20 000+)
Dischi di diamanteStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[25]
(vendite: 12 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia (2)[26]
(vendite: 100 000+)
Linkin Park - cronologia
Album precedente
Album successivo
(2002)
Logo
Logo del disco Hybrid Theory
Logo del disco Hybrid Theory
Singoli
  1. One Step Closer
    Pubblicato: 28 settembre 2000
  2. Crawling
    Pubblicato: 1º maggio 2001
  3. Papercut
    Pubblicato: 18 giugno 2001
  4. In the End
    Pubblicato: 11 settembre 2001
  5. She Couldn't
    Pubblicato: 13 agosto 2020

Hybrid Theory è il primo album in studio del gruppo musicale statunitense Linkin Park, pubblicato il 24 ottobre 2000 dalla Warner Bros. Records.[27]

Il disco ha venduto oltre 27 milioni di copie in tutto il mondo[28] e negli Stati Uniti d'America è stato certificato disco di diamante,[25] oltre ad aver raggiunto le prime posizioni della classifica Billboard 200.[29]

Nel 2020 la rivista Kerrang! l'ha inserito nella sua lista dei 21 migliori album nu metal di sempre, in seconda posizione.[30]

Antefatti

In seguito alla pubblicazione dell'EP Hybrid Theory (1999), il gruppo riuscì ad ottenere un contratto discografico dalla Warner Bros. Records,[31] grazie anche ai consigli di Jeff Blue, che si unì alla Warner dopo essersi dimesso dalla Zomba. Viste le prime difficoltà a trovare un produttore che finanziasse l'album, Don Gilmore decise di prendere le redini del progetto e assunse Andy Wallace al mixer.

I Linkin Park perciò entrarono negli NRG Recording Studios di North Hollywood (California) verso la fine del 1999 per registrare nuovi brani che sarebbero stati inseriti nell'album di debutto. Durate circa quattro settimane, nel corso delle sessioni il gruppo propose i precedenti brani incisi come Xero ed altri composti successivamente nei vari demo distribuiti in tale anno;[32] per l'occasione le parti rappate di Mike Shinoda vennero massicciamente riscritte e corrette, mentre i ritornelli rimasero perlopiù invariati.[33] A causa dell'assenza di Phoenix, il chitarrista Brad Delson registrò la maggior parte delle linee di basso, ad esclusione di One Step Closer (registrata con Scott Koziol), Papercut, A Place for My Head e Forgotten (registrate con Ian Hornbeck). I Dust Brothers collaborarono invece alla realizzazione di With You.

Shinoda, inoltre, disegnò la copertina dell'album, che illustra un soldato con ali di libellula, simboleggiante il carattere appunto "ibrido" della musica dei Linkin Park: il soldato rappresenta l'aggressività e la dinamica del metal/hard rock, le ali di libellula la leggerezza e l'orecchiabilità dell'hip hop.[34]

Stile e composizione

La musica di Hybrid Theory è il risultato dell'unione di molti stili e ispirazioni differenti. Il cantato di Chester Bennington è influenzato da Depeche Mode, Deftones e Stone Temple Pilots, mentre i riff e la tecnica del chitarrista Brad Delson riprendono Guns N' Roses, The Smiths, U2 e gli stessi Deftones. Il rapping di Shinoda, presente in sette brani, si rifà molto ai The Roots.

I testi parlano invece dei problemi con cui Bennington ha dovuto fare i conti durante l'infanzia e l'adolescenza: violenze sessuali, eccessivo e costante abuso di droga e alcol, il divorzio dei suoi genitori, isolamento, delusioni e fallite relazioni sociali.[35] Secondo quanto spiegato da Shinoda, i testi esprimono sentimenti, esperienze ed «emozioni che provi tutti i giorni e di cui puoi parlare».[36][37] Nel 2002 Bennington dichiarò alla rivista Rolling Stone:[32]

«È facile perdersi nelle cose – pensando "povero, povero me", ed è da questo che provengono canzoni come Crawling: non posso sopportare me stesso. Ma questa canzone tratta del prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Tratta di come io stesso sono il motivo di ciò che provo. C'è qualcosa dentro di me che mi indebolisce.»

Promozione

In anticipazione all'uscita dell'album i Linkin Park hanno presentato come primo singolo One Step Closer, entrato in rotazione radiofonica nelle stazioni statunitensi il 28 settembre 2000.[38] La seconda traccia dell'album è caratterizzata da un'introduzione composta da riff di chitarra e percussioni elettroniche, che sfocia poi in un pezzo di chitarre pesanti e distorte e una batteria aggressiva.[39][40] Nel relativo video musicale è apparso anche Scott Koziol, il quale registrò le linee di basso del brano.[41]

Hybrid Theory è stato pubblicato negli Stati Uniti d'America il 24 ottobre 2000 e alla fine dell'anno entrò nella Billboard 200 alla posizione numero 16[42] e fu certificato disco d'oro cinque settimane dopo l'uscita.

