Evaristo Felice Dall'Abaco (Verona, 12 luglio 1675 – Monaco di Baviera, 12 luglio 1742) è stato un compositore e violoncellista italiano.
Violoncellista, violinista è annoverato tra gli epigoni del suo tempo quale compositore di musica strumentale, sonata e concerto. Venne avviato presto agli studi musicali a Verona[1], forse sotto la guida del compositore veronese Gasparo Gaspardini, che guidò la cappella musicale della Cattedrale di Verona dal dicembre 1685 al 1714[2]. Il talento dimostrato al violino e al violoncello indusse nel 1696 il padre a mandarlo a Modena, per proseguire gli studi con Tommaso Antonio Vitali, che fu "capo di concerto" alla corte dei duchi Francesco II e poi Rinaldo I e fu anche il maestro di Jean-Baptiste Senaillé[1]. A Modena, dal 1695 al 1702 operava il violinista e compositore di origine francese Giovanni Battista D'Ambreville, al quale erano affidate le musiche per i balli di corte, che erano nel gusto francese[3]. Qui dunque, immerso in un ambiente musicalmente e culturalmente aperto e vivace, Dall'Abaco ebbe i primi contatti con lo stile francese. A Modena, il musicista veronese non trovò alcun posto di lavoro stabile, ma sappiamo che fino all'anno 1700 suonò saltuariamente in feste, accademie, funzioni religiose in Cattedrale e nella cappella di corte[4]. Successivamente, ne perdiamo le tracce fino al 1º aprile 1704, quando venne assunto come "suonador da camera di violoncello" alla corte di Massimiliano II Emanuele, principe elettore di Baviera, a Monaco. Direttore della musica da camera del principe era in quegli anni Pietro Torri, compositore originario della cittadina di Peschiera del Garda, non lontana da Verona, e non è escluso che abbia favorito l'approdo di Dall'Abaco alla capitale bavarese; un'altra ipotesi vede come determinante un intervento di Scipione Maffei, brillante intellettuale veronese, la cui famiglia intratteneva rapporti stretti con la casata dell'elettore[5]. Gli esiti della guerra di successione spagnola costrinsero il principe all'esilio fino al 1715; Dall'Abaco lo seguì fedelmente nelle sue peregrinazioni a Bruxelles, Mons, Compiègne, Parigi, Versailles e Lussemburgo[1]. Ritornato a Monaco (1715), fu Konzertmeister e in seguito consigliere del principe fino al 1740.
Il Conservatorio di Verona porta il suo nome.
Anche il figlio Giuseppe Clemente Dall'Abaco fu un famoso musicista e divenne direttore della musica da camera reale a Bonn e consigliere di corte.
Esponente di primo piano del violinismo tardobarocco italiano, pubblicò (esattamente come Arcangelo Corelli) sei raccolte di musica strumentale:
In particolare, la sonata barocca trovò in lui un culmine dopo Corelli, raggiungendo perfetta coerenza e organicità di struttura, in cui si segnalano il costante dialogo del basso continuo con le voci superiori e i primi germi di bitematismo.
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