Don't Look Back in Anger

Don't Look Back in Anger
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaOasis
Pubblicazione19 febbraio 1996
Durata4:48
Album di provenienza(What's the Story) Morning Glory?
GenereBritpop
Rock[1]
EtichettaCreation
ProduttoreOwen Morris, Noel Gallagher
FormatiCD, MC, 7", 12"
Certificazioni originali
Dischi d'oroDanimarca (bandiera) Danimarca[2]
(vendite: 45 000+)
Dischi di platinoGiappone (bandiera) Giappone[3]
(vendite: 250 000+)
Nuova Zelanda (bandiera) Nuova Zelanda (2)[4]
(vendite: 60 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito (6)[5]
(vendite: 3 600 000+)
Spagna (bandiera) Spagna[6]
(vendite: 60 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoItalia (bandiera) Italia (2)[7]
(vendite: 200 000+)
Oasis - cronologia
Singolo precedente
(1995)
Singolo successivo
(1996)

Don't Look Back in Anger è una canzone della band inglese Oasis, pubblicata come quarto singolo nel 1996 dall'album di maggior successo del gruppo, (What's the Story) Morning Glory? (1995). Diventò il secondo singolo del gruppo a raggiungere la vetta delle classifiche musicali del Regno Unito, dove fu anche disco di platino.[5]

La canzone è stata scritta da Noel Gallagher, che ne è anche l'interprete. È il primo singolo degli Oasis nel quale Noel sostituisce il fratello Liam come voce principale.

Nell'ottobre 2006, in un sondaggio tra i lettori di Q Magazine, è stata indicata come la ventesima canzone più bella di tutti i tempi.[8] Nel febbraio 2012 è stata premiata come "ritornello più esplosivo di tutti i tempi" dalla rivista NME.[9] Nel 2015, in un sondaggio tra i lettori della rivista Rolling Stone, è stata votata come la seconda miglior canzone Britpop dopo Common People dei Pulp.[10] Nell'agosto 2020 è stata eletta migliore canzone degli anni '90 dagli ascoltatori di Absolute Radio 90s.[11]

Genesi della canzone

Noel Gallagher, parlando della canzone, ha affermato:

«Mi ricorda un incrocio tra All the Young Dudes e il riassunto di qualcosa che potrebbero aver scritto i Beatles

«Don't Look Back in Anger la componemmo davvero in un gran periodo, ricordo che quando entrai in studio di registrazione pensai "sarà un successone".»

Sul personaggio di Sally, cui fa riferimento nel ritornello della canzone, ha commentato:

«Al momento non conosco nessuna Sally, sai era solo una parola che ci stava bene, avrei potuto metterci il nome di una ragazza qualsiasi.»

Noel ha poi dichiarato che il personaggio di Lyla, singolo del 2005, è la sorella di Sally. Nell'intervista visionabile sul DVD della special edition della raccolta Stop the Clocks, lo stesso Gallagher ha rivelato che una ragazza un giorno gli si è avvicinata e gli ha domandato se per caso Sally non fosse la stessa ragazza della canzone Sally Cinnamon degli Stone Roses. Noel ha replicato che non ci aveva mai pensato, ma che poteva essere una buona idea.

Noel ha anche ammesso che alcuni versi del brano sono chiari riferimenti al celebre frontman dei Beatles, John Lennon:

«Ebbi questa cassetta negli Stati Uniti. Probabilmente era stata rubata dal Dakota Hotel e trovata da qualcuno. Lennon stava cominciando a registrare le sue memorie su cassetta e diceva "Start a revolution from my bed, because they said the brains I had went to my head". Io pensai: "Grazie! Le userò!".»