Durante il 2001 sono stati estratti altri tre singoli: Crawling (vincitore di un Grammy Award alla miglior interpretazione hard rock l'anno successivo),[43] Papercut (uscito per il solo mercato internazionale)[44] e In the End (il cui video fu premiato come miglior video rock agli MTV Video Music Awards 2002).[45] Questi brani si succedettero nella Alternative Airplay stilata da Billboard e tra questi soltanto In the End raggiunse la vetta,[46] apparendo inoltre nelle classifiche di tutto il mondo. Tale successo dietro al singolo è in parte dovuto al posizionamento in classifica di Hybrid Theory, giunto secondo nella Billboard 200, alle spalle di The Eminem Show di Eminem.[47] L'album inoltre raggiunse la Top 10 nelle classifiche di Regno Unito, Svezia, Nuova Zelanda, Austria, Finlandia e Svizzera.[48]

Nel 2001 Hybrid Theory vendette 4 800 000 copie in madrepatria, divenendo il disco più venduto dell'anno.[49][50] Inoltre, secondo una stima, l'album continuò a vendere 100 000 copie a settimana all'inizio del 2002. Le vendite proseguirono a ritmo veloce negli anni successivi, e nel 2005 Hybrid Theory venne certificato disco di diamante per aver venduto 10 milioni di copie negli Stati Uniti.[25] Fino al 2013 ha venduto 27 milioni di copie in tutto il mondo,[28] rendendolo il più grande successo del gruppo nonché l'album più venduto del XXI secolo. Dopo il successo dell'album i Linkin Park vennero invitati a partecipare a vari tour e concerti, come l'Ozzfest, il Family Values Tour, il KROQ's Almost Acoustic Christmas, e il tour da loro creato, il Projekt Revolution, che hanno avuto loro stessi come headliner e svariati gruppi di supporto, tra cui Adema, Cypress Hill, Korn, Snoop Dogg e Mudvayne. In quel periodo si riunì al gruppo il bassista originario Phoenix. I Linkin Park tennero un giornale online sul proprio sito ufficiale per tutta la durata dei tour, dal 2001 al 2002, nel quale ogni membro del gruppo inseriva le proprie annotazioni. Nel 2001 i Linkin Park sostennero 324 concerti.[51]

Nel 2001 venne reso disponibile anche il video per la quarta traccia Points of Authority, uscito sotto forma di singolo promozionale in Europa. Il video è composto da riprese da alcuni concerti del gruppo con alcune scene di backstage tratte dall'album video Frat Party at the Pankake Festival.[52] Bourdon, circa la composizione del brano, dichiarò alla rivista statunitense Rolling Stone: «Brad [Delson] scrisse questi riff di chitarra, poi tornò a casa. Mike [Shinoda] decise di dividerli in diverse parti e riarrangiarli al computer»; Delson, nella stessa intervista, elogiò l'abilità di Shinoda, descrivendolo come «un genio del livello di Trent Reznor[32] Intorno allo stesso periodo il brano conclusivo Pushing Me Away fu distribuito sotto forma di disco promozionale in Francia.

L'11 marzo 2002 venne pubblicata un'edizione speciale dell'album riservato esclusivamente al mercato asiatico.[53] Questa versione, oltre a contenere il disco originale, contiene un secondo disco costituito da cinque tracce, di cui tre eseguite dal vivo al Docklands Arena di Londra (Papercut, Points of Authority e A Place for My Head) e le altre due inedite: My December e il rifacimento di High Voltage. Il 20 aprile 2013, in occasione del Record Store Day, il gruppo ha ripubblicato in un numero limitato a 3 000 una speciale edizione in vinile dell'album contenente anche il 10" di One Step Closer.[54]

L'11 agosto 2020 i Linkin Park hanno annunciato un'edizione deluxe di Hybrid Theory volta a celebrare i vent'anni dalla sua pubblicazione. Uscita il 9 ottobre dello stesso anno, il cofanetto contiene l'album originale, il disco di remix Reanimation, l'EP Hybrid Theory, tre DVD (tra cui Frat Party at the Pankake Festival), tutte le b-side pubblicate tra il 2001 e il 2002 e svariate demo, di cui alcune rese disponibili precedentemente negli EP distribuiti dal fan club LP Underground.[55]

