Il Gran Premio di Germania 1977 è stata l'undicesima prova della stagione 1977 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 31 luglio 1977 sull'Hockenheimring. La gara è stata vinta dall'austriaco Niki Lauda, su Ferrari. Ha preceduto sul traguardo il sudafricano Jody Scheckter su Wolf-Ford Cosworth e il tedesco Hans-Joachim Stuck su Brabham-Alfa Romeo.
Enzo Ferrari propose l'istituzione di un Torneo europeo di F1, basato di dieci gare e riservato a piloti non iscritti nel mondiale, che avrebbe dovuto comprendere la Coppa Europa F.1 Dino Ferrari, gara da tenersi sul Circuito di Imola il 25 settembre.[1]
Nell'edizione del 1976, la Nordschleife era stata teatro del grave incidente di Niki Lauda e per tale ragione il Gran Premio di Germania abbandonò il Nürburgring per trasferirsi ad Hockenheim. Quest'ultimo aveva già ospitato il Gran Premio di Germania nel 1970. La decisione del trasferimento venne presa dopo una visita sul circuito di alcuni piloti, tra cui lo stesso Lauda.
La scelta non era particolarmente gradita agli organizzatori, vista la minor capacità di accogliere spettatori del circuito di Hockenheim rispetto al Nürburgring.[2] Il circuito veniva utilizzato nella stagione anche dal campionato europeo di F2. La gara del 17 aprile, il Deutschland Trophäe Jim Clark Gedächtnisrennen, aveva visto la vittoria di Jochen Mass su March-BMW.
La Ferrari presentò una modifica dell'aerodinamica della sua vettura 312 T2. Vennero testate, durante le prove due pendici posteriori, per cercare di limitare le turbolenze dell'aria.[3] La Wolf impiegò nuovamente la WR2.
Il numero degli iscritti alla gara calò a 32 unità, contro le 42 del gran premio precedente. Non parteciparono più a gare mondiali la LEC e la McGuire, così come non si iscrissero alla gara tedesca i team privati British Formula 1 Racing, Melchester Racing, e Hexagone of Highgate. La McLaren iscrisse solo le due vetture usuali, mentre la RAM presentò una sola vettura, che però non prese parte nemmeno alle prove. Anche la Renault saltò l'appuntamento a Hockenheim, per la scarsa affidabilità ancora mostrata dal motore turbo.[4]
L'ATS, che gestiva vetture Penske, iscrisse una seconda monoposto, facendo così esordire nel mondiale il pilota locale Hans Heyer, che aveva una certa esperienza soprattutto nelle gare per vetture turismo. La BRM iscrisse il belga Teddy Pilette, in luogo di Guy Edwards. Pilette mancava dal Gran Premio del Belgio 1974, corso con una Brabham. Inizialmente era stato indicato Brian Henton.[4] A causa dell'elevato numero di iscritti inizialmente gli organizzatori non accettarono l'iscrizione di Arturo Merzario. Il pilota comasco venne ammesso dopo aver presentato ricorso.[5] Si decise infine che per tutto il 1977 sarebbe stato ammesso un numero illimitato di vetture alle prove del mondiale, eventualmente provvedendo a delle prequalifiche, come nel caso del Gran Premio di Gran Bretagna.[1] La CSI decise comunque di limitare a 24 il numero delle vetture ammesse al via.[6]
Nelle prove della settimana precedente il gran premio il miglior tempo fu di Niki Lauda, in 1'53"64, davanti a Reutemann e Jacques Laffite.[4]
A causa della legge anti tabacco in vigore in Germania Ovest vennero cancellate alcune scritte pubblicitarie su Lotus e McLaren, mentre curiosamente la Shadow continuò a portare come sponsor una marca di sigari.[7]
Nella prima giornata di prove il migliore tempo fu fatto segnare da James Hunt su McLaren in 1'53"68, che precedette Jacques Laffite e John Watson. Hunt fu il solo tra i primi cinque della classifica a utilizzare di un motore a 8 cilindri, a differenza di Laffite, Watson e il duo della Ferrari che disponevano di vetture con motori a 12 cilindri, considerati più favoriti sui lunghi rettilinei del tracciato tedesco. Tra l'altro sia la Brabham che la Ferrari contestarono il tempo attribuito dai cronometristi dall'inglese. La sessione pomeridiana fu penalizzata dall'arrivo della pioggia, tanto che nessun pilota fu capace di migliorarsi.[3]
