Ferruccio Petracchi

Ferruccio Petracchi
NascitaMilano, 1915
MorteFagodnij, 26 agosto 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto6º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio1938-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione dell'Albania
Invasione della Jugoslavia
Campagna italiana di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Umberto Nicosia (Milano, 1915Fagodnij, 26 agosto 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia

Nacque a Milano nel 1915, figlio di Attilio e Celestina Tosi.[2] Conseguito il diploma di ragioniere, nel maggio 1938 fu chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito in servizio presso il 3º Reggimento bersaglieri motorizzato. Nell'aprile 1939 prese parte alle operazioni di sbarco e alla successiva occupazione dell'Albania. Rientrato in Italia nel mese di giugno e trattenuto alle armi con il grado di sergente, il 10 giugno 1940, alla dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna, partecipò alle operazioni militari svoltesi alla frontiera occidentale e nell’aprile 1941 a quelle svoltesi contro la Jugoslavia. Destinato il 3º Reggimento bersaglieri a far parte, con la 3ª Divisione celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta", del Corpo di spedizione italiano in Russia (CSIR), nel luglio dello stesso anno partiva per l'Unione Sovietica. Promosso sergente maggiore dal 1º marzo 1942, ottenne la promozione a sottotenente di complemento poco tempo dopo e, trasferito al 6º Reggimento bersaglieri, assunse il comando di un plotone fucilieri. Cadde in combattimento a Fagodnij il 26 agosto 1942, e fu insignito successivamente della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di alte virtù militari comandante di plotone fucilieri a difesa di un tratto di fronte di un caposaldo avanzato, attaccato per oltre dieci ore, da preponderanti forze avversarie, manteneva tenacemente la posizione affidatagli malgrado le forti perdite subite dal reparto stesso. Benché ferito, accortosi che un fucile mitragliatore era rimasto senza serventi usava personalmente l’arma continuando ad animare i dipendenti. In seguito, in un momento vitale per le sorti del combattimento, mentre il nemico incalzava con forze soverchianti ed il proprio comandante di compagnia veniva ferito, assumeva il comando della compagnia stessa e ben due volte la trascinava al contrattacco. Cadeva colpito da una raffica di mitragliatrice mentre il nemico ripiegava. Sublime esempio di devozione alla Patria. Fagodnij (Fronte russo), 26 agosto 1942.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 1 ottobre 1951.[4]

Note

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.76.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 novembre 1951, Esercito registro 41, foglio 145.

Bibliografia

  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 76.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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