Accoglienza

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[2]
Melodic[56]
Melody Maker[57]
NME[58]6/10
Pitchfork[59]7.6/10
Q[60]
Rolling Stone[61]

Le recensioni dell'album furono molto contrastanti. Alcuni critici ebbero impressioni positive: Stephanie Dickison di PopMatters dichiarò che i Linkin Park erano «un gruppo di gran lunga più complesso e talentuoso di certe boy band hard rock», aggiungendo che «loro continueranno ad affascinare e sfidare i suoni standard della musica».[62] Sputnikmusic descrisse Hybrid Theory come «un chiaro album mainstream all'alba del nuovo secolo, e per buone ragioni», e diede all'album tre stelle su cinque. Robert Christgau del Village Voice scrisse che «gli adulti non hanno idea di cosa provano i ragazzi arrabbiati» e diede all'album due stelle più una menzione d'onore, citando Papercut e Points of Authority come vette più alte dell'album.[63] Jenny Eliscu di Rolling Stone commentò che l'album «sprigiona tanta potenza quanto quella dei Limp Bizkit o dei Korn», e lo definì un album che «riflette la frustrazione della vita».[64]

Altre critiche, comunque, sconsigliarono l'album: Sputnikmusic, dopo aver inizialmente apprezzato l'album, dichiarò che «Hybrid Theory ha degli evidenti inconvenienti», descrivendo i riff di chitarra di Brad Delson «spesso insulsi e non originali» e aggiunse che «manca varietà [nell'album]». William Ruhlmann di AllMusic disse che «i Linkin Park hanno uno stile già stracotto» e definì One Step Closer «un tipico sforzo», riferendosi al ritornello.

Riconoscimenti

Malgrado alcune recensioni negative, Hybrid Theory venne inserito in molte classifiche speciali stilate da varie testate musicali e siti internet. Alcune delle più importanti di queste liste che includono Hybrid Theory sono riportate qui di seguito:

Anno Pubblicazione Paese Riconoscimento Posizione
2001 The Village Voice Stati Uniti d'America Pazz & Jop[65] 159
Record Collector Regno Unito Best of 2001[66]
2005 Classic Rock The 100 Greatest Rock Albums of All-Time[67] 72
2006 Rock Sound Francia Les 150 albums de la génération[68] 58
Robert Dimery Stati Uniti d'America 1001 Albums You Must Hear Before You Die[69]
2007 Rock and Roll Hall of Fame The Definitive 200 84
2012 Rock Sound 101 Modern Classic Albums of the Last 15 Years[70] 1

Tracce

Testi e musiche dei Linkin Park, eccetto dove indicato.

Edizione standard

  1. Papercut – 3:05
  2. One Step Closer – 2:36
  3. With You – 3:23 (Linkin Park, The Dust Brothers)
  4. Points of Authority – 3:20
  5. Crawling – 3:29
  6. Runaway – 3:04 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  7. By Myself – 3:10
  8. In the End – 3:36
  9. A Place for My Head – 3:05 (Linkin Park, Mark Wakefield, Dave Farrell)
  10. Forgotten – 3:15 (Linkin Park, Mark Wakefield, Dave Farrell)
  11. Cure for the Itch – 2:37
  12. Pushing Me Away – 3:12
Tracce bonus nell'edizione giapponese
  1. My December – 4:20 (Mike Shinoda)
  2. High Voltage – 3:45
Tracce bonus nell'edizione digitale
  1. My December – 4:19 (Mike Shinoda)
  2. High Voltage – 3:45
  3. Papercut (Live at Yalding House, London, England, 1/12/2001 - BBC One) – 3:09
Tracce bonus nella riedizione deluxe di iTunes del 2013
  1. High Voltage (Live) – 3:38
  2. My December – 4:19 (Mike Shinoda)
  3. Points of Authority (Crystal Method Remix) – 4:56
  4. Papercut (Live at Milton Keynes) – 3:50
CD bonus presente nell'edizione speciale
  1. Papercut (Live at Docklands Arena, London) – 3:13
  2. Points of Authority (Live at Docklands Arena, London) – 3:30
  3. A Place for My Head (Live at Docklands Arena, London) – 3:11 (Linkin Park, Mark Wakefield, Dave Farrell)
  4. My December – 4:20 (Mike Shinoda)
  5. High Voltage – 3:45

