Nel 2021, a 18 anni e dieci mesi e con un ranking da numero 150 del mondo, si aggiudica il suo primo titolo del Grande Slam in carriera allo US Open alla sua quinta apparizione complessiva nel circuito maggiore[1]; grazie a tale successo Raducanu infrange numerosi primati: diventa la prima tennista in assoluto a riuscire nell'impresa partendo dalle qualificazioni, la tennista donna più giovane a vincere un Major dai tempi del trionfo di Marija Šarapova a Wimbledon 2004 e la prima tennista donna britannica a imporsi in uno Slam dopo Virginia Wade nel 1977. Qualche settimana prima, a Wimbledon si era spinta fino agli ottavi di finale, diventando la più giovane tennista britannica nell'era Open a raggiungere gli ottavi di finale nello Slam londinese, alla sua prima partecipazione.[2] Nel 2022, entra per la prima volta a far parte delle prime dieci del mondo.
Raducanu fa il suo debutto nel circuito maggiore a Nottingham 2021, torneo disputato grazie ad una wild-card da parte degli organizzatori; in tale circostanza, viene estromessa all'esordio dalla connazionale Harriet Dart in due comodi set. Qualche settimana più tardi, esordisce anche in una competizione Slam al torneo di Wimbledon, dove riesce a spingersi fino agli ottavi di finale grazie alle vittorie su: Vitalija D'jačenko (7–6(4) 6-0), la finalista Slam Markéta Vondroušová (6-2 6-4) e Sorana Cîrstea (6-3 7-5), prima di ritirarsi contro Ajla Tomljanović sul punteggio di 6-4 3-0 in favore dell'australiana. Così facendo Raducanu diventa la più giovane tennista britannica dell'era Open ad aver raggiunto gli ottavi a Wimbledon.[6] Dopo un'uscita prematura a San José, disputa la finale del WTA 125 di Chicago, persa contro la danese Clara Tauson in tre set.
Dunque, prende parte agli US Open, dove è chiamata a partire dalle qualificazioni: battendo Bibiane Schoofs (6-1 6-2), Mariam Bolkvadze (6-3 7-5) e l'egiziana Mayar Sherif (6-1 6-4) si guadagna un posto per il tabellone principale dell'ultimo Slam dell'anno. Al primo turno, coglie la sua prima vittoria nel main-draw newyorkese contro la lucky loserStefanie Vögele (6-2 6-3). Al secondo turno, lascia sei giochi a Zhang Shuai (6-2 6-4), mentre al terzo turno ne lascia uno solo a Sara Sorribes Tormo (6-0 6-1). Raducanu si spinge nel suo secondo ottavo slam consecutivo, dove trova l'ultima americana rimasta in tabellone, Shelby Rogers, reduce della vittoria ai danni della numero uno del mondo Ashleigh Barty nel turno precedente; la britannica ha la meglio con lo score di 6-2 6-1, accedendo per la prima volta in carriera nei quarti di finale in uno Slam. Qui trova la campionessa olimpica in carica Belinda Bencic, che regola in due set (6-3 6-4) qualificandosi per la semifinale, diventando la prima tennista nella storia degli US Open a raggiungere tale traguardo partendo dalle qualificazioni. Inoltre, ci arriva senza perdere un set e trovandosi fuori dalle prime cento del mondo: prima di lei ci sono riuscite solo tenniste del calibro di Billie Jean King e Kim Clijsters.[7] Nel penultimo atto, batte la diciassettesima testa di serie Maria Sakkarī per 6-1 6-4, centrando la sua prima finale in un torneo dello Slam.[8] Raducanu diventa la prima qualificata nella storia dello US Open a raggiungere l'ultimo atto di un major; inoltre, è la prima britannica a giungere in finale da quando ci riuscì Virginia Wade nel 1968. Nell'ultimo atto incontra l'altra sorpresa del torneo, la coetanea Leylah Annie Fernandez, nella prima finale Slam tra teenagers dallo US Open 1999 che vide opposte una diciassettenne Serena Williams alla diciannovenne Martina Hingis: Emma si impone con lo score di 6-4 6-3, divenendo la prima qualificata della storia del tennis a vincere un torneo dello Slam. Grazie allo strepitoso risultato, scala vertiginosamente le classifiche fino alla 22ª posizione mondiale.
Successivamente, accetta una wildcard per disputare il WTA 1000 di Indian Wells che esclusivamente per l'edizione 2021 si svolge ad ottobre a causa della pandemia di COVID-19.[9] Ottenuto il bye all'esordio, Raducanu viene sorpresa dalla bielorussa Aljaksandra Sasnovič, che la supera per 2-6 4-6. Centra la sua prima vittoria in un torneo del circuito WTA due settimane dopo a Cluj-Napoca, nella cui circostanza si rende autrice di una rimonta contro Polona Hercog.[10] Al secondo turno, elimina Ana Bogdan per 6-3 6-4, guadagnandosi il primo quarto di finale nel circuito maggiore. In tale circostanza viene annichilita dalla coetanea Marta Kostjuk che le lascia appena tre giochi. Nel mese di novembre entra a far parte delle prime venti al mondo, collocandosi precisamente alla ventesima posizione. Chiude la stagione a Linz, dove da prima testa di serie viene estromessa nel suo match d'esordio dalla qualificata cinese Wang Xinyu in tre set; ciononostante, accede tra le prime venti al mondo perfezionando il suo best ranking alla 19ª posizione.
