Nata in un villaggio che più tardi descriverà come "intenso" e "chiuso", da una madre dal carattere forte che aveva fatto la cameriera a Brooklyn, prima di tornare in Irlanda e metter su famiglia con forti radici cattoliche, Edna O'Brien è la figlia più giovane ed è stata educata dalle suore fino ai 16 anni.
Nel 1950 ha preso la licenza di farmacista e nel 1954 si è sposata, nonostante il parere contrario dei suoi, con Ernest Gébler (1914-1998), scrittore e allora membro dell'Aosdána, ente governativo irlandese composto da scrittori e artisti, dal quale divorzia nel 1964 dopo essersi trasferita a Londra e aver avuto due figli, Carlo[2] e Sasha.
Se in Irlanda si era formata leggendo autori come Tolstoj, Thackeray, e Francis Scott Fitzgerald, a Londra, dove ha vissuto nella periferia sud-ovest, ha scoperto James Joyce attraverso un libro di T. S. Eliot e leggendo A Portrait of the Artist as a Young Man ha capito che poteva diventare una scrittrice, di matrice autobiografica, ma con esplorazioni dell'universo interiore femminile che vanno oltre la persona singola.
All'inizio ha lavorato come lettrice per Hutchinson, poi le è stato chiesto di scrivere. Il suo primo libro, The Country Girls (1960), scritto in tre mesi, in seguito parte di una trilogia che ne prende il nome e include The Lonely Girl (1962) e Girls in Their Married Bliss (1964), è stato subito proibito in Irlanda per la franchezza con cui fa il ritratto della vita sessuale dei suoi personaggi. Anche per questo, si è sottoposta negli anni 1960 alla cura del celebre psicologo e psichiatra Ronald David Laing, che invece di aiutarla a tornare sui binari della brava donna di casa l'aiutò ad aprire altre porte della propria ricerca, spingendola a continuare a scrivere e a farsi portavoce dei problemi delle donne.
Il successivo romanzo A Pagan Place (1970) parla di come si vive l'infanzia in una città repressiva dell'infanzia stessa, e suscita ulteriori disapprovazioni da parte dei suoi parenti, in particolare la madre, la cui reazione alla carriera letteraria della figlia ha procurato diversi dubbi e problemi, ma anche nuove sfide e approfondimenti di ricerca alla scrittrice.
Nel 1981, ha scritto per il teatro, Virginia (su Virginia Woolf), opera andata in scena in Canada e poi all'Haymarket Theatre di Londra, con un'interpretazione eccellente di Maggie Smith. Andò poi in scena al "The Public Theater" di New York nella primavera del 1985. Altri lavori biografici della O'Brien includono una biografia di Joyce (1999) e Byron in Love (2009, su Lord Byron).
House of Splendid Isolation (1994), è un romanzo sull'Irish National Liberation Army, dove l'autrice in qualche modo si allontana da temi femministi, ai quali ritorna con Down by the River (1996), storia di una ragazzina violentata e costretta ad abortire, per poi scrivere In the Forest (2002) sul caso vero di uno schizofrenico che uccide una donna, il suo bambino di tre anni e un prete.
Ha ricevuto molti premi per la sua opera. Si è spenta il 27 luglio 2024 dopo una lunga malattia all'età di 93 anni.
1986 - Tales for the Telling, ( a cura di), antologia di racconti del folclore irlandese; trad. Paola Mazzarelli[5], Elfi e draghi, Trieste, EL 2003. ISBN 8879264532
^Poi anche lui regista e scrittore a partire da The Eleventh Summer (1985), dove esplora come sua madre i problemi famigliari. Nel 1993 ha realizzato i documentari per la BBCPlain Tales from Northern Ireland. Altre opere: August in July (1986), Work and Play (1987), Driving through Cuba (1988), The TV Genie (1989), Malachy and His Family (1990), The Witch That Wasn't (1991), The Class Curtain (1991), Life of a Drum (1991), The Cure (1994) e le memorie Father & I (2001), sul difficile rapporto con suo padre.
^Dapprima pubblicato come The Lonely Girl, ha cambiato il titolo per il film che ne è stato tratto The Girl with Green Eyes (1964) di Desmond Davis.
Helen Thompson, The role of Irish women in the writings of Edna O'Brien. Mothering the continuation of the Irish nation, Mellen Press, Lewiston, N.Y. 2010