20th Anniversary Edition

LP 1/CD 1 – Hybrid Theory
  1. Papercut – 3:04
  2. One Step Closer – 2:37
  3. With You – 3:23 (Linkin Park, The Dust Brothers)
  4. Points of Authority – 3:20
  5. Crawling – 3:28
  6. Runaway – 3:03 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  7. By Myself – 3:09
  8. In the End – 3:36
  9. A Place for My Head – 3:04 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  10. Forgotten – 3:14 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  11. Cure for the Itch – 2:37
  12. Pushing Me Away – 3:11
LP 2-3/CD 2 – Reanimation - Hybrid Theory Reimagined By:
  1. Opening – 1:07
  2. Pts.of.Athrty (Jay Gordon) – 3:45
  3. Enth E Nd (KutMasta Kurt featuring Motion Man) – 3:59
  4. [Chali] – 0:23
  5. Frgt/10 (Alchemist featuring Chali 2na) – 3:31 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  6. P5hng Me A*wy (Mike Shinoda featuring Stephen Richards) – 4:37
  7. Plc.4 Mie HÆd (Amp Live featuring Zion) – 4:20 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  8. X-Ecutioner Style (featuring Black Thought) – 1:49
  9. H! Vltg3 (Evidence featuring Pharoahe Monch & DJ Babu) – 3:30 (Linkin Park, Derek Murphy, Lorenzo Dechalus, Maxwell Dixon)
  10. [Riff Raff] – 0:21
  11. Wth>You (Chairman Hahn featuring Aceyalone) – 4:12 (Linkin Park, The Dust Brothers)
  12. Ntr\Mssion – 0:29
  13. Ppr:Kut (Cheapshot & Jubacca featuring Rasco & Planet Asia) – 3:26
  14. Rnw@y (Backyard Bangers featuring Phoenix Orion) – 3:13 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  15. My<Dsmbr (Mickey P. featuring Kelli Ali) – 4:17
  16. [Stef] – 0:10
  17. By_Myslf (Josh Abraham & Mike Shinoda) – 3:42
  18. Kyur4 th Ich (Chairman Hahn) – 2:32
  19. 1stp Klosr (The Humble Brothers featuring Jonathan Davis) – 5:46
  20. Krwlng (Mike Shinoda featuring Aaron Lewis) – 5:40
LP 4 – Hybrid Theory EP
  1. Carousel – 3:02
  2. Technique (Short) – 0:39
  3. Step Up – 3:54
  4. And One – 4:29
  5. High Voltage – 3:29
  6. Part of Me – 12:44
CD 3 – B-Side Rarities
  1. One Step Closer (Rock Mix) – 2:37
  2. It's Goin' Down (The X-Ecutioners featuring Mike Shinoda & Mr. Hahn) – 4:09 (Mike Shinoda, Joe Hahn, Anthony Williams, Keith Bailey, Rob Aguilar, Melvin Jones, Alvin Joiner)
  3. Papercut (Live from the BBC) – 3:07
  4. In the End (Live BBC Radio One) – 3:25
  5. Points of Authority (Live BBC Radio One) – 3:24
  6. High Voltage – 3:44
  7. Step Up (1999 Demo) – 3:54
  8. My December – 4:21
  9. A Place for My Head (Live at Docklands Arena, London) – 3:10 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  10. Points of Authority (Live at Docklands Arena, London) – 3:29
  11. Papercut (Live at Docklands Arena, London) – 3:12
  12. Buy Myself Remix (Marilyn Manson) – 4:27
CD 4 – LPU Rarities
  1. In the End (Demo) – 3:48
  2. Dedicated (1999 Demo) – 3:11 (Mike Shinoda, Brad Delson, Joe Hahn, Chester Bennington)
  3. With You (Live at Docklands Arena, London) – 3:22 (Linkin Park, The Dust Brothers)
  4. High Voltage (Live at Docklands Arena, London) – 4:02
  5. Points of Authority (Demo) – 3:00
  6. Stick and Move ("Runaway" Demo 1998) – 0:55 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  7. Esaul ("A Place for My Head" Demo) – 3:06 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  8. Oh No ("Points of Authority" Demo) – 2:04
  9. Slip (1998 Unreleased Hybrid Theory Demo) – 3:28 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  10. Grr (1999 Demo) – 0:26
  11. So Far Away (Unreleased 1998) – 2:50
  12. Coal (Unreleased Demo 1997) – 3:37
  13. Forgotten (Demo) – 3:44 (Linkin Park, Mark Wakefield)
  14. Sad ("By Myself" Demo 1999) – 1:08
  15. Hurry (1999 Demo) – 2:34
  16. Blue (1998 Unreleased Hybrid Theory Demo) – 3:27
  17. Chair (1999 "Part of Me" Demo) – 1:56
  18. Pts.of.Athrty (Crystal Method Remix) – 4:58
CD 5 – Forgotten Demos
  1. Dialate (Xero Demo) – 3:24 (Mike Shinoda, Mark Wakefield, Clifford Smith, Robert Diggs, Corey Woods)
  2. Pictureboard (Demo) – 4:01 (Mike Shinoda, Brad Delson, Joe Hahn, Mark Wakefield, Barry White)
  3. She Couldn't (Demo) – 5:05 (Mike Shinoda, Brad Delson, Chester Bennington, Brad Baker, Lance Quinn, Joe Thomas, Milo Berger, Erik Meltzer, Donnie Lewis, Yasiin Bey)
  4. Could Have Been (Demo) – 4:37
  5. Reading My Eyes (Xero Demo) – 2:59 (Mike Shinoda, Mark Wakefield)
  6. Rhinestone (Xero Demo) – 3:40 (Mike Shinoda, Brad Delson, Joe Hahn, Mark Wakefield)
  7. Esaul (Xero Demo) – 3:07 (Mike Shinoda, Brad Delson, Joe Hahn, Mark Wakefield)
  8. Stick N Move (Demo) – 3:17 (Mike Shinoda, Mark Wakefield)
  9. Carousel (Demo) – 2:58
  10. Points of Authority (Demo) – 3:20
  11. Crawling (Demo) – 3:49
  12. SuperXero (By Myself Demo) – 3:18
DVD 1
  1. Frat Party at the Pankake Festival
DVD 2
  1. Projekt Revolution 2002
    • With You
    • Runaway
    • Papercut
    • Points of Authority
    • Step Up
    • Pushing Me Away
    • In the End
    • A Place for My Head
    • Forgotten
    • It's Goin' Down
    • Crawling
    • My December
    • Mr. Hahn Solo
    • By Myself
    • My Own Summer
    • One Step Closer
  2. The Sequel to the DVD with the Worst Name We've Ever Come Up With
DVD 3
  1. The Fillmore 2001
    • With You
    • Runaway
    • Papercut
    • By Myself
    • Points of Authority
    • High Voltage
    • Crawling
    • Pushing Me Away
    • And One
    • In the End
    • A Place for My Head
    • Forgotten
    • One Step Closer
  2. Rock am Ring 2001
    • With You
    • Runaway
    • Papercut
    • By Myself
    • Points of Authority
    • High Voltage
    • Crawling
    • Pushing Me Away
    • And One
    • In the End
    • A Place for My Head
    • Forgotten
    • One Step Closer
MC – Sampler
  • Lato A
  1. One Step Closer – 2:37
  • Lato B
  1. With You – 3:23 (Linkin Park, The Dust Brothers)

