Nel 1578 fu trasferito alla Chiesa di Patti che resse per 22 anni. A Patti si adoperò per rivendicare i diritti della mensa vescovile contro le terre di Librizzi e Gioiosa[2]. A lui si deve il primo germe a Patti del Seminario; egli infatti nel 1588 stabilì una rendita stabile per il mantenimento di un maestro di grammatica e di canto per l'istruzione dei chierici[3]. Nel 1584, contro il parere del Capitolo dei canonici, fece erigere il campanile della Cattedrale[4].
Sulle orme dei predecessori Albertin e Sebastian[5], e secondo le norme del Concilio di Trento, celebrò nel 1584 il terzo sinodo diocesano, promulgando norme per i chierici, i laici e i religiosi[6]. Visitò più volte la diocesi amministrando la giustizia civile e penale ed emanando norme anche per medici, ostetriche e notai[7]. Inaugurò nel 1593 la serie delle Relationes ad limina della diocesi pattese[8].
^R. Pirro, Sicilia Sacra, a cura di A. Mongitore, Palermo 1733, p. 642.
^R. Pirro, cit., p. 787; N. Giardina, Patti e la cronaca del suo vescovato, Siena 1888, p. 131.
^Cfr. Archivio Segreto Vaticano, Relazione di mons. Isfar del 17 dicembre 1592, in Congregazione del Concilio, Relationes ad limina, Pacten, 611A, f. 302.
^Il Giardina annota anche l’iscrizione fatta porre dal vescovo sul campanile: Gilibertus Isfar et Corillas Episcopus Pactensis Fundavit erexit absolvit 1588 (N. Giardina, cit., p. 133).
^I due vescovi avevano celebrato i rispettivi sinodi nel 1537 e nel 1567 (cfr. F. Pisciotta, I Sinodi diocesani di Patti nel secolo XVI, Agrigento 1996, pp. 27-52 e 53-83; F. G. Savagnone, Concilii e Sinodi di Sicilia (struttura giuridica, storia), Palermo 1910, pp. 151-152).
^Constitutiones synodales ad Ecclesiasticam, et Christianam disciplinam pertinentes Illustrissimi et Reverendissimi Domini Don Giliberti Episcopi Pactensis. In Dioecesana Synodo promulgatae. Anno Domini 1584, Panormi, Apud Joannem Franciscum Carraram, 1584. Studio sistematico delle costituzioni in F. Pisciotta, I Sinodi diocesani di Patti nel secolo XVI, Agrigento 1996, pp. 85-135; 146-158; 167-174.
^F. Pisciotta, Le visite pastorali dei vescovi di Patti a S. Salvatore di Fitalia (1537-1925), Patti 2008, pp. 39-54 e 383.
^Cfr. le relazioni del 1592, 1593 e 1597 in Archivio Segreto Vaticano, Congregazione del Concilio, Relationes ad limina, Pacten, 611A, ff. 302, 299 e 471.
^R. Pirro, cit., p. 787; N. Giardina, Patti e la cronaca del suo vescovato, cit., p. 133.
Bibliografia
Constitutiones synodales ... Ill.mi et Rev.mi D. Giliberti Episcopi Pactensis. In Dioecesana Synodo promulgatae, Panormi 1584.
R. Pirri, Sicilia Sacra, a cura di A. Mongitore, Palermo 1733, p. 787.
N. Giardina, Patti e la cronaca del suo vescovato, Siena 1888, pp. 131–134.
F. Pisciotta, I Sinodi diocesani di Patti nel secolo XVI, Patti 1996, pp. 85–135.