Corte pontificia (dal 1968 Casa pontificia) è stata la denominazione con cui fino al 1968 si indicava l'insieme delle persone che assistono il papa gestendo il cerimoniale e il protocollo sia delle cerimonie religiose sia delle attività civili. Al suo ordine ed all'organizzazione delle attività sovrintende la prefettura della casa pontificia.
Con il motu proprioPontificalis domus del 28 marzo 1968, papa Paolo VI ne mutò la denominazione, conservando in linea di principio la distinzione fra Cappella pontificia e Famiglia pontificia,[1] stabilendo contestualmente la divisione della seconda in due sezioni, una ecclesiastica e una laica.[2]
Componenti storici ante riforma
Prima che fosse abolita nel 1968 da papa Paolo VI, la denominazione Corte pontificia è stata usata per diversi secoli per indicare la struttura organizzativa costituita da vari ranghi di religiosi, civili, militari, inservienti e altro personale, incaricata all'interno dei palazzi apostolici dello svolgimento di particolari cerimonie, sia di carattere religioso sia di carattere diplomatico e civile, oltre che della protezione, assistenza e cura della persona del Pontefice e dei palazzi apostolici.
Era suddivisa in due componenti principali:
la Cappella pontificia, che forniva assistenza al papa nelle sue funzioni di capo spirituale della Chiesa cattolica, soprattutto nelle cerimonie religiose;
La Cappella pontificia era composta dagli ecclesiastici che partecipavano alle sacre cerimonie con gli abiti liturgici o, secondo i casi, con quelli propri del loro grado e ufficio.[3]
i principi assistenti al soglio (i due capi delle famiglie Colonna e Orsini, famiglie designate al compito di rappresentanza della nobiltà romana da papa Giulio II e che a turno svolgevano assistenza al trono papale durante le cerimonie)
il collegio dei procuratori dei Sacri palazzi apostolici (incaricati di patrocinare le cause avanti al Tribunale della Rota Romana e della difesa dei poveri)
i mazzieri (portavano la mazza d'argento, simbolo di autorità, nelle cerimonie)[7]
partecipanti
soprannumerari
i cursori apostolici (uscieri che dovevano consegnare a domicilio i documenti che recavano il sigillo del maggiordomo, dal quale dipendevano direttamente)[7]
Famiglia pontificia
Era costituita di tutte le persone che esercitavano un incarico palatino (quindi risiedevano nel Palazzo del Laterano) al servizio diretto di Sua Santità, le quali potevano essere classificate in tre categorie:
I chierici formavano la "Casa ecclesiastica del papa"; i comandi dei Corpi armati formavano la "Casa militare del papa" e i dignitari laici formavano la "Casa civile del papa". Di seguito le tre categorie vengono espanse:
i prelati domestici (chierici benemeriti che il papa insigniva di questo titolo puramente onorifico e che assistevano alle cappelle papali in cornu Epistolae, alla destra dell'altare)[16]
i camerieri segreti del collegio dei maestri delle cerimonie pontificie (incaricati di dirigere le cerimonie nelle cappelle papali e in altre funzioni che si celebravano nelle basiliche patriarcali romane)
i camerieri segreti soprannumerari di Sua Santità (a loro spettava il servizio, non remunerato, di anticamera sotto la direzione del maestro di camera; per gli altri compiti dipendevano dal maggiordomo)
i camerieri d'onore in abito paonazzo (a loro spettava il servizio onorario di anticamera nella sala del trono)[7]
i camerieri d'onore extra Urbem (godevano dei privilegi e dei titoli di familiari del papa, però solo fuori da Roma e i loro doveri erano specificati nel biglietto di nomina)
i camerieri d'onore di cappa e spada (prestavano servizio nella sala del trono)[17]
il soprintendente generale delle poste (l'antico organizzatore dei viaggi papali, che apriva e chiudeva la porta della carrozza pontificia e apparteneva alla famiglia dei principi Massimo, già marchesi di baldacchino)
i latori della Rosa d'oro (consegnavano ai destinatari la Rosa d'oro)
il segretario per le ambasciate (riceveva i regali portati al papa dai visitatori)
i camerieri segreti di cappa e spada soprannumerari (laici che dovevano appartenere alla nobiltà o avere un'alta posizione sociale, prestavano servizio ordinario di anticamera, specialmente durante la sede vacante)
Stato maggiore della Gendarmeria Pontificia (nome adottato nel 1851 per i Veliti pontifici, creati nel 1850 per sostituire i Carabinieri pontifici, istituiti nel 1816 da Pio VII per il servizio giudiziario e di polizia)
colonnello comandante
cappellano
tenente-colonnello vice comandante
maggiore
capitano
tenente
ufficiale sanitario
Cappellani, dignitari minori e famiglie
i cappellani segreti (familiari intimi del papa, che prestavano servizio di particolare fiducia e assistevano il Pontefice nelle cerimonie sacre e nella messa della sua cappella privata)[7]
i cappellani segreti d'onore (avevano un posto meramente onorifico nelle cappelle papali)[7]
i cappellani d'onore extra Urbem (godevano dei titoli e privilegi dei cappellani pontifici solo fuori da Roma)[7]
Giuseppe Capparoni pubblicò nel 1827 una Raccolta di sue 70 incisioni all'acquaforte, con i costumi dei personaggi che componevano a quel tempo la Curia romana.[20]
Note
^«posthac primigeno et illustri vocabulo Pontificalis Domus tantummodo appellabitur» (Pontificalis Domus)
^Gianvittorio Signorotto, Maria Antonietta Visceglia, Court and Politics in Papal Rome, 1492-1700, 9780521641463, 0521641462 Cambridge University Press 2002.
^ Giuseppe Capparoni, Raccolta della gerarchia ecclesiastica considerata nelle vesti sagre, e civili usate da quelli li quali la compongono. Disegnata ed incisa da Giuseppe Capparoni in num. 70 rami, Roma, presso Giacomo Antonelli al Corso alle convertite n. 179 B, 1827.