Negli anni novanta ha lasciato i Radicali, colpevoli a suo dire di portare avanti «battaglie che stanno conducendo verso la distruzione dell'individuo», di «ricadute anti-individuali del loro individualismo» e di sponsorizzare «un'idea di libertà senza limiti» che non fa altro che ottenere «un'illibertà assoluta».[8] Ha affermato che a farle lasciare il Partito Radicale fu, fra l'altro, il comportamento di Marco Pannella, che le ingiunse di pagare il contributo annuale al partito o di dimettersi da esso; ha lamentato che in quell'anno il padre Franco era appena morto e la madre Wanda ancora in condizione di disabilità a causa di un ictus che l'aveva colpita nel 1981.[9]
Nel 1997 ha scritto La leadership di Berlusconi, (in Forza Italia, radiografia di un evento, a cura di Domenico Mennitti, Ideazione editrice) e nel 2001 "Dopo il femminismo" (Ideazione editrice).
È diventata editorialista del quotidiano Avvenire e ha collaborato con Il Foglio, con Il Giornale e con la rivista bimestrale di cultura politica Ideazione. Su queste testate si è principalmente occupata di problematiche relative alla bioetica.
A marzo 2023 difende la circolare del ministro Piantedosi che, in seguito a una sentenza della Cassazione, vieta ai sindaci di operare le trascrizioni anagrafiche degli atti di nascita dei figli di coppie omosessuali nati all'estero. A nome del governo rifiuta la richiesta di confronto sul tema da parte di alcuni sindaci di centrosinistra, sostenendo che la circolare sarebbe una semplice applicazione della sentenza.[21][22][23]
Autobiografia
Nel 2023 pubblica con Rubbettino EditoreUna famiglia radicale, libro autobiografico (ma qualificato in copertina come Romanzo) in cui racconta la storia della sua famiglia, della sua iniziale militanza nel Partito Radicale, la sua uscita da esso e il suo avvicinamento al mondo cattolico.[9] La presentazione del libro al Salone del Libro di Torino è stata interrotta da contestazioni di attivisti di "Extinction Rebellion" e del collettivo femminista "Non Una di Meno", che contestavano a Roccella le sue posizioni sull'aborto. Gli attivisti saranno poi denunciati per violenza privata.[24][25] La contestazione è stata fortemente criticata, tra gli altri, dalla presidente del consiglio Meloni e dal presidente della Repubblica Mattarella.[26][27][28]
Posizioni politiche
Diritti LGBT e omofobia
Secondo Roccella, il matrimonio è il «momento cruciale che dà valore alla differenza sessuale, l'incontro di due diversi che producono la continuità delle generazioni»[3].
Riguardo ai casi di omofobia dell'autunno 2009 e il conseguente richiamo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul tema, ha dissentito dichiarando: «Non credo ci sia a livello statistico un'emergenza che riguardi la violenza sugli omosessuali. È importante non cadere in specificazioni eccessive; è bene ricordare che la differenza sessuale donne-uomini non è una ma è la differenza che struttura il gruppo umano. Alcuni casi richiamano l'attenzione dei media, ma sono le donne a vivere una violenza specifica.»[29]
Nel 2018, Roccella ha dichiarato che si sarebbe adoperata per abrogare il riconoscimento delle unioni civili tra persone dello stesso sesso in Italia, che era stato legalizzato due anni prima[30]. Si è opposta alle leggi Scalfarotto e Zan, da questi proposte con l'intenzione di sostenere i diritti LGBT in Italia, descrivendo quest'ultima come un freno alla libertà di espressione[31].
Nel gennaio 2023 si dice contraria all'adozione di bambini da parte di coppie omoaffettive, sostenendo che, pur potendo esistere ottimi genitori omosessuali, i bambini avrebbero diritto a una madre e un padre, portando a proprio sostegno un supposto consenso scientifico sul tema da parte degli psicologi[32]. Tale affermazione viene refutata dal presidente del consiglio dell'ordine degli psicologi e da altri suoi colleghi, che sottolineano che non vi siano differenze sostanziali tra le famiglie omogenitoriali e le altre[33][34].
