La squadra campione ha avuto il diritto di a partecipare alla Supercoppa UEFA 2019, da disputare contro il Chelsea, i vincitori dell'Europa League 2018-2019, e si è qualificata d'ufficio alla fase a gironi della Champions League 2019-2020. Visto che la squadra vincitrice si è già qualificata ai gironi tramite il proprio campionato nazionale, il posto loro riservato verrà assegnato ai campioni della Fußball-Bundesliga 2018-2019, ovvero dell'undicesima federazione nel ranking UEFA a partire dalla prossima stagione.[3][4]
Fu la seconda finale tra due squadre inglesi nella competizione, dopo quella dell'edizione 2007-2008 tra Manchester United e Chelsea (finita 6-5 ai calci di rigore). L'unico precedente nelle coppe europee tra le due squadre risale alla semifinale della Coppa UEFA 1972-1973, quando il Liverpool eliminò il Tottenham grazie alla regola dei gol fuori casa (vittoria per 1-0 in casa e sconfitta per 1-2 in trasferta).
Questa è stata la quinta volta in cui la finale della Coppa Campioni/Champions League si è disputata a Madrid, dopo le edizioni del 1957, 1969, 1980 e 2010, tutte giocate al Santiago Bernabéu.[6]
Scelta della sede
Per la prima volta, il 9 dicembre 2016 la UEFA ha reso noto un processo di selezione pubblico per scegliere le sedi delle finali delle competizioni UEFA maschili e femminili.[7][8] La scadenza per esprimere interesse a candidarsi era fissata al 27 gennaio 2017, mentre il termine ultimo per la presentazione ufficiale della candidatura era fissato al 6 giugno 2017.
Il 3 febbraio 2017 la UEFA annunciò che due federazioni avevano espresso il proprio interesse,[9] e il 7 giugno confermò che erano state le uniche a presentare la candidatura ufficiale.[10]
Il rapporto di valutazione della UEFA fu pubblicato il 14 settembre 2017.[11] Il 20 settembre il Comitato esecutivo della UEFA selezionò lo stadio Wanda Metropolitano di Madrid.[12]
Il cammino verso la finale
Tottenham
Il Tottenham di Mauricio Pochettino viene inserito nel Gruppo B insieme a Barcellona, Inter e PSV. Nell'incontro d'esordio, gli inglesi perdono contro l'Inter per 2-1 in trasferta[13], prima di essere nuovamente sconfitti dal Barcellona per 4-2 in casa[14]; nella doppia sfida con il PSV arrivano un pareggio esterno per 2-2[15] e una vittoria interna per 2-1[16]. Il girone si chiude con un trionfo casalingo per 1-0 ai danni degli italiani[17] ed un pareggio in trasferta per 1-1 con gli spagnoli[18], che determinano il secondo posto in classifica con 8 punti conquistati, a pari merito con l'Inter ma con la differenza reti negli scontri diretti a favore, frutto appunto di due vittorie, due pareggi e due sconfitte. Negli ottavi di finale incontrano i tedeschi del Borussia Dortmund, battendoli con un risultato complessivo di 4-0 tra andata, vinta per 3-0 in casa[19], e ritorno, successo per 1-0 in trasferta[20]. Ai quarti vengono sorteggiati i connazionali del Manchester City, eliminati grazie alla regola dei gol in trasferta sull'aggregato totale di 4-4, in virtù del trionfo per 1-0 a Londra[21] e della sconfitta per 4-3 a Manchester[22]. In semifinale affrontano gli olandesi dell'Ajax, capaci di estromettere in sequenza i campioni in carica del Real Madrid agli ottavi e la Juventus ai quarti. Gli Spurs superano i neerlandesi grazie alla regola dei gol in trasferta sul punteggio complessivo di 3-3 tra andata e ritorno, frutto della sconfitta casalinga per 1-0[23] e della vittoria esterna per 3-2[24], quest'ultima avvenuta in seguito alla tripletta di Lucas Moura negli ultimi minuti di gioco. I londinesi agguantano così la loro prima finale di Champions League, a distanza di trentacinque anni dall'ultima finale europea disputata, diventando inoltre l'ottavo club inglese a raggiungere l'atto conclusivo di tale competizione.