Formazione

Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note di copertina:[71]

Gruppo
Altri musicisti
  • Ian Hornbeck – basso (tracce 1, 9 e 10)
  • Scott Koziol – basso (traccia 2)
  • The Dust Brothers – beat aggiuntivi (traccia 3)
Produzione

Classifiche

Classifiche di fine anno

Classifica (2001) Posizione
Australia[80] 15
Austria[81] 6
Belgio (Fiandre)[82] 8
Finlandia[83] 5
Germania[84] 4
Irlanda[85] 12
Italia[86] 33
Nuova Zelanda[87] 1
Paesi Bassi[88] 47
Regno Unito[89] 13
Stati Uniti[90] 6
Svezia[91] 3
Svizzera[92] 29
Classifica (2002) Posizione
Australia[93] 17
Austria[94] 23
Belgio (Fiandre)[95] 39
Germania[96] 45
Nuova Zelanda[97] 11
Paesi Bassi[98] 53
Regno Unito[89] 85
Stati Uniti[99] 5
Svezia[100] 58
Svizzera[92] 30
Classifica (2017) Posizione
Italia[101] 87
Classifica (2020) Posizione
Belgio (Fiandre)[102] 100
Germania[103] 100
Classifica (2021) Posizione
Belgio (Fiandre)[104] 125
Belgio (Vallonia)[105] 182
Portogallo[106] 44
Stati Uniti[107] 196
Classifica (2022) Posizione
Belgio (Fiandre)[108] 102
Belgio (Vallonia)[109] 156
Classifica (2023) Posizione
Portogallo[110] 27
Ungheria[111] 94

