Discendenti di una famiglia albanese fuggita nel 1389 dalla città di Durazzo (donde appunto, il nome) a causa delle invasioniottomane, furono fatti schiavi a Messina da un genovese e poi, liberati, si stabilirono con la famiglia a Genova. Diventarono setaioli e mercanti.[4] Il primo discendente conosciuto è Giorgio Durazzo.[5] Dopo cinque generazioni (e circa due secoli dopo che si erano stabiliti a Genova) raggiunsero il dogato con Giacomo Grimaldi Durazzo nel 1573, affermandosi come una delle famiglie più importanti della città.
La convenzione stipulata nel 1666 da Giovan Agostino Durazzo, nipote del doge Cesare, con Mehmed IV predispose la riapertura delle relazioni diplomatiche e commerciali della repubblica con l'Impero ottomano, interrotte da oltre un secolo a causa dell'opposizione francese. Sarà solo una breve parentesi: nel 1682 Genova fu costretta di nuovo a lasciare l'Oriente, ma l'episodio ebbe un'enorme pontata storica per la repubblica e contribuì non poco al prestigio e alla ricchezza della famiglia Durazzo.
Con il Trattato di Versailles del 1768, di fatto i Francesi costrinsero la Repubblica di Genova a cedere la Corsica. L'ingrato compito toccò al doge Marcello Durazzo. Nel 1797Napoleone mette fine alla Repubblica di Genova (1339-1797) trasformandola nella Repubblica Ligure (1797-1805) e affida a Girolamo Luigi Durazzo importanti incarichi di governo. Il 10 agosto 1802 Durazzo viene eletto Doge della Repubblica Ligure, carica che mantiene sino al 29 maggio 1805. Pochi giorni dopo e cioè il 4 giugno 1805, la Repubblica Ligure viene ufficialmente soppressa e il suo territorio viene annesso all'Impero francese. Girolamo Durazzo diventa Prefetto del Dipartimento di Genova e successivamente viene nominato senatore dell'Impero, ufficiale della Legion d'Onore e, il 26 aprile 1808, Conte dell'Impero.
Muore a Genova il 21 gennaio 1809. Il suo cuore viene sepolto in un'urna del Panthéon di Parigi.
Girolamo Durazzo viene spesso erroneamente indicato come l'Ultimo Doge della Repubblica di Genova, ma ciò è inesatto. Egli è stato invece Doge della Repubblica Ligure, peraltro l'unico.
Emanuele Foresi, "I Pallavicini e i Durazzo dogi della Repubblica di Genova: cronografia biografica", Livorno: Stab. tip. S. Belforte & c., 1906.
Armando Fabio Ivaldi, "La famiglia di Giacomo Durazzo. I personaggi decisivi, l'ambiente genovese", in "Alceste di Christoph Willibald Gluck", Stagione Lirica 1987, Programma di Sala, E.A. Teatro Comunale dell'Opera di Genova, pp. 103–223.
Armando Fabio Ivaldi, "Giacomo Durazzo da Genova a Vienna (1742-1749)", "Collana di miscellanee e monografie", vol. III, A.M.I.S. (Antiquae Musicae Italicae Studiosi) - C.M.C.D. (La Compagnia dei Musici et il Concerto delle Dame), Genova, 1995.
Bruce Alan Brown, "Armando Fabio Ivaldi, "Giacomo Durazzo da Genova a Vienna (1742-1749), Genova, A.M.I.S.- La Compagnia delle Dame, 1995 (Antiquae Musicae Italicae Studiosi, sezione di Genova, 1995: "Collana di miscellanee e monografie, III), 54 pp.", ampia scheda critica in "Il Saggiatore Musicale", Anno IV, n. 1, 1997, pp. 219–221.
Armando Fabio Ivaldi, "La villa di Mestre del conte Giacomo Durazzo e il soggiorno veneziano del pittore Giovanni David (1774-1776) in "Da Tintoretto a Rubens. Capolavori della Collezione Durazzo", catalogo della mostra, a cura di Luca Leoncini, Genova Capitale Europea della Cultura, Ginevra-Milano, Skira, 2004, pp. 180–195, nonché le schede numeri 73, 77-78, 160-163, 164-182, 184-189.
Angela Valenti Durazzo, "I Durazzo: da schiavi a dogi della repubblicadi Genova", 2004.
Angela Valenti Durazzo "Il Fratello del Doge. Giacomo Durazzo un illuminista alla Corte degli Asburgo tra Mozart, Casanova e Gluck",2012.
Armando Fabio Ivaldi - Susanna Canepa, "Il conte Giacomo Durazzo Ambasciatore Imperiale a Venezia (1764-1784), in "La Casana. Periodico trimestrale della Banca Carige S.P.A.", n. 3, autunno 2008, pp. 39–57.