Liverpool
Il Liverpool di Jürgen Klopp, finalista della precedente edizione, viene inserito nel Gruppo C insieme a Paris Saint-Germain, Napoli e Stella Rossa. Nella partita di debutto, gli inglesi battono il Paris Saint-Germain per 3-2 in casa[25], prima di essere sconfitti in trasferta dal Napoli per 1-0[26]; nel doppio confronto con la Stella Rossa arrivano un trionfo interno per 4-0[27] ed una sconfitta esterna per 2-0[28]. Il girone si completa con un'ulteriore battuta d'arresto per 2-1 in trasferta ad opera dei francesi[29] e una vittoria casalinga per 1-0 ai danni degli italiani[30], che sanciscono il secondo posto in classifica con 9 punti conquistati, a pari merito col Napoli ma con la differenza reti generale a favore, frutto di tre successi e tre sconfitte. Negli ottavi di finale incontrano i tedeschi del Bayern Monaco, battendoli con un risultato complessivo di 3-1 tra andata, pareggiata per 0-0 in casa[31], e ritorno, vinto per 3-1 in trasferta[32]. Ai quarti vengono sorteggiati i lusitani del Porto, sconfitti con un risultato complessivo di 6-1 nel doppio confronto, in virtù del trionfo interno per 2-0[33] e di quello esterno per 4-1[34]. In semifinale incontrano gli spagnoli del Barcellona, i quali si impongono per 3-0 nella partita d'andata del Camp Nou grazie alla marcatura di uno degli ex di turno, Luis Suárez, e alla doppietta di Lionel Messi, autore tra l'altro di un imprendibile gol su punizione.[35][36] Nella partita di ritorno i Reds, pur orfani di Roberto Firmino e Mohamed Salah, sospinti dal caloroso pubblico di Anfield, compiono una straordinaria impresa abbattendo i catalani grazie alle doppiette di Divock Origi e del subentrato Georginio Wijnaldum; il netto 4-0 permette dunque agli inglesi di raggiungere la loro seconda finale consecutiva di Champions League, nonché nona in totale.[37][38]
Tabella riassuntiva del percorso
Note: In ogni risultato sottostante, il punteggio della finalista è menzionato per primo. (C: Casa; T: Trasferta)
Dopo alcuni secondi dal calcio d'inizio, Sissoko intercetta col braccio un cross all'interno dell'area del Tottenham e l'arbitro Skomina comanda il calcio di rigore in favore del Liverpool. Dopo un breve silent check del VAR, il direttore di gara conferma la massima punizione e al primo minuto Salah batte Lloris portando i Reds in vantaggio.[39] Il Liverpool amministra il vantaggio, mentre la squadra di Pochettino cerca invano di costruire il gioco, rendendo il primo tempo piuttosto noioso.[40] Intorno al 18' minuto la partita viene animata da un'insolita invasione di campo, effettuata da una ragazza seminuda.[41]
La ripresa si apre come si era chiusa la prima frazione di gara, con un Liverpool attendista e gestore del gioco, con un Tottenham che si fa via via più combattivo. Nonostante Pochettino provi a giocarsi la carta Lucas Moura, che era stato decisivo contro l'Ajax per raggiungere la finale, e ad aggiungere centimetri all'attacco inserendo Llorente, gli Spurs non riescono a costruire occasioni da gol nitide e comunque si trovano di fronte un sempre attento Alisson. Sarà invece il Liverpool a trovare il gol nei minuti finali: all'87' Origi, subentrato ad un impalpabile Firmino, segna con un preciso diagonale di sinistro sugli sviluppi di un calcio d'angolo, fissando il risultato sul 2-0 e consegnando al Liverpool il trofeo per la sesta volta.[39]