Come il padre, Giuseppe Camporese fu accolto fra gli accademici di San Luca e insegnò Architettura pratica nelle scuole d'arte della stessa Accademia. Cominciò ad operare in Vaticano fin dal 1786, allorché venne nominato architetto pontificio a soli ventitré anni. Come architetto pontificio portò a termine il cosiddetto Atrio dei quattro cancelli e la Sala delle Bighe.
Le opere giovanili denotano un linguaggio e schemi neocinquecentistici di marca sangallesca e vignolesca. Sullo scorcio del '700, lo spiccato sintetismo del Camporese tende ad assumere una connotazione "rivoluzionaria", sull'esempio delle ardite 'combinazioni' architettoniche degli architetti parigini del tempo, soprattutto quelle di Claude-Nicolas Ledoux. Un'austera e più convenzionale linea neoclassica, in tono con l'ideologia cesarea e col tipico scolasticismo dell'insegnamento nelle scuole d'arte riformate da Napoleone Bonaparte, caratterizza l'opera di Camporese negli anni del governo francese (ed oltre), quando, con incarico ufficiale, si occupa con altri colleghi accademici di opere di pubblica utilità, "abbellimento" e restauro per la città "imperiale" di Roma. Con Raffaele Stern, peraltro, è all'epoca fu perito della deputazione dei pubblici spettacoli.
Collegiata San Nicola di Bari a Soriano nel Cimino; è una delle sue opere più famose: una struttura di grandi dimensioni che supera i 70 metri di altezza. La cattedrale sorianese ricca di fregi, è stata realizzata in peperino, materiale tipico del luogo, e mattoni.
Atrio dei Quattro cancelli e Galleria dei Candelabri del Palazzo Vaticano
Giuseppe Camporese. Raccolta di dodici fontane inventate dalla Ch. Mem. di Giuseppe cav. Camporese ... Incise all'acqua forte dal di lui figlio Pietro. Roma, s.n.t., 1825.
Francesco Gasparoni. Giuseppe Camporese, L'Album, Roma, anno III, distribuzione 12, 28 maggio 1836, pp. 89–91; estratto: Biografia di Giuseppe Camporese architetto scritta da Francesco Gasparoni. Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1836.
Attilio La Padula. Roma e la regione nell'epoca napoleonica. Contributo alla storia urbanistica della città e del territorio. Roma, Istituto Editoriale Pubblicazioni Internazionali, 1969, passim.
Lucia Frattarelli Fischer. Camporese, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, t. XVII, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1974, pp. 587–589.
Fabrizio Aggarbati et al.. L'architettura dei teatri di Roma 1513-1981. Università di Roma La Sapienza, Dipartimento di Architettura e Analisi della Città, Roma, Kappa, 1987, pp. 12, 30-31.
Piero Zanetov. Un architetto romano e lo stile della Rivoluzione: Giuseppe Camporesi, L'urbe, n.s., 52, 1989 n. 3-4, pp. 18–26.
Giuseppina Benassati, Lauro Rossi (a cura di), L'Italia nella Rivoluzione 1789 1799, Casalecchio di Reno, Grafis Edizioni, 1990, p. 265 con immagine e p. 377 con bio-bibliografia, SBNIT\ICCU\CFI\0133599. Catalogo mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Delfo Gioacchini. Collegiata San Nicola di Bari. Soriano nel Cimino, s.n.t. (Orte, Tipolitografia Menna), 1991.
Piero Zanetov. Un album di progetti architettonici di Giuseppe Camporesi, in Elisa Debenedetti (a cura di), Architettura, città, territorio. Realizzazioni e teorie tra illuminismo e romanticismo, Roma, Bonsignori, 1992 ("Studi sul Settecento romano", 8), pp. 271–278. ISBN 88-7597-232-X.
Fabrizio Di Marco. Giuseppe Camporese (1761-1822), in Angela Cipriani et al. (a cura di). Contro il Barocco. Apprendistato a Roma e pratica dell'architettura civile in Italia 1780-1820. Accademia Nazionale di San Luca, Roma, Campisano, 2007, pp. 431–437.