Nelle prime prove libere del sabato Jochen Mass fu autore di un incidente alla prima chicane che lo portò a distruggere la sua vettura; fu costretto a proseguire le prove col muletto. Jody Scheckter conquistò la pole, la seconda per lui nel mondiale, la prima e unica per la Wolf, in 1'53"07. Il sudafricano sfrutta la scia creata sui lunghi rettilinei del circuito tedesco dal fratello Ian, che era al volante di una March. La prima fila venne completata da John Watson. Il tempo di Hunt venne battuto anche da Niki Lauda, che chiuse terzo.[6]
Nella sessione di qualifica[8] si è avuta questa situazione:
Prima della gara la Theodore Racing, scuderia di proprietà di un magnate di Hong Kong Teddy Yip, che utilizzava una Ensign, offrì a Patrick Tambay un nuovo contratto. Il contratto però, redatto in ideogrammi cinesi, venne rifiutato da Tambay. In risposta al rifiuto il team minacciò di non far partire il francese per la gara. Solo l'intervento di Bernie Ecclestone consentì al francese di partire regolarmente.[10] Sempre alla domenica una grande gru trasportata da un camion abbatté il tabellone che segnava la classifica lungo il rettilineo dei box. La struttura cadde a terra sfiorando un gruppo di persone; vennero colpiti da frammenti, tra gli altri, anche Mauro Forghieri e un giornalista italiano.[10]
Jody Scheckter mantenne il comando della gara al via, precedendo John Watson, James Hunt e Niki Lauda. L'austriaco passò Hunt già nel corso del primo giro. Completavano le prime posizioni Hans-Joachim Stuck, Jacques Laffite, Carlos Reutemann e Mario Andretti. Vi fu un incidente al via tra Alan Jones e Clay Regazzoni. Prese così il via dai box anche il pilota locale Hans Heyer con una Penske del team tedesco ATS, che non si era qualificato per la gara, ma che decise di avviarsi quale "riserva", anche se ben due piloti nelle qualifiche (Patrick Nève ed Emilio de Villota) avevano ottenuto un tempo migliore del suo ed erano considerate riserve ufficiali. Il tedesco rimase in pista per nove giri, prima di essere costretto al ritiro per un guasto alla trasmissione. Fu l'ultimo caso di partenza abusiva in un GP di Formula 1: prima di lui partirono non autorizzati, dopo aver mancato la qualificazione nelle prove ufficiali, Tim Schenken in USA 1974 - su Lotus Ford- e l'austriaco Harald Ertl su Hesketh Ford, in Francia 1976.
La gara di Watson terminò dopo otto giri, quando il pilota nord-irlandese fu costretto al ritiro per un guasto al propulsore. Al tredicesimo giro Lauda attaccò Scheckter nel lungo rettilineo, prima di passarlo all'entrata del Motodrome. Il sudafricano resistette all'attacco di Hunt, e rimase in seconda posizione.
Il caldo e la natura della pista, molto veloce, misero in crisi molti motori. Al trentatreesimo giro fu infatti il Cosworth di James Hunt a rompersi, costringedo l'inglese al ritiro. Ora, dietro a Niki Lauda, si trovavano Jody Scheckter, Hans-Joachim Stuck, Carlos Reutemann, Mario Andretti, Vittorio Brambilla e Ronnie Peterson. Un giro dopo anche Andretti fu costretto ad abbandonare il gran premio col motore rotto e, poco dopo, Brambilla venne passato da Peterson. Al giro 38 l'italiano riprese la posizione allo svedese. Peterson fu poi costretto anch'egli al ritiro, sempre a causa del motore.
Niki Lauda conquistò il quattordicesimo successo nel mondiale, precedendo Scheckter e Stuck, entrambi con problemi di consumo del carburante, tanto che il tedesco tagliò il traguardo a motore spento. Per Stuck fu il primo podio nel mondiale. A punti per la prima volta anche Patrick Tambay.[11][12]
I risultati del gran premio[13] furono i seguenti: