Secondo alcune fonti, il toponimo indicava un sistema di insediamenti diffusi (l'ager forconensis) e non una vera e propria città.[3]
Origini del nome
L'origine del nome è incerta; secondo alcuni storici Furconium potrebbe derivare da Forum Conae,[4] a sua volta derivante da laccoma (stagno o lago in latino), ad indicare la posizione nei pressi dei laghi di Bagno. A partire dall'età pre-longobarda la città è anche nota con i toponimi di Civitas Furconiae o Civitas S. Maximi, in virtù del fatto che vi venne sepolto Massimo d'Aveia[4] e da cui deriva il nome dell'attuale centro abitato di Civita di Bagno.
Storia
La datazione del primo sito forconese (Furconium) è riferibile all'età repubblicana.[1][2] Il centro sorse nel territorio dei Vestini, a poca distanza dalla più nota città di Aveia. Le prime strutture che lo caratterizzarono, rinvenute con gli scavi del 1995-2000, sono databili tra il II ed il I secolo a.C..[2] La fioritura di Forcona avvenne in età augustea[1] come testimoniato dalla qualità dei reperti con quella datazione.[2] Intorno al 250, nei pressi, venne martirizzatoMassimo d'Aveia.[4]
Il centro visse poi un momento di decadenza durante l'età tardo-imperiale[2] Alla distruzione di Aveia da parte dei longobardi, il corpo di San Massimo venne trasferito proprio a Forcona;[4] secondo il Lanzoni, in quell'occasione anche la diocesi di Aveia venne trasferita nella nuova sede.[5]
Nell'alto Medioevo il centro visse un nuovo periodo di fioritura sotto il controllo dell'abbazia di Farfa.[4] Ospitò l'imperatore Ottone I di Sassonia e papa Giovanni XIII che, il 10 giugno 957, si recarono in visita ad omaggiare le spoglie di San Massimo (celebrato proprio il 10 giugno).[4] Nell'XI secolo Forcona fu tra i possedimenti dei Conti dei Marsi, prima che i suoi abitanti si rivoltassero contro di essi. Il contado si frazionò dunque in più contee e venne annesso al Regno di Sicilia.[4]