Nato a Taranto nel 1930, figlio primogenito di Mario Giannettini, un ufficiale della Regia Marina (genio navale), Guido mostra fin da giovanissimo un'incontenibile passione per gli studi storico - militari.
Nel mese di aprile del 1968 partecipò ad un viaggio nella Grecia dei colonnelli insieme a 60 studenti della "Lega degli studenti greci fascisti in Italia" e a 51 studenti italiani neo-fascisti, organizzato dalla giunta militare greca[5]. Secondo Frédéric Laurent, autore di “L'Orchestra Nera” (p. 75), "più della metà degli italiani (...) tornati da Atene si convertirono improvvisamente all'anarchismo, alla sinistra o al comunismo, preferibilmente filo-cinese"[6]. Nel 1969 accompagnò una delegazione di militari italiani in Germania Ovest per preparare l'acquisto di carri armati Leopard[7]. Secondo l'opuscolo svizzero, fatto dagli stessi amici di Giannettini, egli era un importante agente del SIFAR e successivamente del SID ("Agente Z")[8].
Durante un'audizione in Commissione parlamentare sul terrorismo (guidata dal senatore Giovanni Pellegrino), l'allora ministro della difesa italiano riconobbe ufficialmente che Giannettini era stato nei libri paga dei servizi segreti italiani[7]. Franco Freda, il quale fu assolto nel processo relativo alla strage del 1969 a piazza Fontana, ha dimostrato pubblicamente stima e fiducia nei confronti di Giannettini il quale aveva affermato di aver scelto Freda per infiltrare gruppi di sinistra[7]. Secondo il magistrato Guido Salvini, responsabile delle indagini relative all'attentato di piazza Fontana del 1969, “Guido Giannettini ha anche avuto contatti con Yves Guérin-Sérac in Portogallo, fin dal 1964"[9].
L'agente Zeta
Giannettini, per il suo ruolo di giornalista, fu reclutato dal SID nel 1965. Nel maggio 1969 questi aveva inviato un rapporto al servizio in cui avvisava "che erano in preparazione attentati in luoghi chiusi"[10]. Il nome di Guido Giannettini, in connessione con l'attentato di piazza Fontana del dicembre 1969, viene associato a quello di Agente Zeta.
Nel Natale del 1971, in una cassetta di sicurezza della Banca Popolare di Montebelluna, cointestatata alla madre e alla zia di Giovanni Ventura, vengono rinvenuti documenti di sicura provenienza dei servizi segreti italiani[11]. Uno tra i documenti reca la sigla KSD/VI M ed il numero progressivo 0281. Giovanni Ventura confiderà nel marzo 1973 al giudice D'Ambrosio di essere entrato in contatto con tale Guido Giannettini (alias agente Zeta, alias Adriano Corso), autore delle veline che lui conservava nella cassetta di sicurezza. Il contatto avviene in occasione di un incontro a tre, del 1967, tra lui, il Giannettini e un agente del controspionaggio rumeno.
A maggio, quando la magistratura milanese ordinerà la perquisizione dell'abitazione di Guido Giannettini, la polizia troverà documenti identici a quelli rinvenuti nella cassetta di sicurezza della banca. Si tratta, infatti, di documenti che possono essere definiti gli archetipi dei documenti in possesso di Ventura. Il documento rinvenuto nella casa di Giannettini reca la stessa sigla del documento di cui sopra (KSD/VI M) ed il numero progressivo immediatamente successivo 0282[12]. L'agente Zeta, però, il 9 aprile, era stato fatto fuggire a Parigi dal capitano Antonio Labruna, dell'ufficio D del SID.
Il SID, interpellato nuovamente e incalzato dagli eventi, il 12 luglio 1973, dichiarerà per voce del generale Vito Miceli (comandante del servizio dal 1970) trattarsi di "notizie da considerarsi segreto militare", che, pertanto, "non possono essere rese note". Nel gennaio 1974 fu emesso mandato di cattura nei suoi confronti ma ancora nell'aprile il capitano Labruna incontrò per l'ultima volta Giannettini a Parigi per rifornirlo di denaro[13][14]. Il 14 agosto 1974 si costituì al consolato italiano di Buenos Aires. Fu condannato il 23 febbraio 1979 in primo grado all'ergastolo per strage al processo di Catanzaro e poi assolto in appello il 20 marzo 1981[1] e scarcerato (sentenza confermata in Cassazione nel 1982), entrando quindi in totale anonimato.
Reso cieco dal diabete, morì a Roma il 12 maggio 2003. Il libro di memorie lo ha scritto una sua amica, Mary Pace, senza grandi risultati.
Opere
Tecniche della guerra rivoluzionaria, 1965 (ristampa anastatica: Edizioni di Ar, Avellino, 2018 collana "I Gialli Politici")
Drieu La Rochelle: il mito dell'Europa (con Adriano Romualdi e Mario Prisco), Edizioni del Solstizio, Roma 1965 (ora riedito per Passaggio Al Bosco Edizioni, Firenze 2020)
Le Mani Rosse sulle Forze Armate, (con Pino Rauti), Savelli, 1966
Pekino tra Washington e Mosca, 1972, Giovanni Volpe Editore
Dietro la Grande muraglia : la rivoluzione culturale, il conflitto russo-cinese, la liquidazione del maoismo, 1979, Ciacci
Le origini storiche della libertà, 1980, Giovanni Volpe Editore
URSS il crollo, 1992, Settimo Sigillo
Curatele
Saint-Paulien - Adolf Hitler, memorie d'oltretomba, edizione italiana e note a cura di Gianfranco De Turris e Guido Giannettini, Edizioni del Borghese, Milano, 1970.
Note
^abGuido Giannettini - Biografia, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 27 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2013).
^According to a brochure edited in Switzerland, Giorgio Freda « nazi maoïste » ou révolutionnaire inclassable ? followed by Rapport Giannettini sur la stratégie de la tension et de quatre textes sur la révolution européenne, edited by the « Comité de solidarité pour Giorgio Freda » in Lausanne, supplement to Avant-Garde, n°8, imprimerie du Nouvel Ordre social à Genève, 60 pages (quoted by René Monzat, 1992, p.91
^Judge Guido Salvini hearing before the Italian Parliamentary Commission of investigation on terrorism in Italy, 9th session of 12 February 1997 (9ª SEDUTA - MERCOLEDI 12 FEBBRAIO 1997, Presidenza del Presidente PELLEGRINO, quoted by Daniele Ganser, NATO's Secret Armies: Organizzazione Gladio and Terrorism in Western Europe, 2005, p.120, ISBN 0-7146-8500-3)
^Giuseppe De Lutiis, I Servizi Segreti in Italia, 2010 Sperling & Kupfler, pag.240
^Giorgio Boatti, Piazza Fontana, ISBN 88-07-12006-2 ristampa 2009, p.258 nota 18
^Giorgio Boatti, Piazza Fontana, edizione Einaudi ISBN 88-07-12006-2 ristampa 2009, p.258 nota 18
^Giuseppe De Lutiis, I Servizi Segreti in Italia, 2010 Sperling & Kupfler, p.244
^Giorgio Boatti, Piazza Fontana, edizione Einaudi ISBN 88-07-12006-2 ristampa 2009, p.276
Bibliografia
Mary Pace, Piazza Fontana. L'inchiesta: parla Giannettini, Baldoni-Provvisionato, 2009