La gara è passata alla storia per il rifiuto da parte dei migliori piloti di disputare la seconda parte della gara, interrotta in precedenza per l'arrivo di un violento temporale.
Già prima della partenza c'erano state lamentele da parte di alcuni piloti, che ritenevano eccessivamente pericoloso gareggiare in caso di pista bagnata a causa dell'asfalto che diventava troppo scivoloso in tale condizione. Il via alla gara venne dato con pista asciutta, ma con minacciose nuvole sul tracciato. Pierfrancesco Chili condusse la corsa dopo essere riuscito a superare in partenza il detentore della pole positionKevin Schwantz, entrambi inseguiti da Wayne Rainey e Christian Sarron, ma dopo breve tempo l'arrivo della pioggia spinse Schwantz ad alzare il braccio per chiedere la sospensione della gara.
Il direttore di gara sospese la corsa e i migliori piloti si riunirono e pretesero una sessione di prova sulla pista bagnata, prima di riaprire le ostilità: tale richiesta non fu accolta dagli organizzatori e per tutta risposta la maggioranza dei piloti decise di boicottare la seconda delle manches in cui era stata frazionata la corsa. A tal proposito Eddie Lawson dichiarò che il manto d'asfalto non riusciva a drenare correttamente la pioggia, perciò non vi era modo di gareggiare in tali condizioni[1].
A differenza dei colleghi, Chili volle continuare la gara che lo aveva visto in testa nella prima frazione e, riuscendo a non cadere nel bel mezzo del diluvio, riuscì a vincere la gara tra il sarcasmo dei piloti ritiratisi.