Classifiche di fine decennio

Classifica (2000–2009) Posizione
Stati Uniti[112] 11

Note

  1. ^ Linkin Park - Hybrid Theory, su Ondarock, 24 ottobre 2006. URL consultato il 3 luglio 2012.
  2. ^ a b c (EN) Neil Z. Yeung, Hybrid Theory, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 9 giugno 2024.
  3. ^ (FR) Linkin Park - Hybrid Theory – Les certifications, su SNEP. URL consultato il 26 dicembre 2019.
  4. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semana 23 de 2024 (31/5/2024 até 6/6/2024) (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 27 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2024).
  5. ^ (ES) Capif, su Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  6. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 2006 Albums, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 1º ottobre 2013.
  7. ^ (DE) Linkin Park - Hybrid Theory – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 5 settembre 2010.
  8. ^ (NL) GOUD EN PLATINA - albums 2008, su Ultratop. URL consultato l'11 marzo 2018.
  9. ^ (PT) Linkin Park – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 20 giugno 2010.
  10. ^ (EN) Hybrid Theory – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 4 marzo 2019.
  11. ^ (DA) Hybrid Theory, su IFPI Danmark. URL consultato il 6 febbraio 2024.
  12. ^ (EN) IFPI Platinum Europe Awards – 2009, su International Federation of the Phonographic Industry. URL consultato il 13 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2013).
  13. ^ (FI) Musiikkituottajat - Tilastot - Kulta- ja platinalevyt, su Musiikkituottajat. URL consultato il 5 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012).
  14. ^ (DE) Linkin Park – Hybrid Theory – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 4 marzo 2019.
  15. ^ (JA) リンキン・パーク - ハイブリット・セオリー – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 15 maggio 2024.
  16. ^ (ES) Certificaciones, su Asociación Mexicana de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 5 maggio 2018. Digitare "Hybrid Theory" in "Título".
  17. ^ (EN) RIANZ, su Recorded Music NZ. URL consultato il 5 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2007).
  18. ^ (NL) Goud & Platina, su Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 15 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  19. ^ (PL) bestsellery i wyróżnienia, su Związek Producentów Audio-Video. URL consultato il 14 novembre 2015.
  20. ^ (EN) Hybrid Theory, su British Phonographic Industry. URL consultato il 9 luglio 2021.
  21. ^ (EN) RIAS Gold and Platinum Awards - 2021, su Recording Industry Association Singapore. URL consultato il 25 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2023).
  22. ^ (SV) Linkin Park – Sverigetopplistan, su Sverigetopplistan. URL consultato il 13 luglio 2009.
  23. ^ (DE) Edelmetall, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 4 marzo 2019.
  24. ^ (HU) Arany- és platinalemezek › Adatbázis - 2002, su Hivatalos magyar slágerlisták, Magyar Hangfelvétel-kiadók Szövetsége. URL consultato il 2 aprile 2021.
  25. ^ a b c (EN) Linkin Park - Hybrid Theory – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 16 settembre 2020.
  26. ^ Hybrid Theory (certificazione), su FIMI. URL consultato il 27 dicembre 2021.
  27. ^ (EN) HYBRID THEORY, su Linkin Park. URL consultato il 26 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2015).
  28. ^ a b (EN) LINKIN PARK ANNOUNCED AS SATURDAY HEADLINER + FALL OUT BOY AS MAIN SUPPORT, su Download Festival, 5 novembre 2013. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
  29. ^ a b (EN) Linkin Park - Chart history (Billboard 200), su Billboard. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  30. ^ (EN) Sam Law, The 21 greatest nu-metal albums of all time – ranked, su Kerrang!, 17 giugno 2020. URL consultato il 4 gennaio 2023.
  31. ^ (EN) Alan Sculley, Rappin' and rockin' in Linkin Park, su madison.com, 31 gennaio 2002. URL consultato il 22 aprile 2013 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  32. ^ a b c (EN) David Fricke, Interview: Linkin Park, su Rolling Stone, 14 marzo 2002. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2018).
  33. ^ Linkin Park demos, su Linkin Park Association. URL consultato il 19 agosto 2007.
  34. ^ Filmato audio Bennington talks about the hybrid theory soldier, su YouTube.
  35. ^ (EN) Chester Bennington biography, su Linkin Park Association. URL consultato il 19 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2007).
  36. ^ BBC Radio 1, Evening Session Interview with Steve Lamacq, June 13, 2001