Il verso "revolution from my bed" fa probabilmente riferimento ai leggendari bed-ins pacifisti di Lennon del 1969. Inoltre la parte di piano nell'intro della canzone ricorda fortemente la canzone Imagine dello stesso Lennon[13][14]. Il titolo del brano, invece, è forse ispirato alla canzone Look Back in Anger di David Bowie, dell'album Lodger, o all'omonima opera teatrale di John Osborne, dalla quale Bowie prese, a sua volta, ispirazione per il suo pezzo. La strofa "stand up beside the fireplace and take that look from off your face (allontanati dal camino e non fare quella brutta faccia)", si riferisce a un episodio dell'infanzia dei fratelli Gallagher: con questa frase vennero infatti rimproverati una volta dalla madre mentre stavano cercando di fare una foto di famiglia. Nel 2019, in un'intervista al periodico Esquire, Noel disse:

«Ricordo che la scrissi a Parigi durante una notte piovosa. Eravamo appena andati in uno strip club. Non eravamo nulla, un'insignificante, piccola band. E mi ricordo mentre tornavo nella mia stanza e la stavo scrivendo, pensando: "Sarà molto bella quando la registreremo." Se sapessi che questa canzone ora viene usata ai funerali o ai matrimoni non avrei mai finito la canzone. Troppa pressione.»

Nel 2006, durante un'intervista radiofonica, Liam Gallagher ha dichiarato che fu lui a inventare la parte di testo "So Sally can wait", dato che il fratello maggiore aveva dei problemi con quel verso all'epoca. Noel ha confermato questa dichiarazione in un'intervista al NME, ammettendo:

«Durante un soundcheck stavo provando quella parte senza cantare e Liam disse: "Stavi cantando so Sally can wait?". Io dissi "no" e lui rispose: "Beh, dovresti...".»

Paul McCartney disse su Don't Look Back in Anger: "Ci troviamo davanti ad una delle melodie più belle di tutti i tempi."

Esibizioni dal vivo

La canzone era una presenza fissa nelle scalette dei concerti della band e vedeva una particolare partecipazione emotiva dei fan, che la indicavano come uno dei brani preferiti del gruppo di Manchester. Durante i concerti Noel era solito rimanere in silenzio durante il ritornello, lasciando che fossero i fan a cantarlo.

La canzone venne suonata per la prima volta in un concerto a Sheffield, il 22 aprile 1995. Noel era talmente eccitato dal potenziale del brano che in quell'occasione decise di usare un set acustico per presentarlo, seppure in una fase embrionale, senza la seconda strofa e con alcune trascurabili differenze nel testo. Disse di averlo scritto soltanto quattro giorni prima (il 18 aprile) in una stanza d'albergo di Parigi, dove gli Oasis erano in tour con i Verve,[16] e di non avergli ancora dato nemmeno un titolo[17].

Una delle esibizioni dal vivo più celebri della canzone è sicuramente quella eseguita il 21 luglio 2000 al Wembley Stadium, contenuta nell'album live Familiar to Millions.

Nel 2008, durante il tour di Dig Out Your Soul, la canzone è stata suonata in versione acustica e con accordi modificati rispetto all'originale (capotasto sul quarto tasto).

Il 24 giugno 2017 il brano è stato cantato per la prima volta in pubblico da Liam Gallagher, che ne ha presentato una versione a cappella al Festival di Glastonbury.

Video musicale

Il videoclip dalla canzone, diretto da Nigel Dick in California, vede la partecipazione dell'attore Patrick Macnee, il protagonista della nota serie televisiva Agente speciale degli anni sessanta. Il video inizia con Macnee che, bombetta e ombrello, a bordo di un taxi londinese Austin, accompagna gli Oasis in una enorme villa in mezzo al verde[18]. Il protagonista assoluto è Noel Gallagher, che indossa tipici occhiali beatlesiani e che viene inquadrato con insistenza, pur non eclissando gli altri membri della band. Una volta giunti nella villa, al gruppo, che esegue la canzone, fanno da contorno trenta giovani cameriere[18]. Nel video si vede Noel suonare in giardino e sulla soglia di una porta che dà su una piscina, al cui centro è sospeso su una piattaforma il batterista Alan White, che proprio sul set del video conobbe Liz Atkins, futura moglie. Nella scena finale Noel, mentre è sulla via del ritorno a bordo dell'auto, saluta una delle cameriere intonando le ultime strofe della canzone.

