Nata a Landskrona, in Svezia, il 13 febbraio 1950, all'età di 15 anni si trasferisce nella capitale Stoccolma, dove vince il concorso di bellezza svedese Miss Teen e nello stesso anno viene scelta da Gunnar Fischer per interpretare il suo corto, Djävulens instrument[1]. Nel 1966 rappresenta la Svezia al concorso di bellezza Miss Teen International, tenuto il 6 aprile a Hollywood, vincendo il titolo.[2][3] Il successo ottenuto al concorso di bellezza, la fa partecipare al popolare spettacolo televisivo svedese Hylands Hörna.[4]
Ewa riceve svariate lodi per la sua parte, ottenendo anche una candidatura al Golden Globe come miglior attrice esordiente, ma perde in favore di Olivia Hussey per Romeo e Giulietta. Come conseguenza della sua partecipazione al film, Ewa Aulin viene etichettata come "Ninfetta bionda" nell'ambiente del cinema, da parte di chi non sa vedere oltre la facciata della sua giovane, bella ed elegante immagine ed apprezzare il suo desiderio di venire accettata come attrice professionista: questo stereotipo è il motivo principale per cui in seguito appare principalmente in film italiani negli anni settanta.
In seguito infatti appare solamente in un altro film statunitense, Fate la rivoluzione senza di noi (1970), una commedia degli equivoci ambientata durante la Rivoluzione francese, che ottenne scarso successo, interpretata da Gene Wilder e Donald Sutherland, dove Ewa interpreta il ruolo secondario della Regina Cristina del Belgio. Nello stesso anno appare nel film sperimentale italiano Microscopic Liquid Subway to Oblivion, scritto, prodotto e diretto dal marito di Ewa Aulin, lo scrittore e regista inglese John Shadow, che sposò in Messico nel 1968 e che è il padre del figlio Rolf Shawn, nato nel 1969. Il film è stato distribuito malamente. Ewa e John divorziano nel 1972.
Rimasta a vivere a Roma, conosce e poi sposa nel 1974 il noto costruttore edile Cesare Paladino, da cui ha due figlie, Cristiana e Olivia, quest'ultima compagna del Deputato Giuseppe Conte.
Si iscrive quindi all'università con il desiderio di diventare una psicologa per l'infanzia. Ha anche una breve carriera musicale nel 1979, incidendo il singolo Arizona, sigla della trasmissione televisiva per ragazzi Sceriffi e banditi, contenuto nell'album Il valzer finì, realizzato per la Fonit Cetra.[6]
Filmografia
Cinema
Djävulens instrument, regia di Gunnar Fischer - cortometraggio (1965)