  37. ^ (EN) BBC Session Interview, su The Linkin Park Times. URL consultato il 19 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2008).
  38. ^ (EN) Linkin Park, 15 years ago, the band's first single came out., su Twitter, 28 settembre 2015. URL consultato il 28 settembre 2015.
  39. ^ (EN) One Step Closer facts, su songfacts.com. URL consultato il 29 settembre 2007.
  40. ^ (EN) Sputnikmusic review, su Sputnikmusic. URL consultato il 29 settembre 2007.
  41. ^ Filmato audio Linkin Park - One Step Closer (Video), su YouTube.
  42. ^ (EN) 2000 charts, su Billboard. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2008).
  43. ^ (EN) Linkin Park at Yahoo! Music, su Yahoo!. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2008).
  44. ^ (EN) Jason Lipshutz, The Story Behind Every Song on Linkin Park's 'Hybrid Theory': 20th Anniversary Track-By-Track, su Billboard, 5 ottobre 2020. URL consultato il 6 ottobre 2020.
  45. ^ (EN) MTV Video Music Awards History: Best Rock Video, su Rock on the Net. URL consultato il 22 aprile 2013.
  46. ^ (EN) Linkin Park - Chart history (Alternative Airplay), su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2012.
  47. ^ (EN) 2002 charts, su Billboard. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2008).
  48. ^ (EN) Linkin Park international charts, su rockdetector.com. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2008).
  49. ^ (EN) MUSIC; New Ideas From the Top of the Charts, su The New York Times. URL consultato il 16 dicembre 2007.
  50. ^ (EN) Hybrid Theory tops best-sellers of 2001, su MTV. URL consultato il 16 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2012).
  51. ^ Linkin Park Tour Journal, su forfeitthegame.com. URL consultato il 29 settembre 2007 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2008).
  52. ^ Filmato audio Linkin Park - Points Of Authority, su YouTube.
  53. ^ (EN) Hybrid Theory Special Edition CD, su forfeitthegame.com. URL consultato il 9 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2008).
  54. ^ (EN) Adam, "Hybrid Theory" on Vinyl Once Again for Record Store Day, su Linkin Park, 17 aprile 2013. URL consultato il 20 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2013).
  55. ^ (EN) Heran Mamo, Linkin Park Celebrates 20th Anniversary of 'Hybrid Theory' With Special Reissue, Hear Previously Unreleased Track, su Billboard, 13 agosto 2020. URL consultato il 13 agosto 2020.
  56. ^ (EN) Johan Wippsson, Hybrid Theory, su Melodic. URL consultato il 5 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2013).
  57. ^ (EN) Linkin Park: Hybrid Theory, in Melody Maker, 14 novembre 2000, p. 51.
  58. ^ (EN) Noel Gardner, Linkin Park: Hybrid Theory, su NME, 12 settembre 2005. URL consultato il 5 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2016).
  59. ^ (EN) Gabriel Szatan, Linkin Park: Hybrid Theory (20th Anniversary Edition), su Pitchfork, 10 ottobre 2020. URL consultato il 5 settembre 2021.
  60. ^ (EN) Linkin Park: Hybrid Theory, in Q, n. 172, gennaio 2001, p. 111.
  61. ^ (EN) Matt Diehl, Hybrid Theory, su Rolling Stone, 7 dicembre 2000. URL consultato il 5 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2013).
  62. ^ (EN) Stephanie Dickison, PopMatters review, su PopMatters. URL consultato il 29 settembre 2007.
  63. ^ (EN) Robert Christgau: CG: Linkin Park, su Robert Christgau. URL consultato il 29 settembre 2007.
  64. ^ (EN) Jenny Eliscu, New Faces, in Rolling Stone, 18 gennaio 2001, p. 29.
  65. ^ (EN) Pazz & Jop Critics Poll of 2001, su The Village Voice. URL consultato il 4 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2008).
  66. ^ (EN) A Selection of Lists from Record Collector Magazine, su rocklistmusic.co.uk. URL consultato il 18 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2018).
  67. ^ (EN) Classic Rock - The 100 Greatest Rock Albums of All-Time, su pub37.bravenet.com. URL consultato il 4 novembre 2007.
  68. ^ (EN) Les 150 Albums De La Génération, su pub37.bravenet.com. URL consultato il 18 agosto 2007.
  69. ^ (EN) Robert Dimery, 1001 Albums You Must Hear Before You Die, in Universe, New York, 7 febbraio 2006, p. 910, ISBN 0-7893-1371-5.
  70. ^ (EN) Exclusive: Rock Sound's 101 Modern Classic Albums!, su Rock Sound, 20 giugno 2012. URL consultato il 22 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2012).
  71. ^ (EN) Note di copertina di Hybrid Theory, Linkin Park, Warner Bros. Records, 9362-47755-2, CD, 24 ottobre 2000.
  72. ^ a b c d e f g h i j k l m n (NL) Linkin Park - Hybrid Theory, su Ultratop. URL consultato il 22 aprile 2013.