Emma inaugura l'anno malamente: a Sydney, viene annichilita dalla nona testa di serie Elena Rybakina che le lascia appena un gioco (6-0 6-1); all'Australian Open batte all'esordio l'ex top 3 Sloane Stephens per 6-0 2-6 6-1, per poi essere sorprendentemente fermata al secondo turno dalla montenegrina Danka Kovinić con lo score di 4-6 6-4 3-6, complice anche un infortunio alla mano destra. Tuttavia, Raducanu riesce a ottenere il suo best ranking al termine del torneo, salendo al tredicesimo posto.
Ritorna in campo qualche settimana più tardi a Guadalajara, ma è costretta al ritiro a causa di un nuovo problema fisico nel match che la vedeva opposta a Daria Saville sul punteggio di 7-5, 6(4)–7, 3-4 in favore dell'australiana. Sebbene non si sia concluso, si è trattato del match più lungo della stagione con una durata di oltre tre ore di gioco. Ritrova fiducia sui campi dell'Indian Wells Tennis Garden a inizio marzo, dove prende parte per la seconda volta in carriera al WTA 1000 californiano. Ottenuto il bye per il primo turno, si impone in tre set sulla francese Caroline Garcia nel secondo. Nei sedicesimi, Emma cede il passo a Petra Martić in tre parziali. Non va meglio a Miami, dove, dopo il bye, si arrende alla ceca Kateřina Siniaková (6-3 4-6 5-7).
Successivamente, la britannica prende parte alle qualificazioni per le fasi finali della Billie Jean King Cup: Raducanu vince il suo primo incontro ufficiale su terra in carriera contro Tereza Martincová (7-5 7-5); tuttavia, viene nettamente sconfitta nel secondo singolare contro Markéta Vondroušová, che le lascia due games. Alla fine, il Regno Unito non riuscirà a qualificarsi, perdendo il tie per 3-2. A Stoccarda, Emma gioca il suo primo tabellone principale WTA su terra rossa: esordisce con un comodo successo su Storm Sanders (6-1 6-2) per poi imporsi su Tamara Korpatsch per 6-0 2-6 6-1, approdando ai quarti di finale, dove perde da Iga Świątek con un duplice 4-6. Nel WTA 1000 di Madrid sconfigge ancora Tereza Martincová (7–6(3), 6-0) e al secondo turno si impone agevolmente su Marta Kostjuk (6-2, 6-1) prima di cedere a un'altra ucraina, Anhelina Kalinina, in tre set. Si ritira dal match di primo turno degli Internazionali d'Italia contro una rientrante Bianca Andreescu sul punteggio di 6-2, 2-1 in favore della canadese. Al Roland Garros, superata la qualificata Linda Nosková in rimonta, si fa a sua volta rimontare da Aljaksandra Sasnovič. Sull'erba si ritira ancora una volta dal match di primo turno, questa volta contro Viktorija Golubic a Nottingham dopo aver disputato sette giochi. Ritorna in campo direttamente a Wimbledon dove, dopo un'ottima prestazione contro Alison Van Uytvanck, cede nettamente a Caroline Garcia.
Chiamata a difendere la vittoria dello US Open, Raducanu disputa tre tornei di preparazione all'ultimo Slam stagionale: a Washington coglie il secondo quarto stagionale grazie alle vittorie su Louisa Chirico e Camila Osorio, perdendo dalla russa Samsonova; in Canada si arrende subito a Camila Giorgi, mentre a Cincinnati si sbarazza di Serena Williams in due comodi set nel penultimo torneo disputato dall'americana prima del suo ritiro dalle competizioni, batte nettamente anche Viktoryja Azaranka prima di essere eliminata da Jessica Pegula. Agli US Open, chiamata al difficile compito di riconfermarsi, cede subito 6-3 6-3 ad Alizé Cornet, precipitando così in classifica dalla posizione numero 11 alla numero 83.
2023
Agli Australian Open 2023 perde con l'americana Coco Gauff e il suo ranking si attesta alla 77 posizione WTA.
«Per i servizi al tennis.» — 1º gennaio 2022[11][12]
Statistiche contro giocatrici Top 10
Testa a testa
Le tenniste in grassetto sono le giocatrici in attività. Nella tabella riportata sono segnati i migliori piazzamenti nella classifica mondiale WTA; le giocatrici possono aver occupato una posizione diversa al momento dell'incontro.