Aborto, fine vita e fecondazione assistita
Nel 2006 ha definito la pillola abortiva RU 486 "un enorme inganno, è terrorizzante per le donne."[35]
In relazione al caso di Eluana Englaro, a seguito della sentenza definitiva di via libera della Cassazione, in un articolo sul Giornale, ha parlato di "arbitrio dei giudici", spiegando che "La sentenza Englaro ha semplicemente portato alla luce il lungo movimento sotterraneo che avrebbe voluto condurre all'eutanasia senza nemmeno passare dal Parlamento, senza interpellare i cittadini in alcun modo". Ha inoltre ribadito che "è importante prendere una posizione forte, anche perché non esiste una posizione neutrale", e che il governo avrebbe valutato, oltre ad un decreto ad hoc, possibilità di compiere ispezioni nella clinica di Udine[36].
Circa la pronuncia di incostituzionalità di alcune parti della Legge 40 sulla procreazione assistita, ha dichiarato che "la 40 non è una legge cattolica" e che "la legge 40 resta quella che è, e i centri devono continuare ad applicarla nella sua lettera e con prudenza"[37]. Sulla legge 40, ha dichiarato, "ha resistito a tutti gli attacchi ed è stata confermata nel suo impianto dalla Corte costituzionale. La legge è basata su un equilibrio fra tutti i soggetti coinvolti".
Riguardo alla commercializzazione anche in Italia della pillola abortiva RU 486, ha dichiarato che si vuole "introdurre l'aborto a domicilio".[38]
In una lettera pubblicata sul Corriere della Sera del 16 gennaio 2010[39], è intervenuta nel dibattito sulla diagnosi genetica preimpianto, riaperto da una sentenza della magistratura di Salerno, dichiarando che "Il desiderio di maternità non può trasformarsi in un diritto e in particolare un diritto al figlio sano" e che “la diagnosi preimpianto non è una terapia, ma una pura forma di selezione genetica, spesso su semplice base probabilistica”.
Si è espressa più volte perché nell'ambito della fecondazione eterologa si abbandonasse la dicitura di “ovodonazione”: “Tranne che in rarissimi casi si tratta di compravendita, anzi di sfruttamento di giovani donne bisognose che mettono a repentaglio la propria salute sottoponendosi alle pesanti stimolazioni ormonali necessarie alla cosiddetta donazione”, ha dichiarato in una lettera al Corriere della Sera del 25 maggio 2010.
Altre posizioni
Nel gennaio 2011 ha firmato, insieme a Roberto Formigoni e altri, una lettera aperta pubblicata dal settimanale Tempi per chiedere ai cattolici italiani di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato dalla procura di Milano per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile.[40]
Ha dichiarato di apprezzare la visione della Chiesa, che «ha sempre valorizzato e accolto il femminile, attribuendo significato e importanza all'etica della cura.»[3]
Opere principali
Aborto: facciamolo da noi, Napoleone Editore, 1975.
Acqua, sapone, e..., Idea libri, 1992.
La letteratura rosa, Editori Riuniti, 1998.
Dopo il femminismo, Ideazione editrice, 2001.
Fine della maternità. Il caso degli embrioni scambiati e la fecondazione eterologa, Edizioni Cantagalli, 2015.
Una famiglia radicale, Rubbettino, 2023.
Collaborazioni
Eugenia Roccella, Lucetta Scaraffia, Contro il cristianesimo. L'ONU e l'Unione Europea come nuova ideologia, Edizioni Piemme, 2005.
Eugenia Roccella, Assuntina Morresi, La favola dell'aborto facile. Miti e realtà della pillola RU 486, FrancoAngeli, 2006.