Tracce

CD

CRESCD 221

  1. Don't Look Back in Anger – 4:48
  2. Step Out – 3:40
  3. Underneath the Sky – 3:20
  4. Cum On Feel the Noize – 5:09
7"

CRE 221

  1. Don't Look Back in Anger – 4:48
  2. Step Out – 3:40
12"

CRE 221T

  1. Don't Look Back in Anger – 4:48
  2. Step Out – 3:40
  3. Underneath the Sky – 3:20
Cassetta

CRECS 221

  1. Don't Look Back in Anger – 4:48
  2. Step Out – 3:40

Formazione

Altri musicisti

Classifiche

Classifica (1996) Posizione
massima
Australia[19] 19
Belgio (Vallonia)[19] 35
Canada[20] 24
Canada (rock/alternative)[21] 2
Europa[22] 8
Finlandia[19] 3
Francia[19] 24
Germania[19] 57
Irlanda[23] 1
Italia[24] 19
Norvegia[19] 19
Nuova Zelanda[19] 20
Paesi Bassi[19] 30
Regno Unito[25] 1
Spagna[26] 11
Stati Uniti[27] 55
Stati Uniti (alternative)[27] 10
Stati Uniti (pop)[27] 33
Svezia[19] 2
Svizzera[19] 27

Note

  1. ^ La classifica delle migliori canzoni rock di tutti i tempi [VIDEO], su musicmag.it, Musicmag. URL consultato il 24 marzo 2022.
  2. ^ (DA) Don't Look Back in Anger, su IFPI Danmark. URL consultato il 20 ottobre 2020.
  3. ^ (JA) オアシス - ドント・ルック・バック・イン・アンガー – 認定検索, su Recording Industry Association of Japan. URL consultato il 7 marzo 2021.
  4. ^ (EN) Official Top 40 Singles - 09 September 2024, su The Official NZ Music Charts. URL consultato il 9 settembre 2024.
  5. ^ a b (EN) Don't Look Back in Anger, su British Phonographic Industry. URL consultato il 20 settembre 2024.
  6. ^ (EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 12 febbraio 2024. Digitare "Oasis" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
  7. ^ Don't Look Back in Anger (certificazione), su FIMI. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  8. ^ 100 Greatest Songs Ever, su rocklistmusic.co.uk, Q, ottobre 2006. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2018).
  9. ^ Classifica 'ritornello più esplosivo', vincono gli Oasis, su rockol.it, Rockol, 28 febbraio 2012. URL consultato il 22 maggio 2015.
  10. ^ (EN) Andy Greene, Andy Greene, Readers' Poll: The 10 Best Brit-Pop Songs, su Rolling Stone, 13 maggio 2015. URL consultato il 2 marzo 2021.
  11. ^ (EN) The 100 Greatest Songs of the 90s revealed, su Absolute Radio. URL consultato il 2 marzo 2021.
  12. ^ Come ha affermato nel DVD dell'edizione speciale del greatest hits Stop the Clocks
  13. ^ Paul Simpson, The Rough Guide to Cult Pop: The Songs, the Artists, the Genres, the Dubious Fashions, Rough Guides, 2003, p. 107, ISBN 1-84353-229-8.
  14. ^ Pam Hurry, Heinemann Advanced Music, Heinemann, 2001, p. 170, ISBN 0-435-81258-0.
  15. ^ "Noel Gallagher Is Esquire's December Cover Star", su esquire.com.
  16. ^ 12 Things You Didn’t Know About Oasis’ ‘Don’t Look Back In Anger’, 20 Years On, NME, 19 febbraio 2016.
  17. ^ Oasis return to scene of 'Don't Look Back In Anger' debut, NME, 13 ottobre 2008. URL consultato il 15 luglio 2009.
  18. ^ a b Video Killed the Radio Star - Oasis (sottotitoli in italiano), su youtube.com, Sky Arte HD, 2013.
  19. ^ a b c d e f g h i j (NL) Oasis - Don't Look Back In Anger, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  20. ^ (EN) Top Singles - August 26, 1996, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  21. ^ (EN) Rock/Alternative - August 19, 1996, su Collectionscanada.gc.ca, Library and Archives Canada. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  22. ^ (EN) Nielsen Business Media, Inc., Hits of the World - Eurochart, in Billboard, 16 marzo 1996, p. 67. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  23. ^ (EN) Database, su irishcharts.ie, The Irish Charts. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  24. ^ Hit Parade Italia - Indice per Interprete: O, su hitparadeitalia.it, Hit Parade Italia. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  25. ^ (EN) Official Singles Chart Top 100: 25 February 1996 - 02 March 1996, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 24 febbraio 2016.
  26. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  27. ^ a b c (EN) Oasis – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 24 febbraio 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.

Collegamenti esterni

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