  73. ^ (EN) Linkin Park - Chart history (Billboard Canadian Albums), su Billboard. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  74. ^ (EN) Nielsen Business Media, Inc., Hits of the World - Eurochart, su Billboard, 27 ottobre 2001, p. 51. URL consultato il 22 aprile 2013.
  75. ^ (JA) ア・サウザンド・サンズ リンキン・パーク, su Oricon. URL consultato il 22 aprile 2013.
  76. ^ (PL) Polish album chart archives, su OLiS. URL consultato il 15 maggio 2008.
  77. ^ (EN) Official Albums Chart Top 100: 28 October 2001 - 03 November 2001, su Official Charts Company. URL consultato il 1º novembre 2015.
  78. ^ (EN) Official Rock & Metal Albums Chart Top 40: 08 April 2001 - 14 April 2001, su Official Charts Company. URL consultato il 1º novembre 2015.
  79. ^ (HU) Archívum › Kereső - előadó/cím szerint - Linkin Park, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2012).
  80. ^ (EN) ARIA Charts - End Of Year Charts - Top 100 Albums 2001, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 10 marzo 2016.
  81. ^ (DE) Jahreshitparade 2001, su austriancharts.at. URL consultato il 10 marzo 2016.
  82. ^ (NL) Jaaroverzichten 2001 (Vl), su Ultratop. URL consultato il 10 marzo 2016.
  83. ^ La prima classifica è quella degli album più venduti degli artisti locali nel 2001 in Finlandia, mentre la seconda fa riferimento agli album stranieri:
  84. ^ (EN) Album – Jahrescharts 2001, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 10 marzo 2016.
  85. ^ (EN) Best of 2001, su Irish Recorded Music Association. URL consultato il 10 marzo 2016.
  86. ^ Andrea Laffranchi, Nell'anno della crisi vince Vasco, su Corriere della Sera, 8 gennaio 2002. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  87. ^ (EN) Top Selling Albums of 2001, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  88. ^ (NL) Jaaroverzichten 2001, su Dutch Charts. URL consultato il 10 marzo 2016.
  89. ^ a b (EN) End of Year Album Chart Top 100 - 2001, su Official Charts Company. URL consultato il 10 marzo 2016.
  90. ^ (EN) 2001: Billboard 200 Albums, su Billboard. URL consultato il 10 marzo 2016.
  91. ^ (SV) Årslista Album – År 2001, su Sverigetopplistan. URL consultato il 10 marzo 2016.
  92. ^ a b (DE) Schweizer Jahreshitparade 2001, su Schweizer Hitparade. URL consultato il 10 marzo 2016.
  93. ^ (EN) ARIA Charts - End Of Year Charts - Top 100 Albums 2002, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 10 marzo 2016.
  94. ^ (DE) Jahreshitparade 2002, su austriancharts.at. URL consultato il 10 marzo 2016.
  95. ^ (NL) Jaaroverzichten 2002 (Vl), su Ultratop. URL consultato il 10 marzo 2016.
  96. ^ (DE) Jahrescharts 2002, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 10 marzo 2016.
  97. ^ (EN) Top Selling Albums of 2002, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2016).
  98. ^ (NL) Jaaroverzichten 2002, su Dutch Charts. URL consultato il 10 marzo 2016.
  99. ^ (EN) 2002: Billboard 200 Albums, su Billboard. URL consultato il 10 marzo 2016.
  100. ^ (SV) Årslista Album – År 2002, su Sverigetopplistan. URL consultato il 10 marzo 2016.
  101. ^ Classifica annuale 2017 (dal 30.12.2016 al 28.12.2017), su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 30 aprile 2018.
  102. ^ (NL) Jaaroverzichten 2020, su Ultratop. URL consultato il 18 dicembre 2020.
  103. ^ (DE) Top 100 Album-Jahrescharts 2020, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 23 dicembre 2020.
  104. ^ (NL) Jaaroverzichten 2021, su Ultratop. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  105. ^ (FR) Rapports annuels 2021, su Ultratop. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  106. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semanas 01 a 52 de 2021 - De 01/01/2021 a 30/12/2021 (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 26 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2022).
  107. ^ (EN) Year-End Charts - Billboard 200 Albums - 2021, su Billboard. URL consultato il 2 dicembre 2021.
  108. ^ (NL) Jaaroverzichten 2022, su Ultratop. URL consultato il 23 gennaio 2023.
  109. ^ (FR) Rapports annuels 2022, su Ultratop. URL consultato il 23 gennaio 2023.
  110. ^ (PT) TOP AFP/AUDIOGEST - Semanas 01 a 52 de 2023 - De 30/12/2022 a 28/12/2023 (PDF), su Associação Fonográfica Portuguesa. URL consultato il 10 febbraio 2024 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2024).
  111. ^ (HU) Album Top 100 - digitális és fizikai értékesítés alapján - 2023, su Hivatalos magyar slágerlisták. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  112. ^ (EN) Decade End Charts – Billboard 200 Albums, su Billboard, 2009. URL consultato il 23 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2012).

Collegamenti esterni

Strategi Solo vs Squad di Free Fire: Cara Menang Mudah!