Il padre di Lenormant, Charles Lenormant, famoso archeologo, numismatico ed egittologo, desiderava ardentemente che il figlio seguisse i suoi passi.
A soli sei anni lo avviò così allo studio del greco e la risposta del ragazzo a questo precoce schema di istruzione fu così esemplare che, già a quattordici anni, un suo saggio sulle tavolette di Menfi fu pubblicato sulla Revue archéologique.
Nel 1858 visitò l'Italia e l'anno successivo accompagnò suo padre in un viaggio di ricerca in Grecia, durante il quale Charles morì, ad Atene, a causa delle febbri contratte.
Lenormant ritornò in Grecia altre tre volte durante i sei anni successivi e sovrintese agli scavi di Eleusi, dedicando alla ricerca archeologica tutto il tempo che gli rimaneva libero da impegni ufficiali.
Lenormant riassunse i suoi studi nel popolare Manuel d'histoire ancienne de l'Orient jusqu'aux guerres Médiques (Paris 1868).
Quest'attività pacifica fu improvvisamente interrotta dallo scoppio della Guerra franco-prussiana, quando Lenormant servì nell'esercito rimanendo ferito durante l'assedio di Parigi. Nel 1874 fu nominato professore di archeologia alla Biblioteca nazionale di Francia e l'anno successivo collaborò con il barone Jean de Witte alla fondazione della Gazette archéologique: recueil de Monuments pour servir à la connaissance et à l'histoire de l'art antique.
Viaggi in Italia
Nel 1866 fu in Italia allo scopo di studiare le antichità della Lucania e della Puglia, soprattutto l'antica Terra d'Otranto. A Lecce e in provincia, guidato da Filippo Bacile, rilevò e disegnò alcuni trulli o truddhri salentini, conosciuti come pajare[1].
Nel 1879 visitò la Calabria partendo da Taranto; nel 1882 attraversò la Basilicata partendo da Catanzaro con destinazione Napoli. I suoi viaggi nel sud Italia sono descritti nei suoi reportage di viaggio, À travers l'Apulie et la Lucanie[2] e La Grande Grèce[3]. Quest'ultima opera ne ispirò almeno altre due: Sulla riva dello Jonio di George Gissing[4] e Old Calabria di Norman Douglas[5]. Sia Gissing sia Douglas ripercorsero infatti lo stesso itinerario di Lenormant, alla ricerca dei luoghi e dei personaggi descritti dall'archeologo francese.
Il sapere di Lenormant aveva un'estensione enciclopedica e allo stesso tempo completa, abbracciando un immenso numero di soggetti.
La maggior parte dei suoi ampi studi erano diretti a ricercare le origini di due grandi civilizzazioni del mondo antico, che potevano essere rintracciate in Mesopotamia e sulle sponde del Mediterraneo da chi, come lui, era animato da una perfetta passione per l'esplorazione.
Fu con questo obiettivo in mente che, oltre alle sue prime spedizioni in Grecia, effettuò le tre visite sopra riportate nel sud dell'Italia. Fu proprio durante una ricerca in Calabria che gli occorse il fatale incidente che l'avrebbe condotto alla morte, occorsagli a Parigi, quarantaseienne, dopo una lunga malattia.
La quantità e la varietà del lavoro di Lenormant appaiono ancora più stupefacenti alla luce della sua breve esistenza.
Probabilmente i suoi libri più noti sono Les Origines de l'histoire d'apres la Bible, la sua storia dell'antico Medio Oriente e il resoconto della magia dei caldei. La sua capacità di combinare una proverbiale ampiezza di vedute con la straordinaria sottigliezza dell'intuizione, fu probabilmente senza rivali.
Opere principali
Sur l'origine chrétienne des inscriptions sinaïtiques in Journal Asiatique, XIII, 5ª ser., Paris, 1859
Histoire des Massacres de Syrie en 1860. Paris, 1861
La Révolution en Grèce. Paris, 1862
Essai sur l'organisation politique et économique de la monnaie dans l'antiquité. Paris, 1863
Chefs-d'æuvres de l'art antique. Paris, 1867-1868, (opera in 7 volumi)
Histoire du peuple juif. Paris, 1869
Le déluge et l'épopée babylonnienne. Paris, 1873
Les premières civilisations. Paris, 1873, 2 vol.
La langue primitive de Chaldée et les idiomes touraniens. Paris, 1875
La monnaie dans l'antiquité. Paris, 1878-1879
À travers l'Apulie et la Lucanie. Paris, 1883
La Genèse traduite d'après l'hébreu, avec distinction des éléments constitutifs du texte, suivi d‘un essai de restitution des textes dont s'est servi le dernier rédacteur. Paris, 1884
La Magna Grecia- Greci e Normanni nel Medio Tirreno Calabrese - Traduzione di Antonio Coltellaro, grafichÉditore Lamezia Terme, 2021
La Grande Grèce, Paris, 1881-1884 (traduzione italiana di Armando Lucifero, Crotone, 1931-1935, Cosenza ed., 1961)
Vari passi delle opere sono presenti in Viaggiatori stranieri nel Sud, a cura di Atanasio Mozzillo, Saggi di cultura contemporanea, 1982, Edizioni di Comunità, Milano.
Note
^V. Galati, 1 Il Paesaggio di François Lenormant: suggestioni pittoresche e persistenza di caratteri greco-arcaici, in Paesaggi, città e monumenti di Salento e Terra d'Otranto tra Otto e Novecento, Una «piccola Patria» d'eccellenza, dalla Conoscenza alla Valutazione e alla Tutela dei Monumenti ..., a cura di F. Canali, V. Galati, Firenze, 2017. pp,691-700..
^(FR) François Lenormant, À travers l'Apulie et la Lucanie: notes de voyage, 2 voll., Paris, A. Levy, 1883.
^(FR) François Lenormant, La Grande Grèce (vol. 1 et 2: Littoral de la mer Ionienne ; vol. 3: La Calabre), Paris, A. Levy, libraire-editeur, 1881.